LA LUDOPATIA


LA LUDOPATIA

CHE COS’E’ LA LUDOPATIA: La parola ludopatia è un composto neoclassico, formato cioè da elementi di origine latina e greca uniti insieme a costituire una nuova parola: il latino ludo relativo al gioco entra in composizione con il suffissoide greco patia usato nella lingua medica con il significato di malattia, stato di sofferenza. Il gioco d’azzardo patologico, definito genericamente ludopatia, è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi. Nel DSM-5, Manuale Diagnostico dei Disturbi mentali (2013), il gioco d’azzardo è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette dipendenze comportamentali per le similitudini con le dipendenze da alcool e da sostanze stupefacenti. La ludopatia (GAP) è definita: “come un comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”. Nel 2013 l’APA, Associazione psicologi americani, ha rivisitato la ludopatia con una nuova definizione più aggiornata e scientificamente corretta ovvero: “Disturbo da Gioco d’Azzardo”.
L’ICD-10 (International Classification Disease, Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”. Ecco perché il Ministero della Salute ha istituito un Osservatorio volto a contrastare la diffusione di tale patologia divenuta un allarme sociale. Analogamente ad una tossicodipendenza, il giocatore d’azzardo patologico mostra una crescente perdita di controllo nei confronti del gioco, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche (facendosi prestare i soldi e coprendosi di debiti) e trascurando gli impegni che la vita gli richiede. La ludopatia è una problematica psichiatrica, psicologica che rappresenta una vera emergenza sociale. Le statistiche internazionali denunciano che questa è la patologia a più rapida crescita tra i giovani, gli adulti e in particolar modo tra i bambini, soprattutto a causa del web. Oltre agli aspetti compulsivi, il gioco d’azzardo patologico è caratterizzato da tipiche distorsioni cognitive, come l’illusione del controllo sugli esiti delle giocate e la distorta percezione delle cosiddette “quasi vincite”, ovvero situazioni di gioco in cui si verifica una combinazione che si avvicina a quella scelta dallo scommettitore, percepite come approssimazione di un successo e quindi come incentivo a proseguire con le scommesse. La forza di questa distorsione è nota da tempo, tanto che le lotterie istantanee e le videolotterie sono programmate ad arte per produrre una elevata frequenza di quasi vincite e incoraggiare così il giocatore a perseverare nel gioco.
Alcuni studi hanno evidenziato come il fenomeno si diffonda particolarmente durante i periodi di crisi economica, quando le persone sono maggiormente inclini ad affidarsi alla fortuna nella speranza di ottenere dei guadagni facili che possano porre fine alle loro difficoltà finanziarie.
La ludopatia, come riconosce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è una vera e propria malattia mentale, con sintomi specifici, con impulsi incontrollabili a giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro. Sul sito del Ministero della Salute, per dare una definizione della patologia, si legge che la ludopatia è “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o di fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”. Negli ultimi anni il gioco d’azzardo è divenuto una vera e propria piaga sociale ed è stato necessario l’intervento delle Istituzioni per regolamentare i requisiti di chi può accedere al gioco e in che modo. Il Ministero e più precisamente l’AAMS, fornisce delle licenze solo agli operatori che sono in grado di garantire elevati standard di qualità e di sicurezza (controllo dell’età del giocatore che deve essere maggiorenne, limiti sugli importi di gioco per l’online e probabilità di vincita presentate). Sicuramente nel tempo sono cambiate le modalità di gioco, visto che sempre più utenti prediligono oggi il gioco tramite smartphone e tablet. Il casinò quindi conosce una nuova era dettata dalla tecnologia digitale mobile. Sempre più spesso si parla in effetti di gioco mobile che viene eseguito durante le pause lavorative, in treno o mentre si aspetta qualcuno, per ingannare il tempo. Un nuovo modo di concepire il gioco d’azzardo e una nuova rivoluzione digitale che è già in atto. Il web ha sicuramente contribuito ad una diffusione massiccia di giocatori dipendenti in quanto ci sono siti dove si può scommettere in svariati ambiti: sport, casinò, bingo, poker e lotterie istantanee.
