Pina Spinella e il suo libro “Il Ritorno” alla Feltrinelli di Messina

Si è tenuta ieri sera, lunedì 05 novembre 2018, c/o la Feltrinelli Point della città di Messina, la presentazione de “Il Ritorno” , libro di esordio di Pina Spinella, con gli interventi oltre che dell’autrice, della giornalista Gabriella Puleo e della scrivente che ha aperto l’incontro.  Non ha potuto essere presente, per un contrattempo sopraggiunto, l’Amministratore Unico della Carthago Edizioni  Giuseppe Pennisi.

L’incontro, ricco di pathos e interesse, durato oltre un’ora, ha creato tra i presenti, un clima intimo e familiare, esulando dal concetto classico di presentazione di un libro, a volte pesante e poco coinvolgente, dove si percepisce un distacco netto tra autore e lettore. Beh… non è quanto accaduto ieri sera….!

Si è parlato di casualità, di vita troppo spesso sottovalutata, di quanto le cose appaiono “normali” perché accompagnano la nostra quotidianità e sulle quali non ci si sofferma mai, non sono poi così normali e scontate come potrebbero sembrare.. Di quanto siamo troppo impegnati con quella routine personale, familiare, lavorativa che a volte ci sembra costellata da problemi insormontabili e rimandiamo ad un “poi” indefinito ciò che realmente conta nella Vita.. Troppo occupati a sentirci eterni ed immortali, presi da un delirio di onnipotenza ostentato tanto spavaldamente  quanto con l’incoscienza di chi si convince che le cose, quelle brutte soprattutto, accadano sempre agli altri e mai a noi…. Ma non sempre è così, ed ecco che quando arriva l’imprevisto, il non calcolato, l’errore mai considerato, come è accaduto a Pina, allora sei costretto a fermarti perché la Vita, la tua e quella di chi ti ruota intorno viene stravolta totalmente. Ma il caso non esiste e nulla avviene per caso, ed è dagli accadimenti negativi che si traggono gli insegnamenti migliori. Sono quegli eventi che ti cambiano più o meno fisicamente, ma la trasformazione integrale è quella che avviene interiormente a livello psicologico, sociale e spirituale. Tutto sembra essere diverso ma in realtà ciò che è cambiato è solo il tuo modo di vedere le cose. Li guardi da una prospettiva differente e li vedi con gli occhi di chi ha capito di non essere più la persona di prima , ma un Essere diverso, migliore; una persona che sa fermarsi ed emozionarsi davanti ad un tramonto, che è in grado di apprezzare il profumo del mare respirandolo a pieni polmoni; a sorseggiare, gustandola, una tazzina di caffè; a cercare una chiacchierata spensierata tra amici; a sentirsi appagati da una passeggiata con la persona amata; ad essere felici di essere vivi… Tutte quelle cose “normali” e “scontate” alle quali non badiamo o lo facciamo con superficialità; quelle cose che ci sono sempre state ma non le abbiamo mai considerate come piccoli miracoli della Vita, perché la Vita E’ un Miracolo,  cosi come scrive Pina:

….  Ho dovuto capire e accettare che un ciclo della  mia vita si era concluso: non potevo tornare indietro e fare in modo  che le cose fossero come prima; quei due mesi, che mi erano sembrati un inferno senza fine e allo stesso tempo un paradiso, mi avevano cambiata per sempre. Mi preparai mentalmente a un lungo lavoro di silenzio, di meditazione e di impegno perseverante. Avrei gustato il momento magico racchiuso in ogni giorno nuovo, avrei amato ogni momento come segno del miracolo della vita. “Smetti di essere chi eri prima, accetta di essere chi sei diventata!”. Era la frase che mi ripetevo ad ogni risveglio mattutino. ….

Molto suggestivo l’intervento di Gabriella Puleo che per descrivere l’odissea vissuta da Pina, ha utilizzato la metafora della lavagna e dei gessetti colorati, paragonando la vita di Pina, fino a quel drammatico 26 agosto 2010, ad una lavagna; quella nera utilizzata nelle aule scolastiche fino agli anni 90. Una vita familiare, personale e lavorativa lineare, semplice, fluida, che ad un certo punto viene interrotta per un lungo periodo. Periodo in cui per scrivere su quella lavagna vengono utilizzati dei gessetti colorati. Appare il blu, quello della serenità che pervadeva la vita di Pina che viene sostituito dal rosso . Rosso non della passione ma del sangue, della sofferenza, alternato al verde della speranza, della pazienza, dell’armonia; ed ecco l’arancio, colore che racchiude il giallo del sole, e quindi dell’essenza vitale per eccellenza, e del rosso ma dell’amore, questa volta, di tutte le persone di cui Pina è circondata e che pazientemente aspettano che tutto torni a quella normalità mai apprezzata prima.  Quella normalità che ritorna dopo un lungo percorso e che viene rappresentata dal “gessetto arcobaleno”, che forse nella realtà neanche esiste, ma che raccogliendo tutti i colori disegna un’esplosione di vitalità e di speranza.

Toccante l’intervento dell’autrice. Sentire il racconto dei momenti vissuti, il prima, il durante e il dopo , ha suscitato commozione ma anche tanta rabbia perché probabilmente, Pina, avrebbe potuto risparmiarsi in calvario fatto di mesi di coma, dolore, sofferenza, medicinali, esami clinici e strumentali, terapie psicologiche e riabilitative e tutto quell’effetto domino scatenato dalla leggerezza e poca attenzione di un medico di Pronto Soccorso. Ha intervallato il suo raccontarsi alla lettura di passi del suo libro, soffermandosi e condividendo con i presenti, emozioni e sentimenti.

Intervenuta sul finire anche Carmen Spitaleri, amica di Pina Spinella, colei che ha scritto la prefazione al libro e colei che è stata presente al suo fianco, fin dal primo momento, aiutandola e sostenendola come solo un’amicizia vera, genuina e senza secondi fini può, deve e sa fare…

Un incontro, quello appena descritto, dal quale una volta concluso si è rientrati a casa arricchiti di enormi spunti di riflessione e, quasi sicuramente, ognuno di noi uscendo dalla libreria ha percepito quel profumo nell’aria di una piacevole e calda serata autunnale, sentito chissà quante volte ma mai respirato prima…     Grazie Pina!

Teresa Anania

Il ritorno di Pina Spinella

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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