Vite di Madri, di Emma Fenu

Titolo: Vite di Madri

Autore: Emma Fenu

Editore: Milena Edizioni

Anno: 2017

Pagg: 148-Tascabile

Prezzo: €. 8,90

 

Vite di Madri, si pone a metà strada tra un saggio e un romanzo di formazione vero e proprio. L’autrice narra con grande sensibilità e delicatezza, le vicende reali, di vita vissuta, di 13 Donne; tutte legate da un unico comune denominatore: il dolore e le sue mille sfaccettature.  Il dolore fisico delle percosse, dello stupro, quello lacerante di uno o più aborti, quello straziante per la perdita di un figlio e di un compagno in un incidente stradale; quello psicologico e quello morale.  La sofferenza nel sentirsi inadeguate, del non essere accettate, di essere sbagliate, imperfette, incapaci, vittime del sistema , della società dell’omologazione, delle convenzioni sociali, delle strutture e sovrastrutture mentali, del “tutto va come deve andare”. Narra di quanto sia difficile essere donna e della maternità e di come a volte le due cose sembrano appartenere a mondi paralleli; dell’essere madri prima ancora di essere mamme, differenza apparentemente sottile ma estremamente abissale…  Figlia-moglie-mamma-nonna…. un percorso prestabilito e già scritto nel patrimonio genetico di ogni Donna, ma non sempre le cose seguono una linea dritta, e non sempre è un processo così naturale e privo di difficoltà come potrebbe sembrare; e lo sa bene Emma che, partendo dal proprio vissuto e alla ricerca di se stessa, ha raccolto la testimonianza di 150 donne, estrapolandone 13 che vanno a riempire le pagine del suo “Vite di Madri”, con il loro vuoto incolmabile che lascia la consapevolezza del non poter procreare anche sine causa , ma non solo….   Le donne di cui ci parla Emma non hanno nome,ma sono identificate da un numero e ad ogni numero è assegnato il titolo di un’opera letteraria, classica o moderna, intervallando il racconto con citazioni il cui intento è quello di spezzare la voce narrante ma che arrivano, in taluni casi, come una pugnalata dritta al cuore; così come le storie: un pugno sordo alla bocca dell’anima.  Ma, contrariamente a ciò che si possa pensare, l’autrice non si sofferma sui particolari cruenti o sui dettagli della vicenda, non sono racconti macabri; focalizza l’attenzione su quanto ogni esperienza ha lasciato nell’animo della protagonista dopo averla vissuta e in qualche modo assimilata e superata.  Ciò che accomuna tutte, oltre al dolore, è il senso di colpa, il sentirsi “diversamente donne” agli occhi di una società che pur volendo apparire moderna e comprensiva è pur sempre pronta a puntare il dito del giudizio e del pregiudizio, figlio di un background fondamentalmente ignorante e vittima degli schemi sociali.  Una società che ti giudica sempre e comunque; se non puoi/vuoi essere madre; se ti accanisci nella ricerca di un figlio a tutti i costi; se sei vittima di depressione post-partum, ma anche se intraprendi il travagliato iter burocratico dell’adozione.  Essere donna equivale a sentirsi perennemente sotto processo.     Sono storie dure ma che lanciano un messaggio di speranza, di rinascita; quella rinascita che accomuna tutte le donne e la forza interiore che ci contraddistingue. La capacità di rialzarci dopo ogni caduta, di risollevarci da terra perché ogni sconfitta aumenta la tenacia, riuniamo i cocci, ci curiamo le ferite che pur lasciando cicatrici a volte indelebili e profonde, non ci impediscono di risorgere dalle nostre stesse ceneri come tante Arabe Fenici……   Il libro ha una bellissima prefazione scritta da un uomo che con grande sensibilità introduce la lettura di racconti non molto semplici, e si chiude con un’appendice in cui si analizza la maternità di donne dello spettacolo, in contrapposizione alla vita reale…  Un libro che pur argomentando su tematiche delicatissime, si legge d’un fiato. La narrazione è fluida, scorrevole e ben scritta. La lettura è coinvolgente, scatena un turbinio di emozioni e stati d’animo. Tocca nel profondo, suscitando sensazioni che arrivano al cuore pizzicando le corde dell’anima. Le storie continuano a riecheggiarti nella mente anche dopo averle ingoiate con estrema difficoltà. Il dolore di quelle donne  diventa il tuo dolore, il tuo stato d’animo, e pur non avendo vissuto  nessuna delle esperienze descritte, l’empatia è talmente viva da cucirtele addosso, quasi come un marchio a fuoco nell’Essere Donna.

Un libro da leggere assolutamente e la cui lettura è indubbiamente consigliata soprattutto agli uomini, se non altro per provare a capire il linguaggio silenzioso di una donna e il “mondo” che a volte si cela dietro uno sguardo apparentemente tranquillo….

Teresa Anania

Emma Fenu, nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen. Ogni quattro o cinque anni, la sua vita subisce una vera rivoluzione: si trasferisce in un nuovo paese. Ha vissuto, in precedenza, in Medio Oriente, in luoghi di estremo interesse culturale e storico.  E’ laureata in Lettere e Filosofia e ha conseguito un Dottorato in Storia delle Arti.
Scrive per lavoro e per passione; insegna Lingua Italiana agli stranieri; tiene un Corso di Scrittura creativa; recensisce libri e intervista scrittori; cura l’editing di saggi e romanzi; si occupa di Storia delle Donne, di Letteratura e di Iconografia.

TRAMA:

“Vite di madri” è un romanzo che si snoda attraverso storie di donne legate fra loro, apparentemente, solo da un percorso di infertilità. L’incipit e la conclusione, entrambe affidate a un io narrante che si rivolge direttamente al lettore, illustrano il progetto che l’autrice, anch’essa infertile, ha deciso di condividere creando una raccolta di centocinquanta testimonianze vere, rielaborate, che gettano luce sul lato oscuro della maternità negata o infertile nell’utero e nel cuore. Sono tredici storie. Storie di donne mortificate nella femminilità, da abusi o da malattie o da eventi imponderabili. Storie di nonne e madri, che hanno generato creature infertili nell’utero e nel cuore. Storie di bambine, ora cresciute, ma ancora bramose di una carezza. Storie di figlie desiderate, con amore indomito. Storie di guerriere vittoriose, non di vittime, che hanno saputo rialzarsi e sorridere alla vita. In verità, sono tutte storie di Madri. Madri di idee, di progetti, di sogni. Seni turgidi di Dee che accolgono amiche, sorelle, mariti, amanti. Madri delle proprie madri e perfino di se stesse, capaci di far germogliare speranza e abortire fantasie, di creare dal nulla e di nutrire di sé.

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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