Oggi 25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Solo l’esistenza di questa giornata la dice lunga, troppe sono le donne nel mondo che sono continuamente violentate, nel corpo, ma anche solo nell’anima. Non è violenza solo il maltrattamento fisico. E’ violenza la sudditanza psicologica ” stai zitta cretina che non capisci nulla”. E’ violenza la sudditanza economica di cui moltissime donne, anche nel mondo occidentale sono vittime, e tacciono perché hanno figli da crescere, perché le insicurezze create impediscono loro di cercare un indipendenza economica, purtroppo anche donne che lavorano subiscono questa sudditanza, è violenza anche non essere libera di spendere i propri soldi, e succede più volte di quanto immaginiamo, conto corrente in comune e tutto controllato dall’uomo padrone.
E’ violenza mutilare le bambine. E’ violenza venderle ad un marito nell’età dell’infanzia. E’ violenza non considerarle persone ed in una buona parte del mondo sono considerate niente più che un oggetto.
Il problema delle donne è che si innamorano non di un uomo, ma di un sogno.
Nella foga di realizzarlo trasformano la realtà in romanzo.
Così scambiano il depresso per il tenebroso, il traditore per l’insicuro e lo psicopatico per il bello e il dannato.
E la cronaca ci racconta quanto tragico può diventare l’errore.
Ora l’iniziativa di istituire questa giornata è sicuramente lodevole, ma alla fine sono solo parole.
Tutti siamo responsabili di quello che succede, il silenzio e l’indifferenza ci rende tutti colpevoli come diceva Martin Luther King:
Può darsi che non siete responsabili della situazione in cui vi trovate,ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.
Servono interventi reali, servono leggi, dicono denunciate se qualcuno vi tormenta, ma alla fine non ci sono leggi per fermarli realmente, molti femminicidi sono accaduti dopo ripetute denunce per stalking.
Una legislatura adeguata proteggerebbe davvero le donne, spesso non basta allontanarsi per salvarsi.
Cosa altro aggiungere? Se non Donne non scambiamo per amore ciò che non si avvicina manco lontanamente.
Condivido all’80%, nessuna celebrazione, ma un giorno in cui si fa il punto sugli obiettivi raggiunti e se ne elaborano e fissano di nuovi. Sottolinei giustamente che è la violenza è un effetto di una perversa situazione socioeconomica e divisione dei ruoli, ma anche un problema culturale delle donne, di loro preferenze discutibili e migliorabili nella scelta di un possibile partner.
È sudddditanza credere che un uomo debba essere partner ideale e per tutta la vita, perfetto, vincente, macho, protettivo, la stampella della propria personalità ritenuta debole o rappresenti l’ascensore sociale . E una giornata sulla violenza ha un senso è anche per discutere su questi modelli sbagliati.