Via Andrea Doria 51, Secretum vitae, Pierluigi Califano.
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“Nostalgia: il ricordo delle cose passate.”
William Shakespeare
I ricordi fanno parte dell’essenza umana, della storia di ogni individuo, della memoria di ogni popolo. Prima tramandate oralmente, poi documentate su carta, le cronache hanno da sempre rappresentato un elemento fondamentale delle nostre vite, la colonna portante delle nostre esistenze, rappresentative per la nostra identità, in tutte le sue molteplici sfumature. E se gli aneddoti più o meno importanti per i singoli o per una popolazione più considerevole venissero narrati da una casa? Sembrerebbe strano, forse illogico, eppure, a rifletterci bene, le abitazioni sono custodi di segreti, di eventi, di situazioni variabili a seconda degli avvenimenti che le scatenano. Ed è proprio quello che fa una palazzina romana di tre piani la cui esistenza parte nel 1920.
“Venni inaugurata in un giorno gelido di febbraio dell’anno 1920 (…). Era un’aria fatta di gioia contenuta e di sogni da realizzare. Di amore intenso che non era in grado di esplodere, frenato dai retaggi culturali e personali.”
Dopo la fine della Grande Guerra l’Italia vuole riprendersi, le persone desiderano lasciarsi alle spalle le brutture del conflitto e cominciare daccapo, con il cuore colmo di sogni e speranze. Per diverse famiglie entrare in un nuovo appartamento può essere sintomo di inizi inediti, e chi ha la possibilità di farlo non esita. E la nuova costruzione non aspetta altro…
“Potrei stare per giorni interi a rendervi partecipi di tutte le storie che ho sentito narrare. Sarei in grado di farvi emozionare, narrando gioie, tristezze, amarezze, incomprensioni, allontanamenti, riappacificazioni. Tutto ciò che un essere umano potesse percepire, vivere, è stato vissuto sulla mia pelle. Ho assorbito in questi anni emozioni così intense che, convertite in energia, potrebbero illuminare il pianeta a lungo. Ho sempre pensato che le emozioni fossero vibrazioni, onde elettromagnetiche, in grado di emanare energia. Se gli umani sapessero come utilizzare le proprie emozioni come fonti energetiche, il mondo sarebbe più pulito, armonico.”
Gli eventi mondiali cominciano a susseguirsi: i condomini ne parlano, la palazzina ascolta… La scoperta della tomba di Tutankhamon, l’inaugurazione del primo tratto dell’autostrada dei Laghi che va da Milano a Varese, la scoperta della penicillina grazie a Fleming, i Patti Lateranensi, il crollo di Wall Street, il matrimonio di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, le Leggi di Norimberga…
Questa dimora, grazie ai suoi abitanti, ai loro stili di vita e a tutte le narrazioni che avvengono tra quelle mura, si sente viva, partecipe, identificandosi con chiarezza.
“…Vi voglio dire qual è il mio nome: mi chiamo Via Andrea Doria 51. Il maestro Marcelli mi ha reso edotta di chi fosse stato Andrea Doria, un ammiraglio della Repubblica Marinara di Genova, vissuto intorno al 1500. Nel mese di luglio del 1956, appresi, sempre da parte del maestro Marcelli, del naufragio del Transatlantico Andrea Doria, varato nel 1951, il numero civico, la mia carta d’identità. Riflettei sul potere dei numeri, su quanto la casualità fosse una parte determinante della vita di ognuno di noi. Lo so che state pensando, non sono un essere umano. Tuttavia, dovete sapere che dopo tutto questo tempo a contatto con voi esseri umani penso, respiro, soffro e gioisco, talvolta sento uno strato di epidermide che ricopre tutto il mio corpo. Immaginai quella nave che affondava, era come se il mare si riprendesse qualcosa di sua proprietà. Pensai a quegli uomini che erano morti, a quelle vite che gli abissi avevano inghiottito, alle famiglie disperate che non avrebbero più rivisto i loro cari.”
Intanto gli avvenimenti continuano a susseguirsi, e anche quell’apparentemente anonima palazzina, lo sa: il Patto d’Acciaio, il Progetto Manhattan, la Repubblica di Salò, l’eccidio delle Fosse Ardeatine, la Guerra Fredda, l’avvento della RAI, l’Autostrada del Sole, la Legge Merlin, le proteste operaie e studentesche, le Brigate Rosse, le bombe a Milano e a Roma…
Ma anche nel piccolo microcosmo di quella residenza i cambiamenti non mancano.
