Una storia familiare ambientata negli anni che seguono il dopoguerra , fino ad arrivare al 1978 del secolo scorso, in una Palermo povera, ma ospitale , nel quartiere dell’Alberghiera una piazzetta chiamata “ Cortile Nostalgia” perché si respira la nostalgia di posti lontani, ci sono immigrati da posti lontani che cercano una vita migliore, come Mamma Africa che con i suoi manicaretti adotta tutto il quartiere, ha una parola buona per tutti e cura con le parole ed un dolcetto i cuori feriti dalla nostalgia. E soprattutto c’è Palermo la città che accoglie, avvolge, fa sentire a casa. Giuseppina Torregrossa come in tutti i suoi libri , anche in Cortile Nostalgia ti fa toccare con mano l’amore per la sua città, ricama i colori come in un quadro di Guttuso, e ti fa sentire i sapori dei manicaretti preparati da mamma Africa con le sue spezie venute da lontano. La storia dell’Italia dal dopoguerra al terrorismo, passando dalla contestazione giovanile, alle lotte femministe, alla mafia. E’ una bella storia corale, calda che sa di sentimenti, di nostalgia , di radici che non si potranno mai estirpare , d’amore taciuto nascosto nel cuore, perché se non hai ricevuto amore non sai darlo, una storia che ha il sapore della vita vera. Lo stile di scrittura è bello e fluido e lo leggi tutto d’un fiato, l’uso del dialetto è funzionale alla storia e ti fa entrare nelle atmosfere siciliane dell’epoca. Ritrovi la vita di quei tempi nei racconti di Maruzza bambina , ma soprattutto in quelli degli anni giovanili , quando una ragazza diventava grande senza l’aiuto della famiglia, i percorsi fondamentali di crescita erano tabu e non potevi parlarne con una madre e si scopriva la vita per sentito dire con i racconti tra amiche .
Maruzza era felice che il padre fosse tornato. Giocava tranquilla in piazzetta, il pranzo lo trovava regolarmente in tavola, la casa era più pulita del solito, ché Melina nelle faccende non si risparmiava.
All’età di tredici anni il suo aspetto cominciò a mutare. Il grasso le si depositò sui fianchi facendole perdere l’innocenza, e i peli spuntarono ispidi e sfrontati tra le cosce infantili. La ragazza si trovò spaesata a osservare il suo corpicino che come un ramoscello a primavera si ricopriva di gemme. Bisognosa di rassicurazioni tentò di avvicinarsi alla madre, perché l’aiutasse a capire quella indesiderata trasformazione e ricomponesse con le sue abili dita da sarta lo strappo nella sua vecchia cara identità.
Fu allora che Melina arretrò come spaventata di fronte a un precipizio e innalzò di molti metri il muro di riserbo che da sempre la teneva al riparo da ogni forma di intimità.
Mario Mancuso orfano di guerra vive con sua zia Ninetta che all’età di tredici anni lo lascia solo e scappa via in cerca d’amore , il ragazzo è affamato d’amore e lo trova in Melina una ragazza che scappa da una famiglia senza amore, si dice che quando si ha sete ci si ferma alla prima fontana che si trova. I due ragazzi si sposano ma vivono lontani , perché lui è carabiniere e si è sposato di nascosto , in quanto a quei tempi i carabinieri per sposarsi avevano bisogno del permesso del comando. Un matrimonio non consumato, sono due estranei, ognuno vive per conto suo, finché il ragazzo torna in licenza a Palermo, e non sa nemmeno come trattarla in intimità questa giovane moglie che non sa cosa è l’amore, nasce una bambina Maruzza, che cresce affamata d’amore , la mamma è appena sedicenne non sa dare amore è troppo giovane, dovrebbe ancora crescere ed averne lei stessa. La bambina cresce con Zia Ninetta che nel frattempo è tornata a Palermo , ma ancora una volta la zia scappa via e la bambina cresce desiderando un bacio ed un abbraccio da una madre rigida e presa solo dai doveri. Ma c’è mamma Africa dispensatrice d’amore nel Cortile Nostalgia dove anche Maruzza corre e si intrattiene. Con gli anni Mario riuscirà a trasferirsi e vivere con la famiglia ma sarà solo la nostalgia ormai a legarli, ed un ideale di famiglia. La ragazza cresce con la speranza di andare via , ma le fate di Cortile Nostalgia senza che lei manco se ne accorga hanno legato anche lei..
Elisa Santucci
Titolo : Cortile Nostalgia
Autore Giuseppina Torregrossa
Editore : Rizzoli
Collana : Scala Italiani
Prezzo : € 19,00
GIUSEPPINA TORREGROSSA vive tra Roma e Palermo, ha tre figli e un cane. Il suo primo romanzo è L’assaggiatrice (2007), cui sono seguiti Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011), Panza e prisenza (2013) e La miscela segreta di casa Olivares (2014). Per Rizzoli ha pubblicato Il figlio maschio (2015), ora disponibile in Vintage.
La descrizione
A Palermo c’è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n’autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell’alba. È in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell’Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l’affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni. L’incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l’hanno educata più alle privazioni che all’amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dov’è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate.
Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.