LE CAUSE DELLA LUDOPATIA: Le cause della ludopatia dipendono da una serie di elementi genetici e ambientali. Sussistono dei presupposti che possono agevolare la manifestazione della dipendenza dal gioco compulsivo:
• la presenza di altri disturbi del comportamento (ad esempio ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività), di disturbi dell’umore (es. depressione, sindrome bipolare ecc.) o la presenza di problemi da abuso di sostanze;
• età: la ludopatia è in genere più abituale tra i giovani;
• familiarità: nelle famiglie propense al gioco d’azzardo è più semplice per i figli arrivare a sviluppare questa patologia;
• farmaci per il Parkinson: i farmaci cosiddetti dopaminoagonisti possono avere, come effetto collaterale, quello di procurare atteggiamenti compulsivi (tra i quali il gioco d’azzardo) in alcuni pazienti.
I DATI DEL GIOCO IN ITALIA: Dalle scommesse online fino alle slot-machine, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale presentati nel 2019 al Parlamento, tra gli 8 e i 10 milioni di persone in Italia giocano d’azzardo, mentre 1,3 milioni sono i malati di ludopatia, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica. Nel 2019 il volume di denaro giocato in Italia è aumentato del 3,5%, attestandosi sul valore di 110,5 miliardi di euro. Prosegue inarrestabile la crescita del gioco online: nel 2019 è aumentata del 16% rispetto al 2018, la media nazionale, calcolata sulla popolazione maggiorenne, è di 717 euro. Sul podio Abruzzo, Lombardia e Campania, chiudono la graduatoria Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta. Un ulteriore dato allarmante è quello riferito ai bambini tra i 7 e i 9 anni: 400 mila sarebbero già stati iniziati almeno una volta, da genitori, parenti o amici, al gioco: slot machine, gratta e vinci, scommesse sportive, ecc.
Dallo studio elaborato da Repubblica, si nota una maggiore diffusione del lotto nelle regioni del Centro-Sud rispetto a quelle del Nord Italia. Le scommesse a quota fissa sono più concentrate in Campania e Puglia, e quelle virtuali nella stessa Campania ed in Sicilia. Altra categoria è quella relativa alle scommesse ippiche in agenzia e all’ippica nazionale, concentrate per la maggior parte in Toscana e Marche.
Secondo un’analisi realizzata nel 2018 dal Sole 24 Ore su dati del MEF sui comuni italiani, emerge che la correlazione tra reddito medio comunale e livelli di gioco è molto piccola (R=0,12) e comunque positiva. Non mancano alcune eccezioni: ad esempio i comuni del litorale veneto-emiliano a ridosso del delta del Po, le province di Taranto e Brindisi ed alcune zone a macchia di leopardo sul litorale abruzzese e tra Lazio e Campania. Qui, si riscontra un alto ammontare giocato pro capite, associato a bassi livelli di reddito.
COSA SI E’ FATTO IN ITALIA A LIVELLO NORMATIVO PER GIOCO E LUDOPATIA
PREVENZIONE: E’ importantissimo intervenire con un’ opera di prevenzione in quei casi in cui la dipendenza non si manifesta ancora in maniera conclamata, con un’azione di supporto ai malati e alle famiglie. Intervenire sin dai primi segnali della malattia aumenta le possibilità di risolvere il problema in tempi brevi, evitando di complicare la situazione personale e familiare con contrasti relazionali scatenati dalla dipendenza e dalle perdite economiche conseguenti, dal peggioramento del benessere psicofisico, dalle difficoltà lavorative e, talvolta, da problemi con la giustizia.
