Dal fondo di un’acqua smarrita di Marcello Furiani

Dal fondo di un’acqua smarrita di Marcello Furiani. Brè edizioni

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“…gli scritti che gli si aprivano davanti apparivano solo come una soglia, una porta appena dischiusa sull’immensità del buio.”

L’immagine di una giovane donna in copertina, seduta tra le foglie secche sulla sponda di un fiume, completamente assorta nella lettura, è un invito ad addentrarmi tra le pagine per scoprire cosa mi attende.

Ad attirare la mia curiosità l’interessante nota dell’editore che presenta l’autore come il nuovo Cesare Pavese e allora mi chiedo se sono anch’io tra i lettori che amano quel tipo di narrazione che scava fino all’osso nell’animo umano.

Non so ancora quanto io appartenga a questa scuola di pensiero fino a quando non mi immergo nella lettura, che subito esercita su di me un’autentica malia. Le belle pagine della nostra letteratura si riaffacciano alla memoria dinanzi a descrizioni e similitudini così numerose e ben definite da dare il senso di una dilatazione spazio-temporale.

La parola diventa poesia, le immagini si susseguono e il ritmo chiede lentezza per poter assaporare la lettura e perdersi dietro ogni particolare.

Combatto tra due sentimenti contrastanti: la voglia di andare avanti per vedere la direzione che la storia può prendere e quella di fermarmi ad ogni pagina, in quei cantucci che danno all’anima di che nutrirsi.

C’è una storia da seguire, lo so bene, quella da cui tutto prende origine, con i suoi personaggi, (Guido, Daria, Arianna, Andrea, Irene), ma il fascino della parola ha il sopravvento e ciascuno si riveste di frasi, ancorandosi alla memoria in modo inconsueto. Seguo incantata le pagine perdendomi nella ricercatezza linguistica, nel gioco raffinato che segue il pensiero, in un castello in cui si ritrova sempre più ricco, dove emozioni e sentimenti sono così palesemente indagati, espressi, ricercati e le parole viaggiano da sole.

Non è un compito facile quello che Guido si è assunto, dopo aver incontrato la madre di Andrea: riordinare quei manoscritti chiusi da vent’anni in uno scatolone, per ritrovare pensieri, amori e segreti, nel tentativo di ricostruire quella vita che il giovane aveva deciso di abbandonare per sempre.

 “… era stato inghiottito da una voragine, lasciando fogli di parole, strazianti e mortali, volo di rondini e nido di serpenti.”

Ridare voce a quei fogli significa per Guido entrare con pudore tra le carte e riannodare fili ingarbugliati, mentre la propria vita scorre seguendo il sentiero di vecchi e nuovi amori. Quale aiuto potranno fornirgli Arianna e Daria, le due donne che s’affacciano nel suo presente?

Chi è Irene, la misteriosa donna che compare sui fogli, nei versi che Andrea le dedica? Dov’è ora?

Guido non può immaginare che tra quei fili potrebbe essercene uno a legare la propria vita a quella dell’amico scomparso. La matassa spesso nasconde nodi invisibili!

“Guido, seduto al tavolo, cercava un filo che annodasse le pagine di Andrea una all’altra, come l’intreccio di un romanzo: una matassa di parole involte da dipanare con pazienza e cautela, uno sciame di suoni da sbrogliare, da sottrarre a una corrente di riflusso che similmente a una risacca, restituiva i sentimenti al mare, con tutto il cantico delle inquietudini, il salmo delle angosce, il carme delle speranze.”

Una lettura da regalarsi e perché no, regalare.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Guido, di professione editor, accetta l’incarico di trasformare in romanzo alcuni appunti scritti da Andrea, amico della giovinezza, morto da tempo. Dai fogli emerge una persona nuova, un giovane solo, inquieto, innamorato di una donna che viene paragonata a una dea, della quale però non si può svelare il vero nome. Chi è questa misteriosa ragazza soprannominata Irene? E come mai, se l’amore era così forte come si evince dagli scritti, l’uomo non ne ha mai fatto parola con nessuno? Si tratta di pura fantasia, di un vezzo artistico o davvero il compagno di giochi aveva dei segreti? Quasi senza accorgersene, Guido riesce a risolvere un mistero che lo coinvolge, ma non sempre le risposte sono quelle che ci aspettiamo. Non sempre le risoluzioni sono quelle che desideriamo. L’editor scopre una verità scomoda che, suo malgrado, deve accettare. Un romanzo di ricordi, di consapevolezze e di verità amare. Un flusso narrativo intimo e confidenziale per imparare ad accettare una realtà che non sempre incontra il nostro favore.

Autore: Marcello Furiani
Editore: Brè
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 30 dicembre 2021
Pagine: 143 p., Brossura
EAN: 9791259701336

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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