Una casa tutta per noi, Susan Walter. Review Party

Una casa tutta per noi, Susan Walter. Review Party – Newton Compton Editori

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"Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, trarlo dall'oblio per tutto quel tempo che abbisogna, negare l'esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata... Tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto."

George Orwell 

Holly e Gabriel. Una coppia come tante, innamorate come poche, con una figlia adolescente, Savannah, e una routine ben consolidata. A casa entrano due stipendi, che consentono alla famiglia di vivere dignitosamente, ma non di più: è necessario sempre calcolare bene le spese e far quadrare i conti. Il superfluo non è consentito. Ma questo non rappresenta alcun elemento in grado di scalfire un rapporto solido ed equilibrato, intriso di amore sincero e di rispetto. Eppure, il destino a volte si accanisce, diventa spietato, azzanna le anime e le rende a brandelli, e il dolore e la disperazione assumono proporzioni inaccettabili. È un attimo, quello in cui un potente suv colpisce l’auto della famiglia Kendrick, proprio fuori la loro casa, in Calvert Street, a Van Nuys. Gabriel muore sul colpo, Holly è ferita. Il conducente sparisce…

“Ricordo il rumore insopportabile della portiera della macchina che veniva scardinata, come mille bottiglie di champagne stappate nello stesso momento. Ricordo che un enorme pezzo di metallo mi ha colpito il ginocchio, e poi mi ha fatta girare come una trottola sul marciapiede. Ricordo quant’era caldo l’asfalto contro la guancia; sapevo che mi stava bruciando la pelle e volevo sollevare la testa, ma non ricordavo come si facesse. Ricordo che il tempo sembrò rallentare. Non c’era un posto dove andare. Non c’era niente da fare. Tranne forse morire.”

Un solo attimo, infausto, incontrovertibile, dannato, strappa la vita a un uomo e muta inesorabilmente le sorti della moglie e della figlia, lasciandole in un dolore incommensurabile, stravolte dagli infiniti perché.

…La perdita è l’ultimo dei problemi. È il dolore che segue quello per cui dovremmo dispiacerci. Una perdita è un evento, un momento nel tempo. Ma il lutto è implacabile, una fiamma lenta che può essere alimentata da un sussurro. Si rifugia nei recessi del cuore, poi torna su come bile, riempiendo i polmoni finché fa male respirare…”

Tra i primi a giungere sulla scena dell’incidente, c’è Evan, un bravo avvocato che lavora per Jack Kimball, un magnate cinematografico. La scena è raccapricciante…

Mi venne la nausea. A quel punto capii perché coprivano i cadaveri. Non c’era dubbio che l’uomo fosse morto sul colpo. Aveva la testa rientrata come un pallone da pallacanestro mezzo sgonfio, e il modo in cui le gambe erano piegate lo facevano sembrare un Muppet, con gli arti di tessuto al posto delle ossa.”

È lo stesso Evan che corre anche in ospedale, al capezzale di Holly. Ha qualcosa da proporre, alla sopravvissuta e a sua figlia, qualcosa di grosso e inaspettato: la mancanza di denuncia e il silenzio assoluto da parte loro in cambio di una casa da sogno ovunque avessero desiderato e un cospicuo conto con il quale poter stravolgere in meglio le loro esistenze. Non è una scelta semplice: Holly sa bene che con una sola entrata e senza risparmi non potranno più concedersi nemmeno lo stretto necessario, e Savannah, dal canto suo, è molto più risoluta. Vuole affacciarsi a un mondo nuovo, fatto anche di comodità e agi che ha visto solo in TV. E dunque, nonostante i molteplici dubbi e le diatribe interiori con le proprie coscienze, accettano la proposta mefistofelica. Barattano la giustizia con l’omertà, e sanciscono un accordo.

…L’omissione di soccorso era un crimine e la mamma avrebbe voluto giustizia, dicendo che papà la meritava. Ma la giustizia non ce lo avrebbe restituito. E mandare in prigione un uomo ricco non avrebbe risolto i nostri problemi. I suoi soldi, invece, sì.”

“Quanto vale una vita umana? In prima liceo ci avevano insegnato che tutti gli uomini sono creati uguali, ma sappiamo tutti che si tratta di una stronzata. Una vita realizzata vale più di una vita inutile. Una vita sana vale di più di una vita malata. Una vita giovane vale più di una vita vecchia e stanca. Papà diceva sempre che siamo tutti uguali agli occhi di Dio, ma se è vero, Dio è stato molto bravo a mantenere questo segreto, perché di sicuro non ci trattiamo l’un l’altro di conseguenza.”