Purtroppo, spesso, il giocatore patologico rifiuta di ammettere l’evidenza della propria condizione e ignora l’invito di familiari e amici a intraprendere una terapia, almeno fin quando le perdite economiche e il deterioramento dei rapporti interpersonali non lo portino in un vicolo cieco da cui non è possibile uscire senza l’aiuto di specialisti esperti nel trattamento di questo tipo di dipendenza. Per i bambini, i segnali che possono denunciare l’insorgere della ludopatia, possono essere anche una semplice diuresi notturna, la tendenza all’isolamento, all’asocialità e atteggiamenti di distacco, apatia e banalizzazione di atti riprovevoli. Fondamentale risulta la non sottovalutazione dei primi sintomi e un attento intervento da parte del pediatra. Per i bambini, particolarmente pericoloso può essere un libero accesso ad internet attraverso pc, tablet o smartphone, ma specialmente un atteggiamento distratto e poco responsabile dei genitori. Il bambino sopratutto risulta particolarmente vulnerabile se non è abituato dai genitori a saper affrontare le privazioni. Spesso i piccoli che hanno tutto, ricercano il senso di privazione nel gioco patologico. Particolarmente pericoloso è il desiderio di potenza e la ricerca del successo che ad esempio il gioco può generare sia nel bambino che nell’adulto. Nella giornata del giocatore, il gioco occupa tutti i suoi pensieri annullando ogni altro interesse affettivo, sociale, di lavoro e di studio. Il gioco “passivo” coinvolge, per ogni giocatore, tra le 5 e le 7 persone. Una categoria che comprende mogli, figli, genitori, ma anche colleghi, datori di lavoro, e fornitori.
LEGGI: Una prima norma è contenuta nella legge di stabilità del 2016, dove è stata disposta una riduzione del 30% delle nuove slot a decorrere dal 2017. Infatti, se al 31 dicembre 2017 il numero delle slot in Italia ammontava a 345.000, una seconda rilevazione effettuata a fine aprile 2018 ha fatto registrare 265.000 apparecchi, con una riduzione del 23%.
Un tentativo di affrontare il problema è stato portato avanti anche con la legge di stabilità 2018. Qui è stato previsto un aumento dell’1,25% del prelievo sulle giocate di slot machine e videolottery, che dovrebbe consentire allo Stato di raccogliere 600 milioni di euro. L’obiettivo è la riduzione, da parte dei concessionari, della percentuale destinata alle vincite, e quindi l’aumento dei costi di gioco. L’interrogativo su questa misura è se questo incremento dei costi potrà concretamente far desistere i giocatori o provocherà solo un aumento dei proventi per lo Stato.
Per contrastare la ludopatia ci sono anche altre misure, inserite nell’articolo 9 del dl 87/2018, meglio conosciuto come Decreto Dignità. Il testo “vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo”. Sempre nel Decreto Dignità ci sono norme relative alle avvertenze sul rischio dipendenza sui tagliandi delle lotterie istantanee, negli apparecchi da intrattenimento e nei locali dove sono installati. Si dispone inoltre che l’accesso a slot machine e videolottery sia consentito solo ai maggiorenni, escludendo i minori grazie alla tessera sanitaria. Con una scadenza: dal 1° gennaio 2020, gli apparecchi privi di meccanismi per impedire agli under 18 di giocare dovranno essere rimossi.
La giustizia si limita ad intervenire quando gli effetti della ludopatia portano a compiere atti contro il patrimonio. Il giocatore d’azzardo per il bisogno smodato di denaro, spesso è portato a rubare prima in famiglia e poi all’esterno. I reati più comuni consistono nel furto, nella rapina, nella truffa, nel raggiro e in violenze private. In alcuni casi risulta difficile per i giudici discernere quando tali gravi atti sono provocati dal vizio o dalla mancata capacità di intendere e di volere. Indispensabile risulta per questo l’aiuto e la valutazione degli specialisti della materia. Altro grave problema è rappresentato dagli atti di violenze che vengono compiuti da tali soggetti ludopatici, a causa dell’alto livello di irritabilità, tra le mura domestiche che vengono il più delle volte taciuti o sottovalutati come ad esempio il problema dell’alcolismo femminile. Nei casi in cui tali violenze emergono, l’opera di aiuto.
