La libertà sospesa

Non ce ne siamo resi neanche conto, è stato troppo veloce, un fulmine che in queste giornate ormai primaverili non credevano di non poter vedere, abbagliati da un sole sempre più acceso.

Poche righe su un decreto governativo, una firma messa in fretta… “non c’è tempo” e improvvisamente la nostra libertà ci è stata negata.

Li per lì non ce ne siamo resi conto. È sera. Tuttavia l’Italia intera stenta a prendere sonno. Alcuni subito si interrogano, forse è un brutto sogno… “Tra poco mi sveglierò e uscirò come ho sempre fatto, da quando sono nato”, pensa qualcuno.

Invece no, l’indomani quel brutto sogno non è scomparso: si può uscire solo per lavoro, per fare una spesa veloce, comprare medicine, forse una lampadina nuova; al massimo ci è concessa una camminata attorno a casa. Non si può andare né di qua di là, su o giù.

La nostra libertà è finita, svanita in un soffio: quel virus maledetto ce l’ha rubata, oltre ad essere un assassino è anche un ladro.

D’ora in poi bisognerà giustificare perché siamo in un dato luogo, i confini tra i comuni diventano frontiere: famiglie, amicizie, amori divisi, sogni dissolti… tutto rinviato a chissà quando.

Eppure davamo per scontata la libertà, credevamo che fosse nostra, assolutamente nostra, invece no, perché, in fondo, in questo mondo umano nulla è assoluto. Non ci rendevamo conto del tesoro che avevamo e che in un baleno ci è sfuggito di mano. I nostri nonni ci parlavano del coprifuoco durante la guerra, ma noi li ascoltavamo quasi annoiati e dicevamo: “Non succederà mai più, siamo in democrazia, c’è la costituzione”.

Invece è successo, non per una guerra, ma per qualcosa di invisibile, un nemico subdolo, microscopico al quale i grandi della terra si stanno inginocchiando impauriti.

Le nostre generazioni, vissute libere, credevano che nessuno potesse privarle della libertà. Estremisti improbi hanno inneggiato a mostri del passato che avevano soppresso la libertà: irresponsabili personaggetti che mai hanno vissuto senza libertà.

Ora è il tempo di riflettere, costretti nelle nostre case, a quanto siano importanti i nostri diritti che abbiamo sempre dato per scontati; a quanto siamo stati indifferenti verso coloro che taluni diritti al mondo li hanno comunque negati; a quanto soffriamo quando ci rendiamo conto, come adesso, che un diritto sacrosanto ci è stato sospeso. La nostra libertà, sancita da tutte le costituzioni democratiche del mondo, è stata conquistata tramite la morte di milioni di martiri ed è per rispetto di costoro e di tutti coloro che sono stati perseguitati per i loro ideali di libertà, che tutti noi dobbiamo avvertire il dovere morale di proteggerla ad ogni costo.

La libertà fa parte dell’uomo, che con la sua autodeterminazione ha costruito il suo progresso. Il divenire dell’uomo non può essere senza i diritti.

Sono sicuro che quando la libertà ci verrà riconsegnata, la apprezzeremo di più, perché da questa esperienza, dolorosa e drammatica per tutti, avremo imparato quanto sia importante il nostro vivere liberi; noi che fino adesso lo eravamo sempre stati.