Il libro di Eva, Meg Clothier

Il libro di Eva, Meg Clothier. Edizioni Piemme

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“E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.”

William Shakespeare

Italia, XVI secolo, martedì grasso.

Poco prima che cominci il banchetto per il martedì grasso, davanti al portone di un convento, giunge un carretto sul quale sono adagiate due donne forestiere, probabilmente ferite, per le quali una giovane chiede aiuto e soccorso. Mentre le sorelle si accingono a portare dentro le malcapitate, sopraggiungono alcuni uomini che reclamano a gran voce quelle misteriose reiette. È suor Beatrice, bibliotecaria del convento, schiva e riservata, ad osservare e a star vicino alle due donne, nella speranza di riuscire a capire chi o cosa le avesse ridotte in quello stato.

“Avvicinandomi, vedo qualcosa che mi era sfuggito alla luce crepuscolare fuori dal portone. La pelle delle due donne-la fronte, le guance, la gola-è disseminata di segni rossi: alcuni sono così profondi da aver sanguinato o essersi cicatrizzati, altri sono minuscoli come punture di spillo (…). Al centro del corpo le ferite sono molto più gravi…”

Ben presto Beatrice si accorge che una delle donne imbraccia una bisaccia dalla quale emergono cose strane…

Frugo all’interno ed estraggo sacchettini di erbe essiccate, alcune fiale di vetro, un frattazzo sottile. Una ciotola di legno levigata: una terrina, o un piattino per le elemosine, non saprei dirlo. Un sacco di rete pieno di castagne, pigne e molte cupole di ghianda. La scorza secca di una melagrana. Polvere di papavero. Una mosca avvolta in una ragnatela. Un brandello di stoffa ricamata. Due penne bianche e marroni dell’ala di un uccello. Una manciata di zanne di animali che non riesco a riconoscere (…). Sono ancora seduta sul pavimento per frugare in fondo alla seconda borsa. Velluto, a quel che sento, teso su qualcosa di duro; probabilmente una scatola di legno. La mia mente evoca l’immagine di uno scrigno di monete, oro o gioielli, un motivo sufficiente per un tentativo di furto. Ma quando le mie dita giungono al bordo di quello che dovrebbe essere il coperchio, non trovano chiavistelli o cardini, bensì fogli di pergamena. Un libro. Il mio sguardo vaga verso gli stivali rotti, le bisacce consumate. Un mistero. Posso arrivare a credere che donne come queste sappiano leggere-magari un poco-ma che possiedano un libro? E per giunta, rivestito di velluto? Non mi convince.”

Beatrice, mossa da una incontenibile curiosità, comincia a sfogliare il libro. Inizialmente, vede solo pagine bianche ma poi, quasi come per magia, intravede delle linee, che apparentemente non hanno alcun significato, ma…

“Sfoglio di nuovo le pagine e, più le guardo, più percepisco la presenza di qualcosa ai margini della vista, come il sole dietro una nuvola, come le vene sotto la pelle. Rifletto sul poco che so sulla steganografia, la pratica di occultare la scrittura: la possibilità di combinare elementi disparati, dapprima per celare e poi per rivelare. Come funziona?”

L’amore e la passione che Beatrice nutre nei confronti dei libri e del loro contenuto, sono incommensurabili: non riesce a staccarsi da quello che sembra diventato il suo nuovo compagno di viaggio; sente di doverlo custodire, di doverlo proteggere e, appena può, riprende a sfogliarlo, scoprendo altre mutazioni sorprendenti…

“Vedo, con piacere e terrore in pari misura, che sulle pagine sono comparse delle lettere; lettere che formano parole, ma parole che non riesco a leggere, parole che non si comportano come le parole dovrebbero comportarsi. Sono un dono, amo le lettere nuove, le ho sempre amate.”

Eppure, l’arrivo di quelle due forestiere, spirate nonostante le cure e le attenzioni che le sorelle del convento si erano prodigate a somministrare loro, porta caos e scompiglio all’interno di quel luogo che da anni aveva sempre rappresentato un porto sicuro, soprattutto per chi vi ci dimora. In breve, scoppia una sorta di rivolta in quella cittadina, capitanata da fratello Abramo, un predicatore fanatico, che si avvale di fedeli seguaci, gli Agnelli, che reputano le donne in generale come fonte di tentazione e di peccato. Di fatto, quegli uomini avvertono un pericolo notevole: quello della Madre Natura, che parla alle donne e le accomuna, rendendole consapevoli e meno assoggettate, libere nel pensiero e nell’azione.

