Fin Dal ‘700, Agrigento con la sua superba AKRAGAS colonia greca d’Occidente, ha sempre affascinato
artisti e viaggiatori ispirandoli in dipinti e scritti.
La città fu fondata dai greci del VI sec. a.C. e venne circondata da una imponente cinta muraria
estendendosi su una vasta area oggi conosciuta come valle de Templi dato l’elevato numero di edifici
religiosi che ospita. Agrigento raggiunse il maggior sviluppo economico e culturale con la vittoria di Imera
contro Cartagine. Poeti come Pindaro, Simonide e il filosofo – musicista – scienziato Empedocle, vissero tra
le sue mura. Dal punto di vista architettonico i grandi templi dorici sul fronte meridionale delle mura
appartengono ad una grande concezione urbanistica. La città di AKRAGAS si sviluppò secondo un impianto
urbanistico regolato “per STRIGAS” (strisce di isolati) in seguito riproposto e sviluppato in epoca romana.
L’abitato inoltre si estendeva nell’area compresa tra l’acropoli (il punto più alto della città), l’odierna rupe
Atenea a Nord ed infine la collina dei templi a Sud verso il mare ed era articolata secondo cinque
terrazzamenti che scendevano a valle. E’ costituito da sei strade principali dette PLATEIAI (decumani in
latino) larghe 7 metri e trenta strade secondarie ortogonali dette STENOPOI (cardini in latino) che
disegnano i quartieri. La strada più scenografica più importante è larga ben 12 metri ed era quella che
conduceva alla PORTA II per giungere fino all’area del SANTUARIO DI ZEUS inserito perfettamente nell’
impianto urbano.
Il tempio di Giove Olimpico, iniziato nel 480 A.C e mai concluso, è il più grande santuario in stile dorico
d’Occidente. Anche il tempio di Giunone Lacinia è molto simile a quello della Concordia; in seguito quest’
ultimo fu utilizzato come chiesa cristiana. Molto suggestivi sono anche i resti dei due templi di Ercole e dei
Dioscuri che documentano lo splendore del IV sec. d.C. La città diventa successivamente prima araba (829)
e poi normanna (1086) mantenendo il nome dei Girgenti fino al 1977 quando riprese il nome classico di
Agrigento.