Le ragazze del MalEssere, Laura Cesarano Jouakim. Cicorivoltta edizioni.
“Intanto, bisogna difendersi qui e ora. Per prima cosa, chi vuole difendersi fortifica i confini. E voi, ragazze mie, fortificatevi. Occupate il vostro spazio. Femminile è camminare con un passo davanti all’altro. Ma, quando siete ferme, piantate per bene i piedi sul pavimento: non si può vivere nell’idea di dover evitare di disturbare. Se la vostra esistenza è per qualcuno un disturbo, disturbate pure: siete venute al mondo, vi spetta il vostro spazio vitale. Via quelle spalle curve, quelle posture sbilenche, quelle vocine flebili e infantili, quelle teste che sprofondano nei colli. Esercitatevi a occupare tutto il vostro spazio.”
La Storia ci insegna che il rapporto fra i due sessi non è mai stato semplice e che le relazioni uomo-donna hanno funzionato, nel corso dei secoli, essenzialmente grazie alla implicita convinzione che gli uomini valgano più delle donne e che, per tale motivo, abbiano più diritti, in assoluto e soprattutto sul genere femminile.
Le donne, prioritariamente per mancanza di alternativa, ma anche per convinzioni radicate, hanno dovuto accettare le dinamiche derivanti da tale stereotipo, adattandosi, secondo una prerogativa tutta femminile, a un ruolo sociale ed economico di dipendenza e sudditanza nei confronti degli uomini (padri, fratelli, compagni di vita) orbitanti attorno a loro.
L’esigenza di dare comunque un senso a questa dinamica che non fosse totalmente negativo, accompagnata talvolta dalla scarsa consapevolezza delle iniquità implicite in tali equilibri, si è via via trasformata in una idealizzazione della figura maschile che è stata vestita dei caratteri dell’eroe, del principe, del cavaliere senza macchia, ai quali appoggiarsi e dai quali venir difese contro il male.
In alcuni casi però “il male” è diventato proprio quel principe che, in cambio dell’accettazione di un rapporto non paritario, o meglio stigmatizzato come subordinato, avrebbe dovuto difenderci e proteggerci.
Attualmente nessun fenomeno sociologico ci sta preoccupando forse più di quello del nuovo modello maschile permeato di aggressività che utilizza come strumento comunicativo la violenza fisica e verbale nei confronti delle donne, drammaticamente esposte ad un continuo, rovinoso attacco, spacciato per legame affettivo.
In “Le ragazze del MalEssere”, Laura Cesarano Jouakim affronta questo nuovo e preoccupante modello delle relazione amorose, ponendo il focus, in veste di docente e di counselor, sulla prototipo del ragazzo “Malessere” che tanto piace alle adolescenti della nostra epoca: il malessere è “il nuovo modello maschile abusante e maltrattante” che ha soppiantato, e superato nelle sue potenzialità persuasive, in un sol colpo il romantico principe azzurro, l’autoritario maschio al comando e il rubacuori infedele, complice l’avvento dei socialnetwork.
Attraverso le pagine della sua opera edita da Cicorivolta, la Cesarano si racconta con gli occhi di un’insegnante che scruta il mondo adolescenziale di una scuola di provincia con l’approccio investigativo di una giornalista e con l’empatia di una counselor, per tracciare con tinte intense ma sempre discrete, la storia di alcune sue giovani allieve, unite dalla maledizione di essere state circuite dal Malessere.
“Da qualche tempo Disperata frequenta un ragazzo che non studia e non lavora. Fin dall’inizio lui l’ha presa in giro dicendole che studiare è da sfigati. Poi ha cominciato a sparire e riapparire nella sua vita senza una ragione. Nel corso delle apparizioni ha cominciato a offenderla e a svalutarla e allo stesso tempo a imporle obblighi e divieti. Il risultato del trattamento si è visto a scuola e nel modo di vestire, sempre più amorfo. Nel corso delle sparizioni l’ha fatta sprofondare nella rabbia e nel malumore. Lei era brillante, forte e spavalda, lui l’ha trasformata in Disperata”.
Con la sua scrittura essenziale, la Cesarano mette in evidenza quanto sia difficile per una giovane donna rimodulare nella società attuale il proprio ruolo nei confronti di un universo maschile che più perde le sue ataviche difese basate sul riconoscimento istituzionale della sua superiorità e del suo potere e più reagisce amplificando i suoi lati peggiori e più esasperanti, costretto a mostrarsi sempre più forte e violentemente trasgressivo e allo stesso tempo a focalizzarsi, in modo altrettanto innaturale, sulla cura di aspetti estetici che in passato lo avrebbero confinato in una dimensione non propriamente di machità.
