Il nero e l’argento, di Paolo Giordano

Autore: Paolo Giordano

Titolo: Il Nero e L’Argento

Editore: Einaudi

Collana: I numeri primi

Edizione: 2015

Pagg: 120-Tascabile

Prezzo: €. 12,00

Romanzo che affronta le tematiche dell’amore e della morte dal punto di vista di “chi resta”. Un racconto in prima persona, ricco di flashback che si intersecano alla quotidianità di una giovane coppia che si trova ad affrontare la malattia, prima, e la morte poi, della Sig.ra A. , chiamata in maniera affettuosa, Babette;
 “…..la morte ridispone i ruoli secondo un ordine di importanza formale, ricuce all’istante gli strappi alle regole affettive che uno si è concesso in vita……..”
Governante, babysitter e amica, punto cardine dell’intero racconto. Una donna saggia, protettiva, capace di essere sempre presente mantenendo le distanze. Una sorta di ago della bilancia nel mantenere gli equilibri all’interno di una famiglia giovane e inesperta e che getta nello sconforto la coppia, che avverte l’inesorabile senso di abbandono. Una donna in grado di prendersi cura di tutti.
“…….la piattaforma su cui tutti si appoggiano e che non è sorretta da nessuno……”.
Non si possono non notare  differenze e similitudini tra l’amore forte e stabile di Babette per il marito perso, e quello debole,insicuro e vacillante della giovane coppia.
 “…A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcuno che lo veda e riconosce, che lo avvalori, altrimenti rischia di essere scambiato per un malinteso ….”
Un romanzo che si legge d’un fiato, fluido, scorrevole e ben scritto, e dove si ha l’impressione di far parte della vicenda, talmente si è coinvolti e travolti da un vissuto per nulla surreale e fin troppo tangibile. Lascia l’amaro in bocca per tutto quel susseguirsi di sentimenti, affetto, amore, amicizia, dolore, paura, sconforto, angoscia, abbandono, che ti trapassano dalla prima all’ultima pagina.
Una lettura non troppo impegnativa ma offre molteplici punti di riflessione e che mi sento assolutamente di consigliare.
Teresa Anania
TRAMA:

È dentro le stanze che le famiglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalancare porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all’aria di fuori. “A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcuno che lo veda e riconosca, che lo avvalori, altrimenti rischia di essere scambiato per un malinteso”. È così che la signora A., nell’attimo stesso in cui entra in casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa la custode della loro relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pantofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l’appropriazione indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, incrollabile. “La signora A. era la sola vera testimone dell’impresa che compivamo giorno dopo giorno, la sola testimone del legame che ci univa. Senza il suo sguardo ci sentivamo in pericolo”.

Paolo Giordano nasce a Torino il 19 dicembre 1982. Nell’anno accademico 2006-2007, ha conseguito la laurea specialistica in fisica delle interazioni fondamentali presso l’Università degli studi di Torino.  Ha vinto una borsa di studio per frequentare il corso di dottorato di ricerca in fisica delle particelle, presso la Scuola di dottorato in Scienza e alta tecnologia del medesimo ateneo. È autore del romanzo La solitudine dei numeri primi (Mondadori, 2008 – Premio Campiello Opera Prima, Premio Fiesole Narrativa Under 40 e Premio Strega 2008). Un suo racconto è incluso nell’antologia Dignità! Nove scrittori per Medici Senza Frontiere (Feltrinelli 2011). Del 2012 il romanzo Il corpo umano (Mondadori) e del 2014 Il nero e l’argento (Einaudi). La solitudine dei numeri primi ha inaugurato nel 2014 la collana innovativa della Mondadori Flipback.