Ci ho fatto caso di Valentina Preti

Ci ho fatto caso di Valentina Preti

Titolo: Ci ho fatto caso

Autore: Valentina Preti

Collana: Frecce

ISBN: 978-88-9343-283-2

Prezzo di copertina: Euro 14,00

Pagine: 186

Trama

Serena è una giovane donna che, a seguito del ricovero della nonna Lucia, inizia a frequentare con assiduità il Manfredi, la casa di riposo del paese. La sua presenza non passa inosservata, ma è soprattutto la ragazza a restituire alle altre ospiti della struttura un volto amico. Le voci narranti affondano le radici nell’epoca dei conflitti mondiali e del Dopoguerra, rievocando una quotidianità lontana e autentica, fatta di storie inscritte nel tempo e vicende umane che sono di sempre. C’è spazio per ricordi più dolci e sentimentali, tra sogni sopravvissuti al logorio del tempo e rimpianti in bianco e nero in una modernità che procede a ritmo frenetico. Il filo conduttore passa anche attraverso le vicissitudini familiari della stessa Serena, che scoprirà la natura di una nonna capace di sconfiggere gli spettri di una vita difficile.

L’autrice:

Valentina Preti è nata a San Biagio (FE) nel 1983. Dopo aver ottenuto la maturità scientifica, ha conseguito la laurea in Comunicazione pubblica e sociale e la Specializzazione in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni. Entrata nel mondo del lavoro come copywriter e redattrice testi, si occupa anche di social media, organizzazione eventi e coordinamento ufficio stampa. Da qualche anno vive a Bologna. Ci ho fatto caso è il suo primo romanzo.

Recensione

Lucia, la nonna ultranovantenne di Serena vive da qualche tempo al Manfredi, la casa di riposo del paese. La nipote, nonostante la giovane età e il carattere abbastanza spigoloso della nonna, si ritrova sempre più di frequente a percorrere i corridoi della struttura, diventando in breve tempo il punto di riferimento e la confidente di tutti gli altri ospiti della casa di riposo .

La vecchiaia è un argomento di cui si parla con un certo fastidio e per lo più viene percepita come una malattia. Il senso di insofferenza si tramuta in genere in disinteresse .
Nell’immaginario comune le case di riposo sono viste come luoghi abbastanza tristi e anonimi in cui sono ricoverate persone inabili e sofferenti.
Se poi le case di riposo assurgono agli onori della cronaca è quasi sempre per la scoperta di veri e propri lager in cui i ricoverati più fragili vengono sottoposti a vessazioni e abusi. Allora allontaniamo ancora di più il pensiero e speriamo in cuor nostro di non varcare mai la soglia di questi luoghi.
E invece sbagliamo, perchè, se ci facciamo caso ( forse è questa la spiegazione del titolo del libro ?), se puntiamo meglio la nostra attenzione su questi luoghi potremmo scoprire che sono abitati da un microcosmo di persone che hanno vissuto vite degne di essere raccontate perchè esempio di dedizione al lavoro, alla famiglia, ai valori democratici della nazione.
Se ne è accorta Serena, giovanissima studentessa che sempre più spesso va a visitare la nonna e, in breve, diventa la mascotte di tutti gli altri ospiti della casa di riposo. A lei Mentina, Bice, Maria Celeste , Achille, Elvira, raccontano le proprie storie che affondano le radici nel periodo del fascismo e della guerra mondiale. Sono storie di sofferenza, di fame e di paura , ma anche di gesti di eroismo, di solidarietà e di rinascita con il dopoguerra che riporta un po’ di benessere nelle case impoverite dal conflitto.
Sono i ricordi di amori spezzati e sognati, di matrimoni imposti dai genitori, di amori violenti e di amori adolescenziali, di figli amati e di figli ingrati.
Serena conosce ormai le abitudini e le piccole manie di tutti gli ospiti del Manfredi. L’incontro con queste persone la arricchisce, le restituisce il vero senso della vita che è fatto di vicinanza, di attenzione, di ascolto delle persone che con il loro passato hanno costruito il nostro futuro e a cui tutti dovremmo essere grati per i valori e gli insegnamenti che ci hanno trasmesso.
Ci ha fatto caso Serena che la vecchiaia non è così brutta se si coltivano ancora interessi e la voglia di vivere, se non si vive solo di ricordi, ma si riesce a vivere la contemporaneità, magari intrecciando nuove amicizie e nuovi amori.
Ci ha fatto caso che la vecchiaia non è poi così brutta se nell’ultimo istante della vita c’è una nipote amorevole e commossa che ti tiene la mano.

Valentina Preti ha scritto il suo romanzo di esordio con il cuore e con tutta la tenerezza che un argomento del genere richiede.
Consiglio questo libro a chi cerca nella letture non solo un momento di svago, ma anche una riflessione sul senso della vita e sulla ricerca delle nostre radici.

Pubblicato da Anna Gelardi

Avvocato per tradizione familiare, lettrice per passione. Tirata per i capelli in questa avventura del blog dalla mia amica Rita, ci sto prendendo gusto. D’altronde è quello che ho sempre fatto fin da piccola: leggere, leggere, leggere. Spero di essere all’altezza delle aspettative e di riuscire a stimolare alla lettura tutti coloro che vorranno seguirmi.

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