Suoi passi di lei, Emma Di Rao

Sui passi di lei, Emma Di Rao. Ianieri edizioni

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Le relazioni umane sono complesse, a volte diventano complicate, altre volte lasciano vuoti e cicatrici difficili da rimarginare, soprattutto se sei una bambina e le relazioni difficili sono all’interno della famiglia.

Cosa accade all’animo di una bambina quando arriva la consapevolezza di non esistere per sua madre? Può una governante anche se amorevole sostituire la figura materna?

Il non amore da parte di tua madre, l’indifferenza, il non sentirsi protetta dallo sguardo materno, che anzi fugge da te, può essere un delitto, un vero delitto dell’anima. Come può una bambina, crescere e affrontare la vita senza essere stata nutrita dall’amore materno?

Questo e tanto altro nel romanzo d’esordio di Emma Di Rao, che va a scandagliare chirurgicamente le relazioni umane, quel rapporto atavico tra madre e figlia, quel cordone ombelicale che dovrebbe assicurare amore, non riesce comunque a recidersi, nonostante il non amore.

È proprio il non amore il leitmotiv della vita di Lea Calì, il motivo che la spinge a lasciare il suo lavoro di insegnante e mettere mille chilometri tra lei e il suo dolore. Il suo trasferimento a Torino è una fuga, un tentativo di mettere distanza tra lei e la causa primaria del suo grande dolore: sua madre Adele.

Ma la distanza non lenisce dolori, se questi sono diventati ormai una parte di te, sono semplicemente lì, forse solo sopiti dalla distanza. Ma si può essere felici se non sei riuscita a camminare sui tuoi passi e continui a vivere sui passi di lei? Sui passi di colei che ha scavato voragini nella tua anima?

Lea si trasferisce a Torino e lavora con la parola scritta, l’unico suo grande rifugio da sempre. Lea è un’editor, scandaglia gli scritti altrui per trovare un difetto, per renderlo più armonico, per smussare spigoli. A pensarci bene il lavoro dell’editor è proprio questo: mettere il vestito della festa a uno scritto, migliorarlo con professionalità lontani dalle emotività proprie di chi scrive.

 Il ritorno in Sicilia di Lea, per la morte di Adele, è proprio un lavoro di editor su se stessa, sulle cause che hanno provocato tanto dolore, sui segreti nascosti in un cassetto, sui segreti di Grazia, la figura più vicina ad una madre che Lea abbia mai avuto, sul sorriso forzato sul volto sempre solare della sua amica di sempre Annabella.

Il ritorno a casa, avvenuto per un motivo triste, diventa disvelatore di tanti perché insoluti e mai veramente compresi. Adele, Annabella, Grazia, Leonina e la stessa Lea attraversano laghi incontaminati della loro anima per arrivare a comprendere se stessi e finalmente a perdonare e perdonarsi. Una lettera nascosta in un cassetto permette a Lea di entrare nella vita di sua madre, nei suoi perché, nei suoi dolori e finalmente le consente di andare oltre i passi di lei e finalmente cominciare a camminare con i suoi passi.

“L’amica non si era sbagliata. Il pozzo della solitudine stava lentamente svuotandosi e se ne intravedeva il fondo. Nessun passaggio di soglia, però, nessuna svolta radicale. Solo una consapevolezza. Che poteva arrestarsi in sé senza portare alcun cambiamento, senza soffiare un vento nuovo. Il fatto è che adesso sapeva. Sapeva di aver permesso a un’ombra di vivere la sua vita, di godersi il sole, il ticchettio della pioggia sui vetri, la vertigine di un cielo senza stelle o di un mare piatto e senza voce. Sapeva di essere stata fino a quel momento spettatrice di una vita non sua, accogliendo il respiro di quell’ombra e bloccando il proprio nel petto. E poi ce n’era un’altra di ombra, ma quella aveva un corpo, una voce e un cuore pulsante, e per questo motivo risultava più difficile combatterla”.

Donne forti, donne sofferenti, donne che lottano e affrontano grandi dolori sono le vere protagoniste di questo libro, insieme alle figure maschili Tommaso, Gabriele, Edoardo suo antico amore, le figure maschili appaiono quasi di contorno, ma capaci di essere sprone e guida nella scoperta di se stesse.

Altra grande protagonista di questo romanzo è la scrittura: i libri, la decisione di scrivere, invece di limitarsi a giudicare gli scritti altrui. Scrivere un romanzo per Lea rappresenta il punto di partenza per riuscire finalmente a camminare sui propri passi, a tracciare la sua strada e la sua storia, lasciando finalmente andare il dolore e i passi di lei.

Emma Di Rao al suo esordio letterario riesce a creare un romanzo vero e a tratti sorprendente per la maturità, la scrittura, il ritmo e le emozioni di cui sono intrise le pagine più emozionanti.  Io ne consiglio con entusiasmo la lettura.

Il cuore può spezzarsi in modo de­finitivo o guarire un po’ alla volta. È questa l’alternativa per Lea Calì, giovane editor che ha scelto di vi­vere a Torino ritenendola il luogo più lontano dalla città d’origine, in Sicilia, e soprattutto dalla propria sofferenza. Una sofferenza scaturita dall’inspiegabile disamore materno che ha quasi sospeso il tempo della protagonista.
A dispetto della distanza, dalla sua terra continua però ad arrivare, for­te e vitale, il richiamo di rapporti mai spezzati. Che diverranno pesi molesti quando Lea, in occasione della morte della madre, farà ritorno a casa. Qui l’attendono inquietanti misteri che imprimeranno un corso diverso alla sua esistenza. Come una vecchia chiave che aprirà un casset­to da sempre chiuso riportando alla luce una lettera e un passato scon­volgente. O come il terribile segreto che si cela dietro il colore nero mai dismesso da Grazia, la governante che si è fatta carico di trasformare “una tana in nido”.
Un antico e tenace amore, mai so­pito, torna nel frattempo a inondare con la sua musica l’anima di Lea.
Nel suo romanzo d’esordio, l’autrice racconta la complessità delle rela­zioni umane che alcune volte si ar­rendono all’oscurità ed altre volte cercano e trovano la luce.

Emma Di Rao è nata a Siracusa dove vive. Già docente di Italiano e Latino nel Liceo Classico “Tommaso Gar­gallo”, è relatrice nell’ambito di con­vegni, seminari e conferenze. Fra le sue pubblicazioni: “Santa Lucia e le simbologie luministiche nella Divina Commedia” nel volume Siracusa città di luce di S. Gatto e L. Trigilia, Lette­ra Ventidue 2022; “Note in margine a oggi di Elena Salibra” nella rivista di critica letteraria “Nuove soglie”; “Né Ulisse né Tiresia” nel volume Sulla punta là in alto dei Climiti, Quader­no della Fondazione Il Fiore 2016. È inoltre autrice di approfondimenti culturali e di recensioni sul quotidia­no “La Sicilia” e su Letteratitudine.

Autore: Emma Di Rao
Collana: Notturni
Genere: 
Romanzo
Formato:
 14×21 cm
Pagine: 240 – Brossura
Edizione: gennaio 2023
ISBN: 979-12-5488-045-6

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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