Una storia come tante di Michele Vincelli

Una storia come tante

Una storia come tante di Michele Vincelli

Una storia come tante

“Insegnando l’amore si sconfigge la guerra”

“Una storia come tante” mi colpisce già dal titolo in copertina, scritto sui tasti bianchi e neri di una fisarmonica e presto scoprirò che si tratta di un mirabile intreccio di realtà e fantasia, di ricordi e di storie ascoltate, di tanti fili tenuti insieme dall’autore nel narrare la storia dei propri nonni, del loro grande amore che la guerra non è riuscita a distruggere. 

Angelina e Domenico sono stati solo una settimana insieme, poi la guerra li ha separati e lei ha continuato a sognare il ritorno del suo uomo, onesto, bello e lavoratore, mentre sbriciolava le zolle con il pesante zappone.

Affacciata alla finestra, sbirciava il proprio futuro e attendeva risposte dalla notte e dalla luna, ma chissà che queste non potessero arrivare anche dalla Magara Loreta, forse capace di interpretare segni e sogni?

Sono pagine intense, in cui le emozioni sono veicolate dal vernacolo che contestualizza gli accadimenti e radica i personaggi.

In questa storia che potrebbe essere come tante, la singolarità è nell’amore, un sentimento intenso che percorre tutto il romanzo affascinando il lettore: un legame profondo tra i protagonisti, un forte senso di appartenenza ai luoghi d’origine.

L’autore posa il suo sguardo carezzevole su Casacalenda, affidando alla descrizione-riflessione il ruolo di guida spazio-temporale.

“La scala a L però, messa lì com’era, era una gran farabutta: gettava di colpo i passanti in quel quotidiano brulicare, trafugando il racconto di quel posto.”

“Corso Garibaldi offriva la prospettiva completa su quel mondo come una sinfonia di vita in cui vengono suonate note bianche e nere.”

 Quella vita che a Casacalenda scorreva lenta, seguendo il corso delle stagioni, con l’arrivo della guerra era stata avvolta da una nebbia di paura e Domenico, uomo di pace, si era ritrovato in una storia di guerra.

Gli incontri con altri detenuti nel campo di prigionia gli avevano fatto maturare nuove conoscenze, di cui avrebbe potuto far tesoro alla fine del conflitto, se avesse avuto la buona sorte di tornare dalla sua amata.

È lì che ha ascoltato con grande attenzione il professore di matematica, deluso dalla logica delle sue amate materie.

Come possono le cifre che gli hanno marchiato sulla pelle rappresentare un uomo?”

E con lui ha scoperto l’esistenza di una strana mosca dalle grandi ali trasparenti, che vive poche ore, l’effimera, da non schiacciare, perché il suo destino è già segnato.

L’amico Antonio, anche lui prigioniero, non dispera di poter tornare a far la serenata con la fisarmonica alla sua bella, un giorno, quando tutto sarà finito.

“Le note nere sulla tastiera sono ombre di suoni, che hanno due nomi, diesis e bemolle, a seconda delle direzioni in cui le suoni” gli dice e gli suggerisce che nella vita la vera libertà è quella di decidere come suonare lo spartito che tocca a ognuno di noi.

Per Domenico, uomo delle traversine nei campi di prigionia, Angelina era come “un bullone arrugginito di ferrovia; troppo incrostato d’amore da svitare e rimuovere.” Era solo per la speranza di rivedere sua moglie che l’uomo continuava a sistemare ossessivamente le traversine.

Leggere di guerra in questo periodo non è facile, ora che le immagini televisive non lasciano spazio alla fantasia e la cruda realtà si affaccia pericolosamente nella nostra vita.

In questo libro però c’è di più, c’è altro, ci sono valori da riscoprire, una saggezza di cui appropriarsi, la dolcezza dei buoni sentimenti e delle buone azioni, che dai ricordi deve trasferirsi nella quotidianità e quei tasti sono da suonare tutti, bianchi e neri, perché la musica di una storia come tante è quella delle nostre vite.

Una lettura scorrevole e coinvolgente, che favorisce l’immediata empatia con i personaggi.

Non è la solita guerra raccontata. Leggendo si coltiva la speranza del lieto fine e il desiderio che soprusi e violenze siano solo frutto di una macabra fantasia.

Sappiamo che non è così e condividiamo il pensiero di Domenico che la guerra è illogica e che da essa escono sempre tutti sconfitti.

Muore sempre qualcosa: la dignità, delle vite, degli innocenti, degli ideali”.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Una storia di guerra e amore, di sacro e profano, di note bianche e note nere. Una storia di attesa. Di buio e luce. Di estate e di inverno. Una storia di fili. Fili che s’intrecciano e che a volte non si vedono. Una storia di rabbia e lavoro, di miseria e fatica. Una storia di strade. Strade da scegliere, in cui perdersi o ritrovarsi. La storia di un incontro. Di anni di silenzio, paura e dolore. Una storia di gente semplice che vive di terra e di cielo. La storia di un treno che porta via e che qualche volta riporta indietro. La storia di un fiocco di neve. La storia di mio nonno, dei proiettili che aveva in corpo e una cicatrice nel respiro. Una storia semplice, di gente che vive e che muore. Una storia in cui la luna parla e sussurra la verita a chi si fida di lei. Una storia di giusto e ingiusto. Una storia effimera… come un colpo di grancassa. La storia di un viaggio, per lasciare alle spalle la paura. In fin dei conti… una storia come tante.

Autore: Michele Vincelli
Editore: ilmiolibro self-publishing
Collana: La community di ilmiolibro.it
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 2 agosto 2021
Pagine: 236 p., Brossura
EAN: 9788892379947

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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