Regina di maggio, Beltane per la pace

Regina di pace, Beltane per la pace. Un progetto di beneficenza curato con molta attenzione.

Regina di maggio. Beltane per la pace

Quante volte ho sfogliato questo libro accarezzandone le pagine, conquistata da parole, immagini, sfondi? Non so dirlo, così come mi riesce difficile riportare le emozioni che hanno accompagnato il mio leggere e rileggere i testi che lo compongono.

So per certo che ogni volta ho assorbito nuova energia e il parco per i bambini di Leopoli mi è sembrato sempre più vicino.

Regina di Maggio profuma di rose, di pensieri, di intenti, di progettualità, di rinascita, di parole e azioni, di energie positive.

È un libro fiorito a maggio con un intento di pace, un dono che rigeneri il pianeta e dia emozioni e vita normale ai bimbi ucraini.

Tutti i testi, in prosa o in versi, rappresentano una forma di “resistenza all’ondata nera che ci avvolge come uno tsunami” nella consapevolezza “che il pianeta rantola e sta a noi farlo tornare in equilibrio.”

Che sia una lettera aperta, un canto di pace, una preghiera, un racconto, dei versi o una tavola, la colomba è lì, in primo piano o su uno sfondo stellato, a invitarci a sperare, mentre va alla ricerca di una lettera per completare la parola PAC(E) e lasciarne priva la GU(E)RRA, parola senza senso.

Ogni testo rappresenta un’operazione di salvataggio, è ascolto attento, lettura meditata e sofferta di quelle “nuvole nere cosmiche di ambizione e di avversione”, dell’inaudito senza fine che ha sconvolto il mondo oscurando antiche certezze. È ricerca di sollievo immediato, di ripresa, invito a costruire nuovi orizzonti, accendendo fuochi di rinascita.

“Crediamoci, sposiamo, contagiamo Pace” è il messaggio che accomuna gli autori di Regina di Maggio e il libro diventa una insostituibile goccia tra le tante che alimenteranno il mare di speranza.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Nelle ballate celtiche è sempre a Maggio che le fanciulle sentono il richiamo del corno dell’elfo o si avventurano nei boschi per cogliere rose. La consuetudine è documentata ancora nella Scozia settecentesca, e nel Medioevo non era insolito assistere a questo rituale: i ragazzi vestiti di verde come elfi dei boschi si avventuravano nel green wood ossia il bosco sacro, suonando un corno in modo che le ragazze potessero trovarli: fare sesso nella notte di Beltane aiutava i campi ad essere fertili e quindi era di buon auspicio per il raccolto futuro.
I nati da questa unione erano i merry-begot, i benvoluti, perché figli degli dei e nessuno del villaggio osava fare loro del male.
LA COPPIA SACRA
La tradizione di nominare la regina del Maggio è perdurata fino a tutto l’Ottocento e in più in generale si eleggeva la Coppia Sacra che apriva la processione della questua primaverile con il ramo del Maggio. Nel Monferrato la coppia era rappresentata simbolicamente dagli “sposini” ovvero due ragazzi di sesso opposto di 12 anni circa vestiti da sposi.

Questo Libro è nato in collaborazione con l’Associazione Quelli che con Luca Onlus. I proventi del libro saranno destinati ad un parco giochi per i bambini profughi di Leopoli, in Ucraina.