E l’amore guardò il tempo e rise, la poesia di Luigi Pirandello
E l’amore guardò il tempo e rise,
perchè sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.
Luigi Pirandello
Pirandello nasce nel 1867 in Sicilia da una famiglia molto ricca. Studia lettere a Roma e a Bonn si laurea in glottologia. Tornato in Italia, si sposa con una donna siciliana e con lei si trasferisce a Roma dove riceve ogni mese un assegno mensile dal padre, contributo che gli permette di continuare a dedicarsi alla scrittura.
Nel 1903 l’allagamento della miniera del padre causa una grave crisi finanziaria familiare: ciò cambia la vita di Pirandello che ora è costretto a dover lavorare per sopravvivere. Nel 1919 la moglie viene internata in un manicomio a causa dei suoi problemi psichici. A questo si aggiunge lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e la partenza di uno dei suoi figli verso il Grande conflitto: Pirandello, influenzato da questi avvenimenti, sviluppa l’idea di una vita caratterizzata dalla tragicità.
Le opere
Nel 1927 pubblica “Uno, nessuno, centomila” in cui, per una critica fatta al suo naso, il protagonista riflette ossessivamente sulla realtà; decide così di «non essere» cioè di annullare la propria identità e di fuggire dal carcere delle forme, come fanno le piante.
– La prima è quella delle commedie siciliane dove i protagonisti riflettono filosoficamente sulla propria condizione. Tra queste commedie le più importanti sono “Il berretto a sonagli” e “Pensaci Giacomino”.
– La seconda fase è quella delle commedie borghesi, ovvero del “Il piacere dell’onestà”, “Il gioco delle parti” e “Così è (se vi pare)” mentre nella terza fase Pirandello enuncia una trilogia di opere: “Ciascuno a suo modo”, “Questa sera si recita a soggetto” e “Sei personaggi in cerca d’autore”.
La quarta fase, infine, è quella delle commedie fiabesche la più importante delle quali è “I giganti della montagna”.