Intanto Beatrice scopre nuove verità, sconvolgenti e amare, che le accentuano un grande vuoto interiore, facendo sanguinare di nuovo una ferita mai realmente rimarginata. E i perché aumentano, senza trovare la giusta corrispondenza con motivazioni valide…

Streghe erranti, una pastorella ignorante e sporca, una vecchia egoista: questo libro non è altro che un volgare testimone che ci spia e riempie le sue pagine di paura e terrore. Non mi meraviglia che i Suoi templi siano polvere, se è questo tutto il potere che Lei possiede. Trasformare donne in alberi e uccelli. Ridurci in bestie. Come se gli uomini non lo facessero già. E perché-perché?-ho rischiato tanto per proteggerlo quando non può fare niente-niente-tranne dirmi ciò che mi fa soffrire. Lo odio. Lo disprezzo. Voglio che esca dalla mia mente (…). Caro padre Michele, per tutta la vita ho pianto una donna che non è morta. Caro padre Michele, per tutta la vita ho odiato l’unica donna che avrei dovuto amare più delle altre.”

A cosa serve realmente quel libro? Qual è il suo vero scopo? Perché attrae così tanto ma allo stesso tempo spaventa e genera caos?

“Abramo si sbagliava. Il libro non sussurra, non blandisce. Non promette niente. Invece mi mostra come, da anni, io mi nasconda. Rifugiandomi nell’ombra, sentendomi non voluta, non amata, non vista, raccogliendo la conoscenza, intrecciando parole, cercando di creare un’immagine del mondo, ma senza mai avere il coraggio di farne parte.”

Con un linguaggio forbito, Clothier narra mirabilmente le vicende di Beatrice, la protagonista, che si intrecciano e si sposano alla perfezione in un contesto storico particolare e complesso, descritto con attenzione e dovizia di particolari. In un periodo in cui il terrore dell’eresia accompagna in modo imprescindibile l’esistenza di tutti gli individui, suor Beatrice, la bibliotecaria amante del sapere, grazie a uno strano libro pervenutole in modo apparentemente casuale, contribuisce a creare uno spaccato tra uno stile di vita in prevalenza maschilista e le reali necessità dell’essenza più recondita femminile, evidenziando la contrapposizione tra la supremazia dell’uomo nei confronti delle donne inculcata per secoli e il dualismo tra religione e processo naturale. Un lungo, estenuante e infinito percorso di evoluzione e crescita degli esseri umani, ancora attuale, che apre al lettore molteplici prospettive e lo rende consapevole delle innumerevoli difficoltà che, da sempre, hanno reso tristemente protagoniste le donne, condizionate e vittime di un sistema politico, sociale, culturale e religioso che le ha volute streghe, peccatrici, causa di tutti i mali del mondo e, per tanto, le ha costrette sempre a vivere un ruolo di secondo piano, emarginandole, punendole e bistrattandole.

Una bella, interessante e profonda lettura, che consiglio vivamente.

XVI secolo. Un misterioso convento. Un libro antichissimo e potente che sussurra una verità sconosciuta. E che ogni uomo deve temere.

Italia, XVI secolo . In un misterioso convento ai margini di un villaggio si attende il grande banchetto per festeggiare il Martedì Grasso. All’improvviso, fuori dal portone, delle urla squarciano il silenzio. Due donne ferite chiedono aiuto, in lacrime. Forse non sono cristiane e parlano uno strano vernacolo, ma suor Beatrice le vuole soccorrere, e insieme alle consorelle riesce a farle entrare. Beatrice, suor Bibliotecaria, rimane impressionata dall’avvento delle due forestiere, e ancora di più dall’incredibile libro che le viene consegnato da una delle due poco prima di spirare. È il Libro di Eva . Un testo misterioso, magico, proibito, che potrebbe sovvertire lo status quo e portare alla luce verità scomode, dimostrando che un’altra religione è possibile: una religione che si oppone con forza alla fede patriarcale da sempre professata in tutti gli angoli della terra. Una religione dalla parte delle donne. Ora che quel libro è nelle sue mani, Beatrice è in pericolo. Nonostante il convento sembri un luogo sicuro, fuori le voci girano. Chi erano le due donne entrate il giorno di Martedì Grasso? Le suore stanno nascondendo delle eretiche? Fratello Abramo – l’influente predicatore acclamato dal popolo – è disposto a tutto pur di ottenere il libro. Con lui, che fa la voce grossa fuori e dentro il convento, nessuna sorella è al sicuro e Beatrice sarà disposta a rischiare la propria vita pur di mettere in salvo quelle pagine così belle ma così proibite agli occhi degli uomini. Affinché le donne possano ottenere quel potere incredibile. Il potere della libertà.

Autore: Meg Clothier
Traduttore:+ Velia Februari
Editore: Piemme
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 11 aprile 2023
Pagine: 400 p., Rilegato
EAN: 9788856688474

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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