Farràgine di Marco Amore

Farràgine di Marco Amore, edito Samuele Editori.

A grande sorpresa la mitologia, la storia, la letteratura sposano una poesia innovativa e moderna.

Sorprendente il puzzle di emozioni che l’autore è riuscito ad assemblare tra le pagine di questo libro.

I  versi sono del tutto originali, attraverso un ponte invisibile Marco Amore collega periodi di storia dislocati nel tempo e li allinea al presente con quella naturalezza che gli fa veramente onore.

Da subito si percepisce la qualità di questa silloge poetica; il livello di scrittura è alto e il linguaggio molto ricercato, meritevole di corpose interpretazioni.

Si parla di un “viaggio”, benedetto dalla festività della religione romana, celebrata in onore di Nettuno ( Dio delle acque e dell’irrigazione). Ci sono collegamenti con la Divina Commedia di Dante Alighieri, vengono citati i fiumi Leta ( fiume dell’oblìo nella mitologia greca e romana)  e Acheronte (che scorre tra l’Antinferno e il Limbo, ove le anime dannate devono attraversare sulla barca del traghettatore Caronte).

“ I Nettunalia  sono compiuti. Quanti oboli ho pagato al traghettatore? Tuttavia si è rifiutato di recapitarmi sulle opposte, cupe rive dell’Acheronte”.

( Ricordiamo che nella Grecia antica l’obolo era una piccola moneta “ spiedo di ferro”).

L’autore ci presenta un amore maledetto, un amore complice di un finale avverso. Un sentimento che trova sollievo tra un bicchiere di liquore e approfondite riflessioni. Il passaggio dal bene al male è un attimo, il tragitto tra il passato e il presente è realtà sconvolgente.

Il poeta chiede amore, gocce di pura essenza; prega i fiori, supplica la poiana, prova a elemosinarlo anche da una donna, ma purtroppo fiori non si schiudono, l’uccello prende il volo e la donna mortifica cuore e animo dello scrittore.

“ Ho chiesto a una donna di amarmi e lei mi ha deriso”. Gin e grappa hanno saziato il mio orgoglio. Ogni sua occhiata è una risata. Ogni suo pensiero uno sberleffo”.

Una donna che viene presentata come una “ Cenerentola a rovescio” che, prepotentemente cambia il finale della favola, per poi presentarsi come la “ donna moderna virtuale” dei nostri tempi.

”La mia donna non è mia. La mia donna è su internet”.

Veramente notevole la capacità dell’autore nel suo cantare pensieri apparentemente difficili e lontani, fino a dare loro una forma tra i meandri della nostra mente.

Ma Marco Amore vuole anche scuotere le coscienze di chi sta dall’altra parte e lo fa lasciando il palcoscenico alla politica.

“ I politici sono coloro che fanno la carità per spingere i poveri a farla e in seguito derubarli dell’intera somma”.

Parole molto forti alle quali penso non occorra aggiungere altro!

Si avverte un forte senso di smarrimento e di abbandono; predomina un bisogno di certezze che trova un po’ di sollievo tra volti puri dell’infanzia.

 “ Io sono l’orfano della materia. Ho guardato una bambina mi ha sorriso e l’ho servita. Sarò cameriere di quel sorriso per l’eternità”.

Sicuramente quello di Marco Amore è un libro molto particolare che, all’inizio, rischia di non essere ben apprezzato, ma una seconda lettura permetterà l’accesso alle vie del suo pensiero.

Complimenti all’autore!

Titolo : Farràgine

Autore : Marco Amore

Editore : Samuele Editore

Prezzo : € 12

Marco Amore (Benevento, 1991) nel 2010 pubblica il suo primo romanzo, scritto all’età di sedici anni, cui fanno seguito tre raccolte di racconti. Dal 2013 è attivo nel mondo dell’arte contemporanea come curatore di mostre in spazi pubblici e gallerie private, sia in Italia che all’estero. Di recente ha esposto, con il pittore Angelo Zanella, presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, sez. Americana e Venezuelana, di Palazzo Reale, Napoli, un taccuino per parole e segni sulle orme di Henry David Thoreau. Vanta pubblicazioni di vario genere su testate online e riviste cartacee. Nel 2015 si classifica 1° (sez. poesia under 30) alla IV edizione del premio Michele Sovente. Dal 2017 conduce la rubrica “Prosit! L’arte come indicatore sociale” per Il Foglio Letterario.

La descrizione del libro

“Farràgine”, o arcaicamente “farràggine”, è un termine che designa un ammasso di erbe diverse, comunemente dato al bestiame, ma designa anche più comunemente il farro. Ci troviamo di fronte, letteralmente, a un ‘libromassa’, è bene dirlo subito, e credo che non ci siano facili apparentamenti con altri autori coetanei di Marco Amore (pur nei limiti che un libro d’esordio può avere), in quanto a struttura della materia trattata, in quanto a stile, in quanto a luoghi in cui il lettore viene trascinato da una corrente immaginativa sincopata e inarrestabile. è un libro contraddittorio, questo, perché ha movenze da summa e insieme da sacello di aforismi; ha la sostanza delle strutture calcaree, ma insieme la concrezione della ressa che preme, rigetta, stritola, spezzetta, e fa emergere frammenti, capovolgimenti, interrogazioni. tutto ciò è tanto più sorprendente se si pensa che il testo risale al 2011, quando l’autore aveva 20 anni.

dalla prefazione di Giovanna Frene