Antonio Scurati con M Il figlio del secolo edito Bompiani guida la cinquina finalista del Premio Strega 2019
Ieri è stata resa noto la cinquina finalista del Premio Strega 2019.
Antonio Scurati con il suo M Il figlio del secolo guida la cinquina con 312 voti, sarà una vittoria annunciata? Un romanzo sull’ascesa del Fascismo raccontato attraverso la vita pubblica e privata di Benito Mussolini. È un romanzo, sì, ma un romanzo in cui d’inventato non c’è nulla. Al contrario, ogni singolo accadimento, personaggio, dialogo o discorso è storicamente documentato o autorevolmente testimoniato da più di una fonte. È la storia dell’Italia tra il 1919 e il 1925, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento al delitto Matteotti, la storia di un Paese che si consegna alla dittatura, la storia di un uomo (M, il figlio del secolo) che rinasce molte volte dalle proprie ceneri. La storia della Storia che ci ha resi quello che siamo.
Al secondo posto troviamo Benedetta Cibrario con Il rumore del mondo edito Mondadori con 203 voti. Un romanzo storico in cui il Risorgimento agisce da lente d’ingrandimento per il nostro tempo. La storia di Anne Bacon, figlia di un mercante di seta e sposa di un ufficiale piemontese, è la grande storia di come è cominciata la nostra storia.
Al terzo posto con 189 voti si è piazzato Marco Missiroli con Fedeltà, edito Einaudi già vincitore del Premio Strega Giovani.
Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole piú profonda? La fedeltà è un’àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci. Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l’altra, e l’altro. Noi stessi. Preparatevi a leggere la vostra storia.
«Il malinteso», cosí Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell’università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l’ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione. Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, cosí come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un’ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l’ha ottenuto grazie all’influenza del padre. La porta dell’ambizione, invece, Margherita l’ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un’agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l’interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell’esistenza. In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l’orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.
Al quarto posto con 162 voti si è piazzata Claudia Durastanti con la Straniera edito La Nave Di Teseo. “La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”. Come si racconta una vita se non esplorandone i luoghi simbolici e geografici, ricostruendo una mappa di sé e del mondo vissuto? Tra la Basilicata e Brooklyn, da Roma a Londra, dall’infanzia al futuro, il nuovo libro dell’autrice di Cleopatra va in prigione è un’avventura che unisce vecchie e nuove migrazioni. Figlia di due genitori sordi che al senso di isolamento oppongono un rapporto passionale e iroso, emigrata in un paesino lucano da New York ancora bambina per farvi ritorno periodicamente, la protagonista della Straniera vive un’infanzia febbrile, fragile eppure capace, come una pianta ostinata, di generare radici ovunque. La bambina divenuta adulta non smette di disegnare ancora nuove rotte migratorie: per studio, per emancipazione, per irrimediabile amore. Per intenzione o per destino, perlustra la memoria e ne asseconda gli smottamenti e le oscurità.
Non solo memoir, non solo romanzo, in questo libro dalla definizione mobile come un paesaggio e con un linguaggio così ampio da contenere la geografia e il tempo, Claudia Durastanti indaga il sentirsi sempre stranieri e ubiqui.
La straniera è il racconto di un’educazione sentimentale contemporanea, disorientata da un passato magnetico e incontenibile, dalla cognizione della diversità fisica e di distinzioni sociali irriducibili, e dimostra che la storia di una famiglia, delle sue voci e delle sue traiettorie, è prima di tutto una storia del corpo e delle parole, in cui, a un certo punto, misurare la distanza da casa diventa impossibile.
Al quinto posto con 159 voti Nadia Terranova con Addio Fantasmi, edito Einaudi Stile Libero. Romanzo potentissimo, scrittura scabra quella di Nadia Terranova, capace di scavare nelle pieghe dell’anima, nei fondali del dolore, acutissima nel rievocare l’assenza. Quel dolore della mancanza che ben conosce chi ha dovuto fare i conti con il lutto quando non era la stagione della vita per farlo.
Nel link sottostante la nostra recensione di Addio Fantasmi
https://www.ilmondoincantatodeilibri.it/addio-fantasmi-di-nadia-terranova/
e l’intervista della nostra Donatella Schisa all’autrice
https://www.ilmondoincantatodeilibri.it/intervista-a-nadia-terranova/
Come ogni anno si compie il rito del Premio Strega che si concluderà con la proclamazione del vincitore il 4 Luglio al Ninfeo. Un premio importante della nostro patrimonio letterario in un paese dove si legge poco, sicuramente come ogni anno si ripeterà il rito delle critiche sulla qualità letteraria della cinquina finalista, ma c’è un dato importante per la prima volta sono finaliste tre donne su cinque, con i suoi 312 voti Antonio Scurati è una vittoria annunciata o ci saranno sorprese? Non ci resta che attendere il 4 luglio. Il Premio Strega negli ultimi anni, in un paese dove si legge pochissimo si è ridotto ad un mero veicolo pubblicitario delle case editrici , o è ancora un premio sul valore letterario dei libri pubblicati nell’ultimo anno in Italia?. L’ultima parola come sempre va lasciata ai lettori…