Il Presidente del Consiglio ha firmato all’inizio di giugno un nuovo DPCM per la ripresa delle attività di sale giochi, sale scommesse e bingo, a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica”.
DIAGNOSI DI GIOCATORE PATOLOGICO: I SINTOMI
Il giocatore è diagnosticato affetto dal gioco d’azzardo patologico se presenta almeno cinque dei sintomi che seguono:

  1. È assorbito dal gioco, per esempio è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare modi per procurarsi denaro per giocare;
  2. Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato;
  3. Tenta di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo;
  4. È irrequieto e irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo;
  5. Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico, per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione;
  6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora, rincorrendo le proprie perdite;
  7. Mente alla propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco d’azzardo
  8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, truffa, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo
  9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo;
  10. Fa affidamento sugli altri nel reperire denaro per alleviare la situazione economica difficile causata dal gioco.
    CHI E’ COLPITO DALLA LUDOPATIA: La dipendenza dal gioco d’azzardo colpisce circa lo 0,2% allo 0,3% della popolazione generale nei paesi occidentali e tende a colpisce i maschi più delle femmine, anche se questo divario di genere si è ridotto negli ultimi anni. Nonostante il divieto di accesso al gioco ai minori di 18 anni, spesso vengono elusi i sistemi di controllo. Sempre più connessi e attratti da colori, suoni, immagini, gli adolescenti sono a rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo online. Infatti superano il milione gli studenti giocatori tra i 15 e i 19 anni. L’Istituto superiore di sanità ha attivato il numero verde 800558822 che in modo anonimo e gratuito orienta i giocatori a rischio e i loro famigliari sui servizi più vicini in grado di assisterli.

COME VIENE CURATA IN ITALIA LA LUDOPATIA: In Italia la cura del gioco d’azzardo patologico è piuttosto recente. Il giocatore che diventa compulsivo e quindi dipendente dalla dinamica del “perdo-vinco e perdo per rigiocare” non è semplicemente una persona che ha un vizio, ma è un soggetto malato che ha bisogno di aiuto attraverso un percorso ben strutturato che preveda un team di professionisti multidisciplinari, che va seguito, compreso e curato. In alcune regioni i servizi per le dipendenze patologiche delle ASL, hanno istituito specifiche équipe, composte da medici, psicologi, assistenti sanitari, assistenti sociali, educatori, infermieri, che si occupano di diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico. Esistono inoltre associazioni che offrono auto mutuo aiuto. Nel 2018 è stato realizzato uno studio sul gioco d’azzardo dall’Istituto superiore di sanità in accordo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Da questo report è emerso che più di un italiano su tre ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno. Lo studio ha evidenziato anche come sia al sud e nelle isole la maggior presenza di soggetti a rischio di ludopatia. Il 13 gennaio 2017 sono stati aggiornati i livelli essenziali di assistenza includendo anche i trattamenti per la ludopatia.
GLI EFFETTI DELLA LUDOPATIA: La dipendenza dal gioco d’azzardo può produrre molti più effetti negativi rispetto alle difficoltà finanziarie, può influenzare la salute fisica, mentale e il funzionamento sociale, portando alla perdita di relazioni importanti con amici e persone care. Si registra anche un calo delle prestazioni lavorative e/o scolastiche, è presente uno stato di irrequietezza. Tachicardia e angina sono problemi di salute comuni tra coloro diagnosticati con dipendenza da gioco d’azzardo. Molti soggetti che soffrono di disordine del gioco d’azzardo, tendono anche a sperimentare distorsioni nel pensiero che circonda la loro dipendenza, come superstizioni, eccesso di fiducia. Quasi il 50% di chi riceve un trattamento per il disturbo del gioco d’azzardo, sperimenta un’idea suicida, mentre circa il 17% ha cercato di suicidarsi. Circa il 44% delle persone con disturbi del gioco d’azzardo negli Stati Uniti, soffre anche di un disturbo da alcol.
