“Nessuno di noi, in fondo, esiste davvero se non viene guardato, narrato immaginato. Se non viene disegnato e dipinto da altri”.
Siamo di fronte ad un libro molto particolare; un romanzo dentro al romanzo, uno stile di scrittura sofisticato che incuriosisce fin da subito il lettore.
Tanti personaggi, tante storie, tanti ritagli di vita che “toccano” il nostro pensiero e lo “rinchiudono” dentro ad un sfera di emozioni vere.
Nel titolo “Vascanumero4” troviamo frammenti di quotidianità, di immaginazione, di fantasia e di speranza.
L’intero libro gira attorno alla vasca di questa piscina che, grazie a Daria, la protagonista del romanzo, diventa un “ piccolo mondo” su cui si affacciano sentimenti di pura libertà che permettono a tutti i personaggi di evadere dalla propria esistenza per abbracciare una vita da sempre desiderata.
Un romanzo che affronta varie tematiche: il problema degli sbarchi a Lampedusa, la difficoltà dei popoli stranieri ad ambientarsi in terre nuove, le tradizioni e culture di molti paesi, suggestivi riti religiosi fino ad arrivare al difficile rapporto tra genitori e figli, all’amore impossibile e ostacolato tra due donne, al sesso virtuale scambiato per sentimento e alla consapevolezza di quanto l’essere umano possa e debba ancora cambiare e migliorare.
“Tutto sa di mare e di sbarchi Isola carcere e Isola prigione rivestita di una pesante e stucchevole patina di misericordia”.
“Anime inermi di uomini, donne e bambini che silenziosamente parlano ancora sotto la candida schiuma del mare”.
“La stoffa di seta gialla brilla sul tavolo. La sua anima, invece, è spenta”.
“Na vota s’arriccunta ca un marinaru trasiu ‘n confidenza cu la Sirena di lu mari…”
Cosa rappresenta l’acqua in questo romanzo? Da cosa nasce il desiderio di avere una coda di sirena? Perché i personaggi vorrebbero trasformarsi in sirene?
Domande che accarezzano l’anima del lettore, perché si respira questo forte e prepotente desiderio di cambiare le cose; di spazzare via con un una coda tutti i pensieri tristi, le delusioni, le amarezze, i problemi che ogni giorno ci perseguitano fino alla speranza di “pulire” fino in fondo la nostra vita.
L’acqua simbolo di purificazione, di libertà, di abbandono, di rinascita, di freschezza interiore.
“La piscina è una terrazza affacciata sul mondo: Roberta è sirena e regina, regista abile e rara della sua nuova esistenza”.
“Sta perdendo le sue sembianze umane per tramutarsi in un pesce argentato “
“Daria ama i suoi personaggi: quei corpi anonimi che scalciano o accarezzano l’acqua in piscina e che poi prendono vita, corpo e forma grazie alle sue fantasie”.
Questo libro appare all’inizio come un romanzo “leggero” per poi trasformarsi in uno spaccato della società che spiazza il lettore, sorprendendolo.
L’autrice marca, con la scrittura e le illustrazioni, molte scene erotiche; mi permetto di aggiungere anche in maniera eccessiva forse perché tutto ciò rappresenta una provocazione che tende a mettere in evidenza il vuoto che riempie l’animo di ognuno di noi e il disperato desiderio di sentirsi amati a 360 gradi.
Vorrei concludere la mia recensione consigliando la lettura di questo romanzo poiché, a mio avviso, invita ad un approfondimento coscienzioso sul valore della vita.
Titolo : Vasca n 4
Autore : Ramona Parenzan
Editore : Milena edizioni
Prezzo € 14,90
Trama
Daria va ogni giorno alla piscina comunale. Vuole immergersi, nuotare, dimenticare. Dentro quell’universo clorato il mondo sembra finalmente muto, assente. Solo l’acqua riesce a sciogliere il groviglio di vuoti e abbandoni.
Mentre nuota nella corsia numero quattro, immagina le vite dei suoi compagni di vasca. Li osserva nuotare e dallo stile delle loro bracciate inventa le loro vite. Questi suoi viaggi dentro la “piscina-mondo” riescono a farle dimenticare i problemi: ogni personaggio che inventa e poi disegna rappresenta una parte della sua anima.
Nasce così, pagina dopo pagina, bracciata dopo bracciata, un ricco mosaico esistenziale che ospita temi attuali: l’incapacità a costruire legami amorosi, le perversioni e le fobie sessuali, il sincretismo religioso, la ricchezza e la fatica della migrazione, la creatività resiliente in un mondo che cerca in ogni modo di spegnerla, la precarietà lavorativa, la fobia sociale e il bisogno, forte, di appartenenze.