“Sono fragili, ragazze e ragazzi. Ce lo ripetiamo spesso. Un terzo di loro è già seguito o è stato seguito da uno psicoterapeuta a causa di ansia, disturbi alimentari, autolesionismo, stati depressivi, dipendenza dal cellulare e un fisimario vasto come un’enciclopedia in venti tomi. Un’altra parte farebbe bene a valutare assieme ai familiari se intraprendere un percorso di cura. Non è un caso che si stia facendo strada a grandi falcate l’idea di avere uno psicologo in ogni scuola. Il virus ha inferto soltanto un altro colpo a una generazione che aveva già in nuce una scarsa capacità di affrontare il male di vivere, di cadere e rialzarsi, di fallire e ricominciare. Certo, questa generazione non ha colpe. Le colpe, o meglio le cause, sono nello specchio di noi adulti: ci guardano e noi non le guardiamo.”
Eppure, nonostante questa fotografia così preoccupante “Le ragazze del MalEssere” ci esorta anche a sperare in un futuro migliore, e per più di un motivo: perché accanto ai giovani ci sono anche tante famiglie che si sforzano per crescere ragazzi equilibrati e ragazze fiduciose nelle proprie possibilità; perché la scuola può fare la differenza, in quanto se c’è una scuola che funziona con insegnanti come la stessa Laura Cesarano, i giovani hanno a disposizione risorse importanti per poter diventare uomini e donne per i quali il MalEssere può essere considerato solo un bizzarro personaggio dei fumetti, ma soprattutto perché i giovani, in quanto tali, hanno nel DNA le energie per potere ma soprattutto dovere superare gli ostacoli che si frappongono alla costruzione di una società più sana e più rispettosa dell’essere umano, indipendente dalle diversità, mediante un nuovo approccio alle dinamiche fra i sessi, che deve, anzi, diventare la vera rivoluzione culturale.
“Forse sarebbe meglio considerare superato il femminismo che accentua la contrapposizione donna/uomo e potenziare il femminismo che solo nella collaborazione di tutti potrà portare a compiere ancora qualcuno dei necessari passi in avanti nel lunghissimo percorso che c’è ancora da fare. Non si tratta di combattere donne contro uomini, ma donne contro se stesse, contro la connivenza di certe adulte con il mantenimento di una mentalità e di una cultura che hanno portato a risultati disastrosi: allieve contro cattive maestre; uomini contro se stessi, contro la scellerata pervicacia di certi adulti che si ostinano a voler conservare ciò che è da condannare: allievi contro cattivi maestri. Senza odio ma con un risoluto cambio di direzione: donne e uomini, nuovi e rinnovati, insieme per riprendere il cammino che porta all’unica meta possibile: una società che non distrugge le sue donne.”
Questo lavoro parte dall’osservazione di un particolare fenomeno esploso sui social come emblema e risultato del disorientamento di ragazze e ragazzi in fatto di educazione sentimentale e sessuale. È il fenomeno del Malessere, il nuovo modello maschile abusante e maltrattante che ha preso il posto del principe azzurro nell’immaginario di molte adolescenti e giovani donne e che si traduce nella ricerca di una relazione sentimentale tossica e distruttiva. Il punto di osservazione è quello di un’insegnante che descrive il fenomeno attraverso le storie di sei ragazze, schermate da nomi simbolici e appena tratteggiate e mescolate tra loro in modo che nessuna possa riconoscersi in esse e che ciascuna possa riconoscervi una parte di sé. Parti dell’opera sono dedicate alla questione dell’emergenza educativa che ha abbandonato a se stesse le nuove generazioni. L’educazione sessuale maschile affidata ai social e alla pornografia, quella femminile sospesa in una zona grigia tra l’antica repressione e l’attuale assenza di riferimenti: un mix micidiale che sembra fornire l’humus ideale per tutte le forme di violenza di cui sono vittime le donne. Attraverso stimoli in forma di esercitazioni, lettere, riferimenti letterari e spunti di attualità, questo libro si propone di offrire un contributo di consapevolezza alle ragazze affinché possano partecipare attivamente allo sforzo corale necessario per un urgente cambio di direzione. (Laura Cesarano Jouakim)
Autore: Laura Cesarano Jouakim
Editore: Cicorivolta
Collana: I quaderni di Cico
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 20 ottobre 2023
Pagine: 128 p., Rilegato
EAN:9788832124514