Cosa resta di noi di Giampaolo Simi

Cosa resta di noi di Giampaolo Simi

Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Anno edizione: 2015
In commercio dal: 14 maggio 2015
Pagine: 300 p., Brossura
EAN: 9788838933462

Trama

Vincitore Premio Scerbanenco 2015.

Un noir che disturba e sorprende, una tensione che sale piano come la marea. La storia di un amore che lentamente si trasforma in veleno, di un vuoto intimo che trasfigura una ragazza meravigliosa. In questo senso “Cosa resta di noi” fa pensare ai romanzi di Patricia Highsmith. Guia, la protagonista, chiama “morte vista al contrario” la sua impossibilità di avere un figlio: “una vita che non solo non inizia ma non riesce nemmeno ad essere concepita”. Eppure è una ragazza nata per essere felice, di antica famiglia, scrittrice indirizzata al successo, sposata con un uomo che ama ed è pazzo di lei. Ma è in questa unione di felici che si infiltra il “lutto al contrario” del figlio mancato, come una crepa che si allarga e non si può fermare. Edo, il marito, il Narratore, segue le scene da questo matrimonio che si sta suicidando, nel letargo dorato degli inverni in Versilia, mentre Guia riversa in un prossimo romanzo tutta la sua disperazione e scrive di un tempo diverso da quello che stanno vivendo. Intorno le quiete banalità di coloro che “hanno tempo, soldi ed energie in surplus”. Ma ad un tratto lo scenario cambia. Nella vita di Edo appare un’altra donna che però, pochi giorni dopo, svanisce nel nulla inspiegabilmente. La sua scomparsa diventa il caso del momento, segna l’irrompere di una realtà cieca e distruttiva nella crisi che Edo e Guia stanno cercando di affrontare

Giampaolo Simi

Giampaolo Simi si è sempre interessato prevalentemente di narrativa di genere, dal fantastico all’horror, dal giallo al noir. Ha esordito nel 1996 con il romanzo Il buio sotto la candela (Baroni), pubblicando poi Direttissimi altrove (DeriveApprodi, 1999), Figli del tramonto (Hobby&Work, 2000), Tutto o nulla (2000, DeriveApprodi, ristampato da Mondadori), L’occhio del rospo (2001, Adkronos Libri). Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Il corpo dell’inglese (2004), Rosa elettrica (2007) e ha scritto un racconto per l’antologia Crimini italiani (2008). Per edizioni E/O ha pubblicato La notte alle mie spalle (2012). Per Sellerio Editore Palermo ha pubblicato Cosa resta di noi (2015) e Rosa elettrica (2021).
Pubblicista, collabora con riviste e quotidiani.

Recensione

“Cosa resta di noi”, un libro che lascia addosso un senso di inquietudine e di tristezza.
L’altalena delle emozioni, dei colpi di scena, delle contraddizioni e degli effetti a sorpresa è narrata con eleganza e la scelta dei periodi brevi rende ancor più vive le scene. La storia si sviluppa in nove mesi, da settembre a maggio, come una gestazione.
All’inizio non appare molto coinvolgente. Si tratta di una narrazione in prima persona del passato, del proprio lavoro, della vita di coppia senza figli, della “morte al contrario”, dello stare accanto a una donna giovane e bella, di buona famiglia, scrittrice. All’improvviso però il racconto si fa sempre più fitto e serrato, gli eventi annunciati sono da vivere o da morirne e così il libro non si può lasciare, bisogna arrivare alla fine, sperando di scoprire se quel gran pagliaccio del Giangi ha ucciso Anna, ora che sta con Guia.
L’inquietudine aumenta, nutrita dalla riflessione sulla quotidianità narrata, sul circolo mediatico che fa sempre impazzire gli ascoltatori o i telespettatori, mentre le vite personali vanno per conto loro, alcune alla deriva.
Chissà poi a chi interessa più di tanto la verità. Il presunto assassino è lì a rilasciare autografi, nuovo divo riscoperto ora che la sua donna è scomparsa.
Il sorriso compare quando con simpatica ironia l’autore riferisce alcuni particolari della vita degli scrittori:
“Pochi possono immaginare cosa significhi vivere accanto a qualcuno che lavora a un romanzo. Si diventa irrilevanti, come del resto diventano irrilevanti anche le orate che, dopo due ore in forno, hanno raggiunto lo stato fossile. Si diventa importuni come il postino che dopo aver urlato tre volte “c’è da firmare!” fa capolino dalla finestra … Ma anche l’orologio che segna ormai le quattro del mattino è parte di un complotto globale che ha un solo scopo: impedire allo scrittore di scrivere.”
“Lo scrittore non viene ricoverato perché si confida che un bel giorno esca da quella allucinazione stravolto e sereno, quasi incredulo di quello che è riuscito a fare. Proprio come una donna che ha partorito.”

MARIA TERESA LEZZI FIORENTINO

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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