La crociera
In questi racconti l’autore ha messo un po’ di tutto: i fatti di cronaca, le paure di un papà inesperto, l’amore per la sua donna e le contraddizioni di Napoli. Ha scelto di condire tutto con l’ottimismo disarmante dell’ironia perché è convinto che nel cuore di tutti noi ci sia una piccola fiammella di speranza. L’arduo compito dei cantastorie è proprio questo: far sì che quella fiammella non si spenga mai.
Introduzione
Una raccolta di racconti brevi , dove l’autore racconta singoli episodi con due fattori in comune: l’ronia e l’attualità.Aneddoti personali
Parto dal presupposto che io amo leggere storie, romanzi , con una raccolta di racconti parto un pò prevenuta, ma la bravura di Gianluca Papadia mi ha costretto a ricredermi , da oggi in poi leggerò racconti brevi.Recensione
Scrivere racconti brevi che riescano a lasciare nel lettore profonde riflessioni è un’ arte e non è da tutti. Sviluppare una trama finita in poche righe secondo me è difficile e ci vuole talento , e Gianluca Papadia lo possiede.La raccolta prende il nome dal primo racconto ” La crociera” . Una storia amara trattata con leggerezza ed ironia che ti lascia dentro un senso di vuoto .Lo stridore tra le navi di crociera simbolo dello spreco di cibo e del lusso sfrenato messo a confronto ad un’altra nave ” l’Aquarius”, dove disperati, uomini, donne e bambini scendono stremati, affamati con il dolore negli occhi .
«La nostra nave si chiama Fortuna, la loro?», mi chiede Sofia indicando
la grossa nave arancione alle nostre spalle.
«Aquarius», le rispondo sentendo improvvisamente tutto il peso
dei miei dieci anni sulle spalle.
Io e la mia famiglia ci accodiamo mestamente al fiume inadeguato
di turisti e la cosa più triste è che qualcuno ha il barbaro coraggio di
farsi un selfie.
Ma per capire il percorso letterario dell’autore è doveroso un accenno alla sua vita professionale , lui è un cantastorie, un uomo che attraverso le parole, le rappresentazioni teatrali di cui scrive sceneggiature, cerca di scalfire l’animo del lettore o dello spettatore. Poche parole ma capaci di entrarti dentro . In questa raccolta egli tratta diversi momenti della vita e ci parla di personalità molto diverse tra loro, ma con un punto in comune la difficoltà di rispecchiare pienamente le aspettative ben delineate dal nostro status sociale, ma che purtroppo difficilmente rispecchiano l’io profondo , nessuno è quello che gli altri si aspettano egli sia.
Parla di solitudine nel racconto ” Con le ali ai piedi”,il protagonista viene pagato per andare in aeroporto a dire benvenuto a chi è solo e nessuno lo aspetta.
Affronta la vita quotidiana con ironia ma mettendo in rilievo situazioni che noi tutti, in qualche maniera abbiamo vissuto. La preoccupazione di un padre che diventa il migliore amico del fidanzatino della figlia di nascosto da moglie e figlia . O ancora la tribolata vita di chi vive in un condominio. Le grandi contraddizioni della sua città Napoli.
A Napoli il piacione si chiama Fareniello, in altre parole: chi si nasconde
dietro la farina. Il termine deriva dall’usanza degli attori di
teatro che in passato usavano, per ragioni economiche, la farina al
posto della cipria. Il ruolo dell’amatore era sempre dato ad attori giovani e più questi invecchiavano e più avevano bisogno di riempirsi di
farina per nascondere l’età. Per questo motivo, il termine è usato per
indicare una persona che vuole dare un’immagine di sé che non corrisponde a quella reale.
Un caleidoscopio di colori che solo rappresentando la vita vissuta può avere un senso compiuto.
Un libro eterogeneo ma che alla fine arrivati all’ultima pagina ti rendi conto che hai letto un’unica storia.
Elisa Santucci
Gianluca Papadia scrive sé:
Scrivere è la mia ossessione! Dalle poesie alle commedie, dai romanzi alle scritte sui muri, non c’è uno spazio su un foglio che non riempio con le mie parole. Un giorno il mio medico mi disse che ero un pazzo grafomane solo perché’ avevo imbrattato un suo certificato. Secondo lui dovevo curarmi, poi scoprì che quello che avevo scritto era un soggetto per un film ed allora mi consigliò un corso di scrittura creativa. Dopo vent’anni quel corso non l’ho ancora fatto ma la grafomania è aumentata e non ho nessuna voglia di guarire.
Nel 1990 ho fondato con alcuni amici la compagnia teatrale “I Filodrammatici Puteolani” con la quale abbiamo portato in scena i classici del teatro napoletano, da Scarpetta ad Eduardo.
Nel 1997 sono entrato nella compagnia teatrale “Teatro per noi” cimentandomi con i classici del teatro inglese, da Noel Coward a Joe Orton.
Nel 1998 ho fondato la compagnia teatrale “Cilindri di maiale ed erba amara” per portare in scena solo le mie commedie.
Dal 1992 ad oggi ho scritto tante commedie rappresentate in tutta Italia da varie compagnie amatoriali, sceneggiature per il cinema, romanzi, racconti e poesie.
Conclusioni
Ganluca Papadia è riuscito a costruire un mosaico apparentemente slegato con racconti che trattano temi diversi, ma che alla fine porta in un’unica direzione. Lo consiglio sicuramente, un momento di leggerezza che tuttavia fa riflettere.Voto
Citazioni
Josh lo seguì come ipnotizzato dalle parole del vecchio. I due si
sedettero al fresco degli alberi su una panchina di legno grezzo che
Seb aveva costruito personalmente. Era un rituale obbligato. Ogni
qualvolta Josh andava a trovare il nonno si ritrovava seduto su quella
panca. Capitava spesso che neanche la pioggia li fermasse. Gli alberi
fittissimi fungevano da riparo naturale sia per il gran caldo sia per le
giornate uggiose. A Josh piacevano tanto quelle storie rubate alla vita
di suo nonno. E non appena ne conosceva una nuova, non vedeva
l’ora di raccontarla ai suoi amici
Al mio arrivo la sala è al buio, Vicidomini è al centro del palcoscenico
e al mio ingresso fa un cenno a qualcuno dietro le quinte. Sullo
schermo compare il nostro amato palazzo. Quando i miei occhi si
abituano al buio, noto che tutti i condomini sono seduti a godersi lo
spettacolo e così mi accomodo pure io sforzandomi di ricordare quale
sia l’ordine del giorno di quella riunione..