Ma davvero basta così poco per archiviare una ferita profonda ed eternamente sanguinante? È possibile che un dolore tanto devastante possa essere affossato in via definitiva da una cifra da capogiro con tanti zeri? Non c’è rimorso, sdegno, orrore? Apparentemente forse no, ma il fuoco brucia sotto la cenere, e la sofferenza divampa, inarrestabile, spalancando le porte di quell’inferno che esiste in ogni individuo, e va oltre, superando i limiti dell’immaginabile…

“…perché il dolore non assomiglia alla tristezza. La tristezza è densa, come una nebbia pesante che offusca la vista e non permette di vedere le cose belle che ci circondano. Ma il dolore è un’altra cosa. Non è nebbia, è una tempesta. Infuria dentro di te, lacerando i tuoi organi, straziando il cuore, i polmoni, la pelle, fino a quando ti sembra che stiano per squarciarsi, esponendo le parti più delicate di te, lasciandole insanguinate e scoperte. Il dolore è selvaggio, come l’amore. Forse sono la stessa cosa, è possibile? È l’amore che è intrappolato dentro di te, un uccello che non può aprire le ali e quindi le sbatte violentemente in segno di protesta, fino a quando non è esausto, distrutto e non ha perso ogni speranza.”

Amore e odio: i punti cardine di ogni uomo. In netta antitesi, ma conviventi imperituri di ogni anima. L’autrice ne sviscera sapientemente ogni sfumatura, ogni dettaglio, ogni particolare anche inimmaginabile, in una narrazione precisa e priva di sbavature. Le ambientazioni, gli scenari, gli stati emotivi, le sensazioni, vengono sciorinate con precisione quasi chirurgica, in un continuo crescendo di pathos e di emozioni intense. Si ha quasi la percezione che la natura umana possa essere, in alcune circostanze, vivisezionata, generando nel lettore l’impressione di potersi affacciare realmente in un abisso completamente inesplorato, contaminato da interessi profondamente radicati, che superano qualsiasi logica di umanità.

Una lettura decisamente vivida, appassionante e coinvolgente, che non lascerà indifferenti, e che saprà dimostrare come può essere l’incidere della stessa vita a far emergere segreti e verità taciute. Sempre…

“Un uomo è disposto a fare di tutto per proteggersi dal dolore. Mentirà, imbroglierà, ruberà o ricorrerà persino alla violenza per salvarsi. È il modo in cui, come esseri umani, siamo cablati. È nel nostro DNA. Finché non si hanno dei figli. A quel punto dedichiamo le nostre energie a proteggere loro, invece che noi stessi. Ha senso. Noi siamo l’oggi, ma loro sono il domani. I figli sono il nostro futuro, la nostra eredità, l’estensione cronologica di noi stessi.”

“Una casa non è dove si trova il cuore, ma dove ci si impegna. È dove si cucina, si mangia, si dorme e ci si preoccupa di decorare. È dove si creano e si conservano i ricordi. Sono le foto sul caminetto, le opere d’arte alle pareti, le coperte sotto le quali ci si accoccola, gli alberi e i fiori che si piantano e si curano. Una casa non è un luogo lontano che vive nel vostro cuore. È il luogo in cui ti trovi oggi e ogni giorno. È un’estensione di ciò che sei.”

“Odio quando le persone ignorano la perdita di qualcosa di materiale perché è solo un oggetto. Gli oggetti sono importanti. Danno conforto, riparo, conferiscono stile e identità. L’insieme delle tue cose è una mappa della tua vita. Mostrano dove sei stato, cos’hai realizzato, chi hai amato e chi ti ha ricambiato. Sono l’espressione di chi sei. Si può imparare molto su una persona dalle sue cose.”

Holly Kendrick, suo marito Gabe e la loro figlia diciassettenne, Savannah, sono una famiglia felice, sebbene la loro situazione economica non sia così rosea. Fin quando un incidente d’auto non stravolge tutto: Gabe muore sul colpo e Holly resta gravemente ferita alle gambe, mentre il SUV che li ha investiti scompare nel nulla. In ospedale, un avvocato di nome Evan propone a Holly e Savannah un accordo: se rinunceranno a scoprire l’identità del pirata della strada, potranno andare a vivere in una meravigliosa casa in un quartiere esclusivo; tutte le spese mediche di Holly saranno pagate e non dovranno più preoccuparsi dei soldi per il resto della loro vita. La proposta spiazza madre e figlia: hanno ucciso Gabe e qualcuno sta cercando di insabbiare la faccenda. Le spese d’altronde sono decisamente troppo alte per la donna che, dopo molti tentennamenti, accetta. La casa nel sobborgo di Calabasas è splendida; Holly e Savannah cominciano a credere di potersi davvero ricostruire una vita lì. Ma i vicini le guardano con diffidenza: l’arrivo improvviso, la ricca villa che sembra in contrasto con l’aspetto delle due. Le voci si fanno sempre più insistenti e qualcosa inizia a spaventare Holly e Savannah. Madre e figlia hanno un segreto, ma non sono le sole…

Susan Walter

È una scrittrice, sceneggiatrice e regista nata nel Massachusetts. Si è laureata ad Harvard e vive a Los Angeles dove lavora come sceneggiatrice per cinema e televisione. Nel 2017 ha scritto e diretto il film Quando arriva l’amore, con Sharon Stone. Una casa tutta per noi è il suo primo romanzo. Per saperne di più: www.susanwalterwriter.com

Autore: Susan Walter

Traduttore: Francesca Gazzaniga

Editore: Newton Compton Editori

Collana: Nuova narrativa Newton

Anno edizione: 2023

In commercio dal: 20 gennaio 2023

Pagine: 288 p., Brossura

EAN: 9788822767059

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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