La felicità è una brezza leggera di Elisabetta C. Baldini

La felicità è una brezza leggera

Elisabetta C. Baldini
Primavera 1996. In un tranquillo convento del Sussex suor Speranza, arrivata vent’anni prima dall’Italia, vive la sua grande fede, impegnandosi come insegnante di letteratura e storia dell’arte italiana. E nasconde un segreto: prima di prendere i voti si chiamava Gabriella, aveva venticinque anni e un grande amore nel cuore…

Introduzione

Il romanzo narra la storia di un amore puro e singolare: ci sono persone o cose che ci aspettano da una vita e noi ci andiamo incontro senza volerlo. Un racconto ben costruito, tutti i pezzi del puzzle combaciano perfettamente lasciando il lettore senza fiato perché in fondo la felicità come dice il titolo della storia è una brezza leggera.

Recensione

Un romanzo scritto bene e in maniera lineare senza sovrastrutture o orpelli, dove il lettore può trascorrere in compagnia un bel pomeriggio, narra la storia a dir poco singolare di una suora di nome Speranza che vive all’interno di un convento del Sussex , ove insegna letteratura e storia dell’arte italiana. La Suora, nasconde un segreto: prima di diventare suora si chiamava Gabriella e all’età di venticinque anni, si era innamorata perdutamente di un ragazzo che l’aveva lasciata per un’altra. Ma poi per una serie di casi fortuiti, la vita l’aveva riportata al passato e si rende conto che prima di morire deve portare a termine la propria missione e mettere a posto tutti i tasselli della propria vita, forse nonostante la malattia che l’aveva colpita, Dio l’aveva tenuta in vita proprio per questo motivo. La trama per certi versi è un po’ scontata ma è scritta così bene che desta l’attenzione del lettore sino alla fine. Questo anche grazie alle varie scene e ai luoghi descritti in maniera magistrale tanto da far trascorrere delle ore piacevoli e serene.

Conclusioni

Consigliato soprattutto a chi vuole trascorrere delle ore serene in compagnia di un buon libro ove l’amore e la speranza sono il perno di tutto.

Voto

5/5

Citazioni

Gabriella, così si chiamava prima di prendere i voti, aveva desiderato tanto quelle vacanze in quell’agosto del 1968, dopo un anno di lavoro. Aveva venticinque anni e nel cuore tanta gioia di vivere. Da quando aveva subìto quell’intervento cardiaco diversi anni prima, per una malformazione congenita poi del tutto risolta, non era più andata in vacanza per timore di qualche malessere o svenimento. Ma quell’estate si era promessa di farsi coraggio e partire. I medici in realtà non le avevano mai impedito di viaggiare dopo l’intervento, eppure lei non si sentiva sicura. L’emozione, dunque, quel mattino era alle stelle. Alcuni giorni prima aveva preparato con cura la sua valigia. Non riusciva a credere che sarebbe partita. Ora poteva realmente lasciare tutte le sue paure alle spalle. Si sentiva così bene che avrebbe scalato persino la cima più alta del mondo. Il primo agosto la sveglia suonò alle sei del mattino: la vacanza iniziava. Aprì la finestra di casa. Il sole brillava già nel cielo sgombro di nuvole e il caldo estivo iniziava già a farsi sentire. In mezz’ora fu pronta e andò a bussare alla porta dei suoi vicini di casa.

Recensione di Grace Di Mauro

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