“Nessun dolore è mai inutile”
“Piangere non indica che sei debole. Sin ad quando sei nato, è sempre stato un segno che sei vivo.” Charlotte Bronte
Flora, quasi quarantenne, messinese, gestisce un piccolo bar, è madre di una figlia di 15 anni, Bianca, e si è separata dal marito Antonio dopo aver scoperto il suo ennesimo tradimento. È una donna duramente provata dalla vita, Flora. Dopo aver perso la giovanissima sorella Giovanna in un tragico incidente in motorino e successivamente il papà per un tumore, si è vista costretta a rinunciare anche al sogno di un matrimonio felice e di una famiglia unita e solida. Con dolore e sofferenza, dopo l’ennesima lite, decide di mettere la parola “fine” a un rapporto divenuto ormai mortificante e insostenibile.
“…Ho aspettato anni e anni prima di sentire quella orribile verità ammessa dalla sua voce insolente: “È vero. È andata così.” E non ho retto. Forse vivere di bugia in qualche modo mi proteggeva. Mi dava delle occasioni per dubitare di me. Ero troppo ossessiva? Fantasticavo più del dovuto? Si trattava di una furia egocentrica e patologica? Ma i fatti, in alcuni casi, erano accompagnati da prove inconfutabili. Tuttavia resistevo. Quelle parole terribili, in fila una dopo l’altra, mi hanno obbligata a guardarmi allo specchio, e siccome non volevo sputarmi in faccia da sola, e soprattutto volevo essere un buon esempio per mia figlia, non ho potuto procrastinare oltre, e l’ho sbattuto fuori di casa quella maledetta mattina.”
Delusione, sconforto e angoscia diventano un concentrato quotidiano di amarezza e lacrime.
“Passo le giornate a piangere e a farmi fregare da certi sentimenti inevitabili.”
Ineluttabile il sopraggiungere di una chiusura totale e radicale da parte di Flora nei confronti del sesso maschile.
“I maschi, non gli uomini, con me hanno chiuso. Li ho collocati in una casella a forma di teschio, come quella che compare sul retro dei detersivi o della varechina. Non maneggiare senza usare i guanti della sfiducia, raccomando a me stessa ogni qualvolta un losco individuo mi si avvicina. Si, perché per me gli esseri umani di sesso maschile sono universalmente uguali: loschi e bugiardi.”
Un muro insormontabile sancisce un netto distacco che la separa da tutti gli uomini ma, nonostante tutto, la sua infinita necessità di amare è forte e indomabile e riversa questo esclusivo sentimento nei confronti della figlia adolescente e dell’anziana madre. Fino a quando nella sua vita non irrompe in maniera del tutto inaspettata e imprevedibile Leo, che oltre a fare il produttore di vini e il commercialista, si occupa anche di produzioni cinematografiche. Incontro, questo, che ribalterà totalmente l’esistenza di Flora, portandola indietro nel tempo fino a farle conoscere una verità inimmaginabile.
“Tutte le volte che ho pianto” è un romanzo delicato e appassionato, che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine. Protagoniste quasi assolute le donne, le cui emozioni, spesso manifestate attraverso la funzione del pianto, puntano ad evidenziare non una debolezza quanto piuttosto una grande forza e un immenso coraggio. L’esposizione dei personaggi, dei paesaggi, degli stati d’animo e delle sensazioni, è dettagliata e precisa, dando così al lettore l’impressione di familiarità con tutti gli elementi descritti. Un meraviglioso viaggio nel variegato universo dell’animo umano, che esorta a liberare i sentimenti, imperdibile per chi vuole e sa emozionarsi. Un libro capace di donare sorrisi e lacrime, in cui ciascuno di noi può trovare facilmente il suo altre ego e di cui consiglio assolutamente la lettura.
“Piangere per me è quel momento in cui la verità prende il sopravvento e sfonda tutte le porte, anche quelle serrate con forza. Piangete, lasciatevi andare, guardatevi dentro, e non rimpiangete nulla.”
Fabiana Manna
Titolo : Tutte le volte che ho pianto
Autore : Catena Fiorello
Editore : Giunti Editore
EAN: 9788809850712
Prezzo : € 15,30
Catena Fiorello è una scrittrice siciliana. Per Rizzoli sono usciti con successo Casca il mondo, casca la terra nel 2011, Dacci oggi il nostro pane quotidiano nel 2013 e Un padre è un padre nel 2014. L’ultimo suo romanzo, L’amore a due passi (Giunti 2016), è entrato nella TOP TEN delle classifiche. Picciridda viene ripubblicato da Giunti in una versione completamente rivista dall’autrice. E il viaggio continua…
La descrizione del libro
Nell’autunno tiepido di una Messina dalle spiagge ormai deserte, Flora corre ogni mattina sul bagnasciuga: il vento, il sole, la pioggia, le nuvole, il rumore del mare sono divenuti per lei compagni indispensabili. Una disciplina che le dona calma, adesso che, a quasi quarant’anni, sta cercando di riprendere le redini della sua vita. Il matrimonio con Antonio, sposato da giovanissima, è andato in frantumi dopo l’ennesimo tradimento di lui, sempre in cerca di nuove avventure che non approdano mai a nulla. Eppure Flora non riesce a dimenticarlo e vacilla ogni volta che lui torna a corteggiarla, alimentando le illusioni della figlia quindicenne Bianca. Ma la sua vita è già abbastanza complicata, con un bar da gestire e una madre anziana che non ha mai superato la morte del marito e, soprattutto, la perdita di Giovanna, la sorella maggiore di Flora: bellissima, indomabile e carismatica, uccisa a vent’anni in un tragico incidente. E adesso Flora trema vedendo che la figlia Bianca, per uno strano destino, coltiva il sogno di diventare attrice proprio come un tempo Giovanna. Ma a scombinare di nuovo le carte, un giorno arriva Leo, con la sua aria da James Dean e un passato che lo lega a quei luoghi, dove sta per produrre un film. E con i suoi modi affascinanti, si insinua pericolosamente nei pensieri di Flora… Ma perché Leo sembra sapere tante cose su di lei? Cosa si nasconde dietro il suo interesse per Flora? Può realmente fidarsi di quest’uomo così misterioso?Commovente e carico di passione: un romanzo per chi non ha mai smesso di credere nella vita e nell’amore.