Semafori Rossi di Gianna Radiconcini

Semafori Rossi

Gianna Radiconcini
In semafori Rossi l’autrice racconta se stessa attraverso le vicende della protagonista Anna, una donna coraggiosa che si sforza di capire i propri e altrui sentimenti, anche quando passione e amore confondono le carte. Sposata infelicemente a un marito che la tradisce con una sua amica, rimasta incinta di un altro uomo, Giuliano, deve dissimulare la gravidanza per sfuggire al licenziamento e a problemi giudiziari, mentre affronta il carattere ondivago, prepotente e instabile di Giuliano: il rapporto con lui implicherebbe la perdita indipendenza e la rinuncia al proprio amato lavoro. Questo libro è una testimonianza preziosa di una donna che ha lottato per non tradire se stessa, difendendo la propria dignità e i propri ideali di giustizia e libertà. Le brevi soste dovute ai semafori Rossi del titolo sono quelle che l’hanno aiutata a riflettere su se stessa e a prendere le giuste decisioni.

Introduzione

Avete presente quando in una vita convulsa, l’unico momento che ti fermi a riflettere è quando il semaforo è rosso?
Ho un curioso ricordo di quel periodo: i semafori rossi. La mia corsa contro il tempo si svolgeva tra la Olivetti 22, i figli e la casa. Il tutto inframmezzato da corse affannose in auto. Ferma ad un semaforo, ogni volta mi ponevo la stessa ossessiva domanda: Dov’è Giuliano ? Perché non mi chiama? Al successivo feu rouge la stessa domanda. La sofferenza di quel periodo si salda, nei ricordi, a quei semafori. Libera da incombenze, in quelle circostanze, il dolore si acuiva.
Sono questi i semafori rossi di Gianna Radiconcini, questo libro direi bellissimo percorre la storia di una donna impegnata socialmente che fa la giornalista nel dopoguerra del secolo scorso .

Recensione

Per capire questo libro sono necessarie due parole sull’autrice . Staffetta partigiana a 17 anni, è stata la prima giornalista donna corrispondente Rai a Bruxelles ed a Strasburgo , colonna del partito repubblicano ha sempre combattuto per i diritti delle donne . Oggi ha 92 anni ed ancora tanto da dire. Questo per dire che Anna il personaggio del libro potrebbe tranquillamente essere ispirato a lei stessa ed alla sua vita in alcuni punti, ovviamente l’autrice ha raccontato una storia non è una biografia.
Siamo nel dopoguerra e la legge prevedeva il carcere se una donna commetteva adulterio, non era possibile in alcun modo riconoscere un figlio fuori dal sacro vincolo matrimoniale, una donna oltre ad essere moglie poteva fare ben poco .
Due uomini attraversano la vita di Anna : suo marito Emilio che la tradisce con una sua amica e Giuliano un uomo insicuro che teme l’intelligenza ed il successo della donna che ha accanto.

Emozioni contrastanti si combattevano. Lo amavi e volevo anche proteggerlo: ora vedevo tutta la sua fragilità, mai valutata prima. Soffriva, e molto. Forse era impaurito: mi vedeva forte, troppo forte per lui. Per avermi e amarmi doveva togliermi degli attributi. In rapida successione ebbi la vosione di ciò che mi stava proponendo: le stesse cose – o quasi – che avevo vissuto con Emilio. Ma tra i due non c’era alcuna somiglianza : Emilio era un professionista, preparato ed abile, lui un intellettuale colto, raffinato “ liberale”. Aveva combattuto tutte le battaglie per la parità dei diritti civili, e ora mi si rivelava timoroso del piccolo successo della sua donna.

Come si trova il coraggio di affrontare la vita in un periodo storico dove la vita delle donne è tutta in salita?
La Radiconcini ci accompagna per mano in un viaggio nei diritti negati alle donne e delle piccole conquiste che con il passar degli anni riescono ad ottenere. Un libro di poche pagine, ma con un’intensità narrativa che ti fa riflettere, sono davvero finiti i tempi in cui le donne devono combattere per cose normali della vita: lavorare, avere una carriera, avere una storia d’amore, crescere figli e lavorare?
Anna è una donna impegnata e coraggiosa, inizia la sua carriera giornalistica con una rubrica sui diritti negati alle donne, lavora come giornalista precaria, una donna se è incinta viene licenziata. La donna non vuole rinunciare , e quando resta incinta nasconde la sua gravidanza, mettendo a rischio la sua vita e quello del piccolo Alessio . Del resto nemmeno poteva riconoscerlo questo figlio nato dall’amore con Giuliano, quindi è costretta a partorire il suo bimbo , abbandonarlo e poi adottarlo , cosa non certo facile né scontata che poi alla fine possa riuscirci . Ma lei è forte è abituata a lottare per se ed i suoi figli. Continua il suo percorso lavorativo che la porta a Parigi, come corrispondente del giornale per cui lavora , iniziando la sua strepitosa carriera giornalistica.
Le scelte difficili , aggirare le leggi che fermavano la vita delle donne. Tradita lasciata sola, ma secondo la legge rifarsi una vita non è possibile, del resto non era ancora stata approvata la legge sul divorzio: avverrà solo nel 1975. Ma la donna non doveva lottare solo contro le leggi che limitava il suo percorso di crescita, incontra l’amore che finalmente riesce a dimostrarle che non è lei frigida, ma il marito incapace. Ma anche Giuliano è un uomo del suo tempo maschilista, insicuro, non accetta che la sua donna sia più brava di lui o che lavori nel suo stesso campo ad alti livelli, scatenando l’innata competizione dell’uomo che deve essere sempre qualche gradino più in su.
Il punto nodale del libro è la rivoluzione delle donne nel ventesimo secolo, donne forti che armati di martello provano a scardinare pezzo per pezzo il terribile muro invisibile in cui l’hanno relegate. Un libro che non ti lascia respirare è intenso , colpo su colpo ti fa riflettere, ti mette in gioco, ti spinge a riconoscerti in una donna che deve lottare per ogni sua scelta, ancora oggi. Tocca un argomento spinoso allora come oggi, le donne a pari carriera ancora guadagnano meno , nel governo ci sono le quote rosa simbolo di diseguaglianza. Ogni anno ormai si perde il conto delle donne ammazzate dai loro compagni. Siamo ancora lontani, ci vuole ancora tanto martello per scardinare quel muro coriaceo.

Conclusioni

Un romanzo da leggere, è uno di quei romanzi che io chiamo “ scostumati”, perché ti costringono a riflettere sulla tua vita, sulle tue scelte e sui tuoi fallimenti.

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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