L’altro fiume di Ezio Maciotta, un viaggio alla ricerca delle origini.
Sembra che la vita sia stata decisamente benevola con Liam Murphy.
Di bell’aspetto, raffinato, cultore del buon cibo, intenditore di vini, è il classico uomo che (come diceva
una vecchia pubblicità,) “non deve chiedere mai”: gli affari vanno a gonfie vele, le donne lo desiderano e
cadono letteralmente ai suoi piedi.
Del resto il suo lavoro di broker finanziario gli permette di condurre una vita decisamente agiata e
piacevole nel suo bell’appartamento da single nel centro di New York.
Grande cruccio della sua vita è però dover vivere lontano dal figlio David che è stato affidato alla madre
dopo la separazione, anche se i rapporti di Liam con la ex moglie sono più che cordiali e gli incontri tra
padre e figlio sono frequentissimi.
La sua vita appagante e confortevole, tuttavia , non gli basta e la solitudine affettiva lo porta ad
appassionarsi sempre di più al suo sport preferito, la pesca a mosca delle trote a cui si dedica appena ha
un momento libero. Questa passione l’ha ereditata dal padre ed è una specie di tradizione di famiglia
risalente al bisnonno Kevin che molti anni prima era scomparso durante un viaggio in Argentina.
Liam decide di partire per la Patagonia sulle tracce del bisnonno per scoprire le cause della scomparsa e
dell’abbandono della sua famiglia e anche alla ricerca di nuovi e più stimolanti posti per la pesca a mosca.
I luoghi ancora incontaminati e selvaggi della Patagonia argentina e cilena, le grandi vette delle Ande che
si specchiano nei laghi ricchi di pesci, il sapore di cibi semplici ma saporitissimi, l’incontro con le persone
del luogo amichevoli e cordiali, riportano Liam ad un mondo semplice e ancestrale che lo affascina e che
probabilmente aveva affascinato anche il bisnonno.
In questi luoghi meravigliosi ritrova se stesso e l’amore per una donna di antica discendenza Mapuche.
Ezio Maciotta è alla sua prima prova letteraria e supera l’esame brillantemente. Ciò che più mi ha colpito
è la perfetta conoscenza sia dei luoghi che delle tradizioni culinarie dei tanti posti che il protagonista
visita. Inoltre, cosa che non si verifica molto spesso, il libro è scritto in un ottimo italiano e la lettura
risulta scorrevole e piacevole.
Lo scrittore, come il protagonista del romanzo, probabilmente è un perfezionista che quando scrive si
documenta fino all’ossessione. Ed è forse proprio questa ricerca della perfezione il piccolo neo del
romanzo perché crea un effetto artificioso e alla lunga straniante.
Spero di leggere qualche altro racconto di questo scrittore e sono sicura che sarà forse meno perfetto, ma
con più anima.
Liam Murphy, quarantenne newyorkese di origini irlandesi, abituato a muoversi nel competitivo mondo della finanza, ha nella pesca a mosca il suo metodo per estraniarsi dal caos metropolitano. Divorziato da poco, sta rischiando però di scivolare verso un futuro di solitudine sentimentale. Ecco allora la folgorazione: dopo una notte passata con Susan, affascinante escort che si rivelerà una sorta di musa ispiratrice, decide di partire per la Patagonia, proprio dove suo bisnonno Kevin era misteriosamente scomparso un secolo prima. Pescando nelle incontaminate acque dell’Argentina e del Cile, Liam incontrerà persone speciali che lo riconcilieranno con le cose semplici della vita, ma, soprattutto, incontrerà Irene, giovane donna di discendenza Mapuche, che l’altro fiume, immagine metaforica che percorre le pagine del libro sino alla conclusione, trasporterà tra le sue braccia
Autore: Ezio Maciotta
Editore: Planet Book
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 22 febbraio 2021
Pagine: 168 p.
EAN: 9788831467582
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