Oggi ricorre l’anniversario della morte di Carlo Emilio Gadda, è stato uno scrittore raffinato , sempre sull’onda della sperimentazione il suo libro più famoso e conosciuto è “ Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana “ .
Nasce a Milano il 14 novembre 1873 e muore a Roma il 21 Maggio 1973. È stato uno scrittore, poeta ed ingegnere. La sua arte è stata sempre sul filo della sperimentazione, nei suoi scritti ha usato dialetti, termini gergali e neologismi. Lasciando un’importante impronta nella letteratura del Novecento. Stravolgendo i canoni classici del romanzo tradizionale I suoi scritti sono considerati sperimentali ma anche classici. Con la sua cultura umanistica frequenta la facoltà di letteratura senza mai però discuterne la tesi , e cultura scientifica essendo ingegnere apporta nei suoi scritti i suoi ribollenti spiriti , la passione morale e civile , un accenno personale freudiano, il sarcasmo, la pietà verso l’uomo ed il profondo odio per il fascismo. I suoi libri ritenuti capolavori sono “ il pasticciaccio brutto di Via Merulana” e “ La cognizione del dolore.
Il padre industriale tessile e la madre insegnante di lettere gli permettono di vivere i primi anni della sua vita negli agi , ma purtroppo in seguito a sbagliati investimenti del padre e poi alla sua morte, la loro situazione economica cambia drasticamente, tanto che è costretto a rinunciare ai suoi studi letterari, per laurearsi in ingegneria considerata dalla madre una professione più proficua. La rinuncia agli studi letterari sarà per lui sempre fonte di dolore e rammarico fino all’età adulta.
Arruolatosi volontario nella prima guerra mondiale fu fatto prigioniero e così nascono “I manuali di guerra e di prigionia” pubblicati però molto più tardi nel 1955.
Negli anni venti svolse la sua professione di ingegnere in Italia ed all’estero. E solo negli anni 40 cominciò a pubblicare le sue opere più rappresentative come L’adalgisa un affresco satirico sulla borghesia milanese agli inizi del secolo. Il primo libro delle favole nel 1952; Novelle del Ducato in fiamme una dissertazione ironica dell’ultimo periodo fascista. Nel 1957 pubblica quel pasticciaccio brutto di via merulana un giallo ambientato nei primi anni del fascismo basato su un fatto reale , un intrigo poliziesco ma allo stesso tempo un raffinato bricolage letterario.
Nel 1963 pubblica “La cognizione del dolore” una storia leggermente autobiografica sarcastica e disperata. Un romanzo frammentario che medita sul dolore e sulla forza del male.
Gadda oltre ad essere un importante romanziere è stato anche poeta e noi vogliamo proporvi la sua bella poesia “ Autunno”
Autunno
Tàcite immagini della tristezza
Dal plàtano al prato!
Quando la bruma si dissolve nel monte
E un pensiero carezza
E poi lascia desolato – la marmorea fronte;
Quando la torre, e il rattoppato maniero,
Non chiede, al vecchio architetto, più nulla:
Allora il feudo intero – fruttifica una susina
Bisestile, alla collina
Dolce e brulla.
Tace, dal canto, il prato.
Il pianoforte della marchesina
Al tocco magico delle sue dita
S’è addormentato:
E dopo sua dipartita – l’autunno
S’è scelto un nuovo alunno:
Il passero!, lingua di portinaia
Dal gelso all’aia:
E il cancello e lo stemma sormonta
La nenia del campanile – e racconta
I ritorni, all’aurata foresta:
Garibaldeggia per festa
Sopra il travaglio gentile
Perché alla bella il ragazzo piaccia,
Quello che lassù canta, quello che lassù pesta.
Il vecchio marchese ha inscenato una caccia
Con quindici veltri, e galoppa,
Diplomatico sconsolato
Sul suo nove anni reumatizzato.
Della volpe nessuna notizia, nessuna traccia!
Il cavallo ha un nome inglese: e il corno sfiatato
Assorda nella tana il ghiro
Che una nocciòla impingua!
Al docicesimo giro
La muta s’è messa un palmo di lingua
E, mòbile macchia, cicloneggia bianca
Nella deserta brughiera
Là, verso il passaggio a livello,
Dove arriva stanca,
Salendo, la vaporiera.
Passa il merci e il frenatore – più bello,
Lungo fragore! – vana bandiera!
Ha incantato la cantoniera.
Ecco il diretto galoppa – verso città lontane
E il cavallo inglese intoppa
Negli sterpi dannati e calpesta
I formicai vuoti e le tane.
Ma dal campanile canta l’ora di festa – canta
Tristezze vane!
Carlo Emilio Gadda