“Nel lasso di tempo della mia esistenza ho conosciuto gente magnifica, qualcuno se ne è andato, altri sono arrivati. Vi ho narrato anni pieni di emozioni intense, talvolta magnifiche, altre volte drammatiche. Il mondo era cambiato e sarebbe cambiato ancora…”
E ancora, infatti, Via Andrea Doria 51 assiste alla Legge Orlando, alla Legge Gentile, a Croce, Giolitti, D’Annunzio, Gramsci, Matteotti, De Gasperi, Marconi, Al Capone, Walt Disney, Fermi, Badoglio, De Gaulle, De Nicola, Togliatti, Fanfani, Pavese, Churchill, Pasolini, Coppi, James Dean, Elvis Presley, Pelé, Mina, Castro, Moro Fellini, Martin Luther King, i Pink Floyd…
Tutto questo tempo che passa, non può non incidere anche sulle sorti di quella palazzina, curiosa ma discreta, presente ma silenziosa, attenta ma riservata: nel giugno del 1985 viene stabilito il suo destino. Già, perché tra il muro e la feritoia delle fognature viene rinvenuto un ordigno inesploso della seconda guerra mondiale, impossibile da disinnescare o da rimuovere perché ha il detonatore posto nella parte inferiore della bomba. Il dolore per una probabile, infausta decisione, comincia a farsi sentire, ed è fortemente percepito sia dagli abitanti di quel luogo, sia dalla costruzione stessa, che attende i risvolti con dignità e onore.
“Vi ho raccontato di me, di loro, di un paese e di un mondo che sono cambiati e cambieranno ancora, in nome di un progresso che ha un’accelerazione ormai destinata a modificare radicalmente la vita sulla terra.”
E intanto, la Storia prosegue inesorabile la sua inarrestabile corsa in cui, attraverso i continui racconti e confronti, continua inevitabilmente ad essere coinvolta anche Via Andrea Doria 51: Ustica, il periodo stragista, il terremoto in Irpinia, l’attentato a Giovanni Paolo II, le storie di Roberto Calvi, di Carlo Alberto dalla Chiesa, di Raffaele Cutolo, di Enzo Tortora, di Paul Marcinkus, fino ad arrivare al suicidio di Primo Levi e all’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl.
Ma che fine farà quella palazzina residenziale? Avrà ancora tempo per assistere ad altri eventi, o sarà destinata ad una tragica, infame fine?
Con grande zelo storico, Pierluigi Califano analizza e porta alla ribalta della memoria alcuni decenni passati, seguendo con metodo un arco temporale in cui si sono succeduti eventi di interesse nazionale e mondiale, fondendoli egregiamente a quelli privati e personali. Molti lettori potranno, almeno in parte, confrontarsi con un determinato momento, e rapportare fatti noti perché di pubblico dominio, a quelli propri, intimi e riservati. Altri, più giovani, potranno conoscere, grazie a questo romanzo, avvenimenti che meritano attenzione, il cui ricordo non può e non deve mai sbiadirsi.
A parte qualche piccolo refuso, le pagine del libro scorrono veloci, piacevoli, e sono pregne di tenerezza, di delicatezza, di rispetto verso la vita e il suo reale senso. Ogni cosa, ogni persona, purtroppo o per fortuna, è destinata a una fine: ma si può oltrepassare la barriera dell’oblio proprio grazie alla memoria, al racconto di ciò che è stato, alle sensazioni e alle emozioni che sono state provate.
Alleniamoci al ricordo: è lì che troviamo le nostre radici, ed è da lì che possiamo ancora fiorire…
“Una voce gentile che racconta la sua storia e quella delle persone che ha conosciuto. Fin qui nulla di nuovo, se non fosse per il fatto che si tratti della narrazione di una palazzina romana costruita all’inizio del secolo scorso. Attraverso i suoi pensieri e le parole dettate come un lascito morale, ci sono le esistenze degli esseri umani che l’hanno abitata che si fondono perfettamente con la Storia del ventesimo secolo. Via Andrea Doria 51 ci rende partecipi dei volti, delle speranze e delle amarezze, dei sogni realizzati e spezzati di varie generazioni. Gli inquilini nella palazzina sono un microcosmo rappresentativo che ha vissuto l’avvento del fascismo, la guerra, il dopoguerra. È stato testimone della ricostruzione, dell’avvento della televisione, dell’emancipazione femminile. Ha scoperto ed amato i Beatles e i Pink Floyd. Ha letto Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini. Ha vissuto il suo tempo con una monarchia, una dittatura e una giovane e fragile democrazia. Via Andrea Doria 51 ricorda ogni istante, ogni emozione che gli umani hanno intriso nelle sue mura e ci riporta ad anni difficili, intensi e tempi felici così rari da restare impressi nella memoria, trasformare il loro ricordo in pietre preziose.
Autore: Pierluigi Califano
Illustratore: Matteo Capodacqua
Editore: Mreditori
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 30 settembre 2023
Pagine: 320 p., Brossura
EAN: 9788831251532