FATTORI DI RISCHIO PER LA LUDOPATIA: I fattori di rischio possono essere tanti: dall’isolamento alle separazioni, dai lutti fino alle normalissime preoccupazioni della vita quotidiana, la noia, il desiderio di diventare ricchi e cosi via. Per questa ragione diventa importante per i familiari iniziare a riconoscere i campanelli d’allarme, quali ad esempio la mancanza di soldi in casa o sul conto corrente, le assenze da casa prolungate, l’inizio di doppi lavori, la presenza di prestiti in banca, gli sbalzi d’umore, i cambiamenti di orari e di abitudini. Tutto questo ha degli effetti devastanti all’interno della famiglia a livello economico, mentale, relazionale ed emotivo. Diventa dunque fondamentale per queste famiglie rivolgersi a dei professionisti per cercare di riprendere in mano la situazione, mettendo in sicurezza il proprio patrimonio e successivamente lavorando sulle strategie da mettere in atto per aiutare l’intera famiglia a venire fuori da questo circolo vizioso.
CORONAVIRUS E LOCKDOWN: AUMENTO DELLE RICHIESTE DI AIUTO DA PARTE DEI LUDOPATICI: L’impossibilità di giocare d’azzardo per una persona con un disturbo specifico, può causare un aumento del livello di stress, inquietudine, aggressività, disturbi del sonno, al punto tale da inasprire le relazioni di convivenza. Gli esperti del Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo – 800 558822 dell’Istituto Superiore di Sanità continuano, soprattutto in questo momento di cambiamento generale, ad accogliere quanti tra giocatori d’azzardo e loro familiari, avvertono il bisogno di un aiuto, un sostegno e colori che obbligati dalla chiusura, acquisiscono una maggiore consapevolezza della loro problematicità e si vedono costretti a confrontarsi diversamente con i problemi legati al gioco d’azzardo. Il TVNGA è un servizio anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
E’ aumentato il numero di telefonate da parte degli stessi giocatori d’azzardo in preda a crisi di astinenza al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità. Le chiamate che prima duravano in media 15 minuti, oggi ne durano almeno 40, con il lockdown è aumentata la presa di coscienza di avere un problema. Sono circa 350 le chiamate da parte di giocatori problematici che ogni mese arrivano, d all’entrata in vigore delle norme sul distanziamento sociale, non è cambiato il numero di chiamate, ma la tipologia. Prima chiamavano al 50% giocatori e famigliari, oggi la quasi totalità delle chiamate arriva da giocatori che chiedono sostegno, perché lo stare in casa sta mettendo in evidenza la dipendenza e le crisi di astinenza. Ansia insonnia, pensiero ossessivo, aggressività: la sintomatologia che manifestano.
INFLUENZA CULTURALE: Il tema del gioco d’azzardo patologico è trattato nei romanzi Il giocatore di Dostoevskij, La bottega dell’antiquario di Charles Dickens, nella novella Vierundzwanzig Stunden aus dem Leben einer Frau (1927) di Stefan Zweig e in molti altri romanzi, dove compaiono anche i casinò online.
Tra i film, Il giocatore – Rounders (Rounders) del 1998 diretto da John Dahl.

Pubblicato da Chiara Vergani

Scrittrice – Insegnante – Pedagogista – Criminologa Laureata In Psicopedagogia Ha conseguito un Master In Criminologia, master in tutela del minore. Specialità in psicologia dell’età evolutiva, specialità in pedagogia per il territorio, orientatrice didattica. Esperta in temi sociali: bullismo, cyhberbullismo, revenge porn, ludopatia, dipendenza da sostanze stupefacenti e da alcool, le Sette, didattica a distanza, Mindfulness, agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Conferenziere a livello nazionale. Articoli di settore in varie riviste, in blog e magazine online. Collaborazione settimanale al telegiornale di Emittente televisiva il 12 – Tv Azzurra Triveneto. Collaborazione con Well Channel. Collaborazione con il Cantiere delle Donne. Collaborazione con radio Video Music e altre emittenti nazionali.

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