L’amorevole società dei vivi e dei morti di Andrea von Felten, Elison Publishing.
L’amorevole società dei vivi e dei morti.
“Infatti, cittadini, aver paura della morte non è nient’altro che sembrare sapiente senza esserlo, cioè credere di sapere quello che non si sa. Perché nessuno sa se per l’uomo la morte non sia per caso il più grande dei beni, eppure la temono come se sapessero bene che è il più grande dei mali. E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?”
Socrate
È una domenica mattina come tante, e Christian, single cinquantenne e impiegato, decide di andare a giocare a golf. Improvvisamente, vede sopraggiungere un tizio sconosciuto, trafelato e parzialmente insudiciato, che lo lascia un tantino perplesso. Non sarà quello l’unico incontro. Christian, infatti, brevemente scoprirà che si tratta di Aldo Ferri, notaio, e strambo amico del suo capo. E sarà proprio il datore di lavoro a chiedere al suo dipendente di scavare nella vita del professionista, che cela qualcosa di preoccupante…
“Con il mio lavoro sono entrato in contatto con una società con sede qui, dietro il Battistero, che si occupa di esecuzione di volontà testamentarie, si chiama Amorevole Società dei Vivi e dei Morti. Come saprà, quando uno fa testamento, può lasciare una parte dei beni a una persona al di fuori del suo asse ereditario. A volte ci sono uomini, anche donne per la verità, che desiderano che di questo non si lasci traccia e che la cosa sia riservata, sa, figli segreti, amanti di gioventù…persone dimenticate da tutti, ma che ancora vivono nel cuore di qualcuno. (…) I soci sostengono di adempiere a questo compito sin dal 1400, di generazione in generazione. La società è una onlus regolarmente registrata; è legata ad ambienti cattolico-conservatori un po’ ammuffiti ma quello che fa è perfettamente legale…”
La curiosità autentica di Christian, la richiesta del suo capo e lo strano ritrovamento di un cadavere sul quale gli inquirenti non riescono a far luce, stimolano in maniera esponenziale l’interesse del cinquantenne, che decide di andare avanti a oltranza, come se fosse un vero detective. Piano piano emergono verità tanto assurde quanto agghiaccianti.
“…Sembrerebbe qualcosa di arcaico tipo un fertu etrusco. (…) Un rito con cui una comunità si liberava di un individuo ritenuto nemico degli dei e quindi pericoloso per la comunità stessa. Si chiudeva la persona in un sacco con un gallo, un gatto e una vipera, e lo si buttava in un fiume per marcare la distanza fra lui e la comunità, per far capire agli dei che non si voleva avere nulla a che fare con lui…”
La questione diventava non solo sempre più spinosa, ma anche più pericolosa. Christian si accorge di essere pedinato, e non può evitare di porsi alcune domande: era chiaro, ormai, che si trattasse di una setta volta a praticare omicidi rituali, ma chi c’era a capo? Quante persone potevano farne parte? Di quali risorse disponeva e da cosa aveva avuto origine?
“L’inizio si perde nella notte dei tempi…risale a quando i primi cristiani sedevano fianco a fianco coi sacerdoti degli antichi culti romani in mezzo alle rovine della città eterna, entrambe impotenti, mentre le spoliazioni e le invasioni dei barbari si susseguivano. Le due fedi si guardavano con odio, ma non potevano non riconoscersi entrambe come vittime dello sfacelo e della violenza che i nuovi arrivati perpetravano. Così, in quei tempi bui e confusi, una parte del sapere dell’antico ordine sacerdotale dei pontefici passò ai primi cristiani e da questi, in maniera tortuosa e nascosta, nel 1300, giunse fino alla nostra società. (…) I pontefici sono i papi ma prima il titolo spettava a un ordine sacerdotale che si occupava della manutenzione del ponte Sublicio, quello costruito senza chiodi, con soli incastri di travi. (…) Ma il ponte Sublicio che gestivano e curavano era solo un simbolo, il ponte reale di cui essi si occupavano era tra i vivi e i morti! Loro erano il tramite fra i due mondi e noi abbiamo ereditato quel compito, glorioso e pietoso al contempo!”
L’autore, in modo fantasioso, trascina il lettore di fronte a quesiti che da sempre hanno attanagliato la mente dell’uomo: esiste un aldilà e in tal caso, cosa c’è? Come stanno i nostri amati defunti? Esiste un modo per creare una connessione con loro? E loro, i morti, possono desiderare veramente di tornare su questo piano?
In merito a questi misteri di fatto inaccessibili e invalicabili, ciascuno ha una propria idea, una personale opinione e un suo modo di credere. I dibattiti sono aperti fin dalla notte dei tempi e continueranno ad esserlo finché l’uomo esisterà, ma l’Oltre, il Dopo, rimarranno sempre un arcano di fronte al quale anche le menti più geniali dovranno arrendersi. E magari inchinarsi.
E credo che alla fine, per tutti, sia meglio così!
Una lettura semplice, scorrevole, lineare che però apre le porte sull’infinito.
Christian è un cinquantenne emiliano che conduce una vita ordinaria tra lavoro amici, sport. Il suo datore di lavoro gli affida un compito confidenziale e riservato che esula dalle sue abituali mansioni. Ancora una volta la placida vita della provincia emiliana, concreta e industriosa, si dimostrerà un velo dietro al quale personaggi oscuri tirano fili sociali e economici per fini per nulla terreni.
Autore: Andrea von Felten
Editore: Elison Paperback
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 2 febbraio 2022
Pagine: 102 p.
EAN: 9791259590589
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