Educarsi alla disabilità di Rosario Rito

Educarsi alla disabilità di Rosario Rito  Copertina Libro

Educarsi alla disabilità di Rosario Rito

In questo notevole excursus l’autore fa una profonda e approfondita analisi sulla tematica complessa e articolata della disabilità

“La disabilità non è una coraggiosa lotta o il coraggio di affrontare le avversità. La disabilità è un’arte. È un modo ingegnoso di vivere.”

Neil Marcus

Educarsi alla disabilità per leggere un estratto prima di acquistarlo Qui

La tematica della disabilità è sempre stata complessa, particolare, a volte spinosa. È una condizione limitante, che non di rado genera frustrazione in quanto di fatto, rappresenta una condizione di svantaggio sociale dovuta anche a una ridotta capacità di interazione con l’ambiente nel quale ci si trova a vivere. Ed è un argomento sempre più attuale, sul quale tutti dovremmo soffermarci con estrema attenzione , perché è una circostanza che potrebbe riguardare direttamente ciascuno di noi, indistintamente.

Ed è lo stesso autore che ci viene incontro e che ci aiuta a capire, grazie anche al suo lavoro letterario, come approcciarsi, con senso critico e senza falsi pietismi, al vasto e articolato concetto di disabilità.

“È necessario comprendere che il disabile non è diverso da noi, ma è simile a noi perché come noi è Uno, intelletto, anima; come noi è persona. (…) Il vero aiuto a qualsiasi uomo può provenire solo da chi riesce ad amarlo realmente, a comunicare con il suo cuore e a farlo sentire persona, individuo simile all’altro.”

In realtà, qualsiasi cosa o persona si diversifichi dalla norma generale, può suscitare paura e timore, che generano, inevitabilmente, disagio, disappunto e difficoltà a interfacciarsi con ciò che non si conosce. E tutto questo ha radici ataviche.

“Nei tempi passati, principalmente, nell’antica Sparta era di fondamentale importanza nascere perfettamente sani e forti, perché prima di essere considerati uomini si doveva essere buoni soldati e, proprio per questo, i bambini appena nati erano sottoposti a esami. Se non erano perfettamente normali o sani, venivano uccisi e, ciò che era più tremendo di tutta questa depravazione morale, era che la nascita di questi bambini subnormali veniva considerata come un terribile e orrendo castigo di Dio.”

Già, perché spesso, quando ci si trova di fronte a una condizione di svantaggio, di limitazione, di incapacità ad espletare in via completamente autonoma le consuete attività quotidiane, si cerca un capro espiatorio, qualcuno o qualcosa su cui riversare la colpa di un dolore, e di frequente tiriamo in ballo il nostro Dio, qualsiasi egli sia.

“Bisogna capire che nessuno è figlio di un Dio minore perché tutti siamo esseri e l’Essere, è soprattutto la parte interiore di noi, quella che ci rende simile agli altri soggetti come individui; l’Essere è al di là della figura legata al singolo soggetto, e può essere così varia è diversa da indurre al pensiero che esiste un Dio misericordioso e onnipotente da un lato, e un Dio iniquo e impietoso dall’altro.”

In realtà, la disabilità, così come ce ne parla egregiamente Rosario Rito, può e deve essere considerata come un quid in più, come un valore aggiunto. Ciascuno di noi è diverso dall’altro, è dissimile dagli altri individui. È unico, irripetibile, originale. Semplicemente, È.

“Per ognuno di noi vi è un Progetto, un’Associazione e un Fine. Il Progetto fa parte dell’amore dal quale siamo nati tramite i nostri genitori, l’Associazione è la convivenza con gli altri, il Fine è il valore che noi abbiamo sia per noi stessi sia per gli altri. (…) L’uomo, prima di tutto, è Sentimento e, come tale, va valorizzato e integrato in mezzo ad altri Sentimenti; è Originalità nell’eterogeneità del mondo dell’umano, ma non è Uguaglianza, altrimenti si confonderebbe con gli altri; è Cacciatore della propria identità, di quell’Io che anche non vedendo sa leggere nel cuore degli altri, che anche seduto su di una carrozzina sa camminare attraverso i deserti del cuore. Deserti che diventano sempre più aridi per la paura di non essere come gli altri, solo perché coloro che noi chiamiamo “Altri” non ci riconoscono nella loro Similitudine, nel loro Sentimento di Convivenza, poiché ciò che il visivo pone non è identico a ciò che il sensitivo conosce.”

Il concetto di “diversità”, di fatto, riguarda ciascuno di noi, anche nelle cose più semplici e banali, alle quali non diamo peso e sulle quali non ci soffermiamo: ognuno di noi è diverso dall’altro per i tratti somatici, per il colore della pelle, per le inclinazioni religiose, politiche e/o sessuali, per i gusti musicali, culinari, cinematografici, per il modo di vestirsi, per la scelta dei luoghi ludici che frequenta, per il colore dei capelli, per le passioni che ama, per i progetti sui quali lavora, per i sogni che insegue e che gelosamente custodisce nei propri cassetti. E, nondimeno, a ciascuno di noi capitano momenti di difficoltà, di debolezza, di sofferenza, che ci costringono a fermarci e ci inducono a riflettere su ciò che veramente siamo, su ciò che realmente desideriamo e sul profondo valore della nostra esistenza. E nel bene e nel male siamo Tutti inclini a condividere le nostre esperienze con gli altri, a spartire con i nostri simili le nostre sensazioni, le nostre emozioni, la nostra essenza.

