L’orchestra nel silenzio di Antonio Gentile

L’orchestra nel silenzio, Antonio Gentile. Edito Linee Infinite

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“La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta.”

KHALIL GIBRAN

Nel mare magnum dei romanzi scritti da autori cosiddetti “minori”, che spesso in verità coincidono con quelli appartenenti a case editrici meno potenti o senza agenti letterari alle spalle, si possono fare incontri veramente felici.

E’ il caso del romanzo “L’orchestra nel Silenzio” di Antonio Gentile, una storia che vive e respira di musica e per la musica: la musica infatti conduce i protagonisti in un lungo e complesso percorso che parte nel XX secolo per arrivare fino al XXI secolo, su uno spartito composto da “note socio politiche oltre che umane” che suonano le più importanti traversie del popolo italiano in quei due secoli, come la necessità di migrare per assicurarsi una vita dignitosa o gli orrori di cui è composta la guerra.

“…Papà, avevi ragione tu, la guerra è Niente, è il niente degli uomini.
Hai sparato al cielo per non uccidere, hai tenuto la bandiera in una cassa di legno per non sentirtene servo. Ti sei convinto che potevi amare quello che la vita elargiva e te ne sei andato a ricomporre l’atomo assieme a tutti quelli ai quali avrei voluto fare la stessa domanda: cosa c’è dall’altra parte?”

Antonio Gentile ci racconta, con un corposo romanzo di oltre trecento pagine, le vicende di tre famiglie, una campana, una pugliese e una irlandese, delineate perfettamente nella loro connotazione sociologica ed antropologica, ma allo stesso tempo avvolte in una surrealtà narrativa che richiama a gran voce la letteratura latino-americana.

L’originalità di tutti i personaggi che discendono dai capostipiti Arturo, Antonio e Paddy fa sì che le nuove generazioni rubino letteralmente la scena ai padri, facendoci appassionare all’intraprendente Raffaeluccio, alla delicata Irma, alla combattiva Maria e all’ambizioso “figlio di Raffaeluccio”; tutti molto diversi dai loro antenati ma anche incredibilmente simili nel rapporto metafisico con il “Silenzio”, che è chiave di lettura di ogni singolo passo dell’opera di Gentile.

Il Silenzio e la Musica, per quanto apparentemente agli antipodi, sono dunque i due poli individuati dall’autore, attraverso i quali si snoda la più complessa avventura dell’essere umano, la vita.

Molto interessante è lo stile narrativo dell’autore, napoletano residente a Mulazzano, luogo del cuore del romanzo “L’orchestra nel Silenzio”: un periodare articolato arricchito da una notevole padronanza lessicale, che rivelano fra l’altro la sua passione per la poesia, nella quale pare si sia cimentato in numerosi componimenti, ancora però sconosciuti ai lettori e alle lettrici che lo apprezzano come romanziere.

“Ho visto un uomo comprarmi aquiloni ed aiutarmi a lanciarli verso il cielo senza sporcarsi di carbone umano e senza credere a un vento meschino, alzarsi dai contorni frastagliati dell’inverno portando gemme racchiuse nel vetro del ghiaccio e martoriate nella ribellione di anni andati verso il macero della cecità.”

A cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo il protagonista di questa storia ci conduce alla scoperta di nuovi mondi, sia geografici che dell’anima, che non hanno confini o barriere e che confluiscono in un paesino della pianura Padana dove tutto il genere umano si ritrova lì, racchiuso in un’orchestra che dà un senso alla vita e alla morte. Sarà la sua anima, che si presenterà a lui sotto forma di tre grammi di donna, ad aiutarlo a dipanare questa matassa attraverso una Musica vera e universale, la Musica del cuore che unisce tutta l’umanità; un coacervo di individui che calcano ancora la terra. La Musica, che dirà quanto violenza, aggressività, invidia, cattiveria e guerra siano il Niente. Un romanzo che nasce da molte realtà distribuite in differenti luoghi e tempi ma che ha come sostrato fondamentale la coralità, la negazione della guerra e la ricerca del senso della vita e della morte.

Autore: Antonio Gentile
Illustratore: Emanuele Draghetti
Editore: Linee Infinite
Collana: Narrativa
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 1 gennaio 2020
Pagine: 362 p., Brossura
EAN: 9788862472531


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Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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