Spiriti liberi di Giovanni Margarone

Grafica di Lara Michelotti

In ogni epoca storica, compresa la nostra, come mosche bianche nell’oceano di umanità compaiono gli spiriti liberi che si scardinano dal pensiero collettivo alla ricerca di quella verità spesso offuscata o nascosta.

In “Umano, troppo umano”, Nietzsche dedica parte dei suoi discorsi ai c.d. spiriti liberi, un esilarante approfondimento relativo a una pletora di anime che rifuggono da ogni canone, a volte anche etico e morale, per esprimere in assoluta libertà il proprio pensiero. Non sono anarchici, perché tuttavia riconoscono lo Stato di diritto, sempreché questo si ispiri agli ideali di libertà.
Nietzsche ritiene che l’uomo moderno – riferendosi a quello della sua epoca, ma aggiungo anche la nostra – sia castrato, costretto a seguire le ferree regole di una morale discutibile, pervasa dall’ipocrisia, che segna ognuno come peccatore, soprattutto riferendosi ai dogmi della Chiesa, ma non solo. Il rigido perseguimento di dettami rigidi condiziona l’uomo a tal punto da fargli credere che l’irrazionale sia razionale e che quel bavaglio che gli impedisce di esprimersi liberamente sia giusto e inevitabile. Un lento assopimento dell’uomo, provocato dalla sua rassegnazione e al fatto di accettare la società in cui vive in tutto e per tutto. Condizione voluta e sempre auspicata da chi gestisce il potere affinché la massa sia composta da meri sudditi che abbiano fede solo nella menzogna, snaturando la concezione di Stato tanto cara ai Greci. Ma ecco che in ogni epoca storica, compresa la nostra, come mosche bianche nell’oceano di umanità compaiono gli spiriti liberi che si scardinano dal pensiero collettivo alla ricerca di quella verità spesso offuscata o nascosta. Sono individui che non sono radicati dove nascono, ma cosmopoliti, attenti alle idee che girano per il mondo, attratti da quelle che hanno quale fine principale il libero arbitrio.
Lo spirito libero ha una concezione assoluta di libertà, perché ritiene che sono essendo liberi è possibile conoscere la verità. Sono una derivazione degli scettici, ma a differenza di questi non hanno il preconcetto a base della loro ideologia, avvicinandosi piuttosto a un nichilismo moderato.
Questi individui ripudiano i dogmi, sconfessando le fedi basate su un credo assoluto.
Ed è per questo e altri motivi che nella storia gli spiriti liberi sono stati zittiti, perché pericolosi fomentatori di idee pericolose a causa dei loro eloqui trascinatori di masse. Sì, perché le loro idee non sono mai state usate ai fini autoreferenziali, tutt’altro. Il loro pensiero è sempre stato a disposizione di tutti coloro che lo convenivano, in quanto lo spirito libero è mosso da una profonda generosità e pretende la condivisione delle sue idee. Persone pericolose, quindi, per chi nella gestione del potere impone la sua fallace verità.
Ma un’altra caratteristica dello spirito libero è quella del suo assoluto disinteresse per il potere, perché ritiene che il potere stesso sia una limitazione delle libertà altrui. I limiti non piacciono allo spirito libero e combatte affinché lo spazio e l’espressione dell’individuo siano infiniti. Quindi anche il concetto di infinito non è per lui motivo di paura, rifacendosi a Epicuro e a Socrate. Lo spirito libero è colto, perché solo con la conoscenza è possibile farsi delle idee. La cultura apre la mente e fa guardare l’uomo lontano.
Grazie agli spiriti liberi è stato realizzato il progresso in tutto lo scibile umano, nonostante il freno delle autorità conservatrici che vedevano nel progresso un pericolo per il loro potere.
In letteratura, come nelle arti e nella politica, gli spiriti liberi sono riusciti a imporre le loro idee innovative, mettendo in pratica quel concetto di divenire, imprescindibile componente dell’esistenza umana.
Anche oggi c’è bisogno di spiriti liberi che ci aprano gli occhi, affinché siano affermate sempre quelle libertà che a volte crediamo di avere, ma che non abbiamo.
Giovanni Margarone