“Il coraggio dello stare insieme non è solo “il coraggio dell’accettazione dell’handicap” che può avere un membro della famiglia ma, soprattutto, il coraggio di non sapersi rassegnare di fronte all’indifferenza altrui; il coraggio di non abbandonarsi ai problemi; il coraggio di dire sì alla vita, soprattutto in quei momenti in cui un genitore si sente tanto inutile da sembrargli troppo poco ciò che il figlio riceve da lui perché semplicemente amarlo significa spingerlo, insieme alla sua carrozzella, verso quel cammino per divenire ed essere un semplice se stesso”.

E in ogni caso, a prescindere dagli eventuali limiti, dalle difficoltà e da tutte le differenze che esistono, ci contraddistinguono e ci rendono unici e autentici, l’interazione con gli altri individui Deve necessariamente passare attraverso la Sensibilità, perché solo così l’uomo può avere un senso e un valore, per sé, per gli altri, per tutto l’universo che lo circonda e di cui fa parte.

Sensibilità è ascolto, sentimento verso l’uomo e ogni cosa che lo circonda, è cammino, è attesa, è amore e odio ma, soprattutto, è il vero Essere che si racchiude nell’umano. È ascolto delle proprie è più vere sensazioni ed è un vero peccato che noi esseri umani la usiamo solo per rafforzare le nostre sofferenze e quelle altrui.”

In questo notevole excursus l’autore fa una profonda e approfondita analisi sulla tematica complessa e articolata della disabilità, dei rapporti che si possono intessere con gli altri e della capacità di auto analizzarsi, rendendosi consapevoli di sé e del potenziale umano che si possiede, a prescindere da qualsiasi tipo di diversità e/o difficoltà che si possa avere. Soffermandosi sull’importanza fondamentale del concetto di Sensibilità, spiega come alcuni ostacoli precostituiti possono essere tranquillamente superati, dando l’opportunità a ciascuno di noi di poter vivere serenamente e in perfetta sintonia con gli altri e con l’intero universo. Ciascuno di noi è tutti i limiti che supera. La via è imparare ad andare “oltre”. Senza commiserazione e falsi pietismi, ma tenendo sempre bene a mente che ognuno di noi è un individuo con valori e dignità, alla ricerca di un’anima affine, in grado di comprendere senza giudicare, il cui fine è un arricchimento reciproco, leale e autentico.

Una lettura di grande impatto emotivo, forte, precisa e puntuale, da non fare a cuor leggero ma che riesce a creare innumerevoli spunti di riflessione e ci aiuta ad aprire il cuore e la mente verso orizzonti di cui non sempre conosciamo l’infinita bellezza, anche se non di rado ne siamo spettatori inconsapevoli e distratti.

Saper valorizzare noi stessi e coloro che ci circondano è importante. Se un uomo non sa fare questo, vive peggio del disabile.”

“Sarebbe sufficiente comprendere che ogni tipo di sofferenza o tribolazione è un cammino verso una propria e reale maturazione. Un’esperienza di vita da condividere insieme con gli altri, con chi sa invitarci ad amare senza voler pretendere di fare delle grandi cose, poiché anche un semplice sorriso può far risorgere un uomo morto spiritualmente.”

“Ecco cos’è il vero Rinascere: saper raccogliere, durante il proprio cammin di vita, tutte quelle piccole e preziose bellezze che lo stesso ci offre. Ma affinché anche il disabile e tutti coloro che noi giudichiamo diversi possano comprenderle e accoglierle nel loro puro splendore, il loro cuore deve essere libero da quel tormentoso incubo del sentirsi inefficaci o disuguali rispetto agli altri, gettati a peso morto in un mondo che sembra non appartenergli, come se si fosse sprovvisti di una qualsiasi ragion di vita. L’Essere non ha mai una ragion di vita precisa, poiché egli semplicemente È.”

“La vera immagine del soggetto umano appartiene alla sua Triade: UNO, INTELLETTO, ANIMA. (…) Ogni soggetto umano può essere un disabile, un disadattato nel proprio vivere. (…) La vera Convivenza nasce dal rispetto della Triade Umana, da quel sentirci ognuno Parte mancante dell’altro, dal saper accogliere il Silenzio straziante dell’Anima.

La disabilità è un argomento controverso che tocca la nostra sensibilità a livello profondo. Forse anche per questo è ancora considerato da alcuni un tabù. Eppure basta poco ad aprire gli occhi ea quanto capire certi preconcetti o passare che si riservano ai disabili non facciano altro che accrescere barriere, non solo architettoniche è il caso di dirlo, volte a più che a includere. Tutto sta a metterci nei panni dell’altro. Ed è proprio con questo libro che Rosario Rito ci conduce in un viaggio dell’anima alla ricerca non solo dell’altro, ma anche di noi stessi.

Ma attenzione: certe esperienze di lettura possono rivelarsi più che illuminanti…
Pronti a partire?

Autore: Rosario Rito
Editore: StreetLib
Anno edizione: 2021
EAN: 9791220838061

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.