La quercia nel mio giardino: La quercia rappresenta per Amalia l’amica fidata, la forza da ritrovare, l’energia. L’unico vero esempio da seguire
“Scappa, Amalia, scappa!”
Osservo affascinata l’immagine della maestosa quercia in copertina, simbolo di forza e di solidità, ma alla sua base vedo un altro simbolo, che richiama la violenza sulle donne, una scarpa rossa, e so per certo che il romanzo che sto per leggere di rosa avrà ben poco.
Mi ritrovo presto a seguire lo scorrere della vita attraverso le storie dei personaggi, in una narrazione che abbraccia il tempo, dagli anni Cinquanta ai nostri giorni, focalizzando l’attenzione sulla lotta personale di Amalia per realizzarsi, affermarsi, emanciparsi da condizionamenti familiari e sociali. Vicissitudini di una donna che richiamano l’attenzione, perché in esse ritroviamo tante vicende di vita vissuta, di quotidianità e di problematiche ricorrenti:
Alcolismo, tradimenti, maltrattamenti, pregiudizio, realizzazione, relazione genitori-figli, rapporto uomo-donna, rancore, la violenza nelle sue molteplici forme.
Si tratta di una realtà che siamo abituati a seguire nelle notizie di cronaca, ben nota ai servizi di prevenzione che lottano in prima linea.
Amalia vive fin dall’infanzia un profondo senso di vuoto affettivo e di rivalità con la sorella Diana, da cui la separano solo due anni. Sono tanto diverse tra loro e non solo fisicamente, ma la differenza sostanziale è nel fatto che Diana non viene mai rimproverata e per tutta la vita occuperà un posto privilegiato in famiglia.
“La cara e dolce sorellina continua a essere l’unica protagonista dei pensieri della mamma.”
La figura di Maria, la madre, se fa indignare per le palesi preferenze per una sola figlia, lascia stupiti anche per il suo atteggiamento nei confronti del marito, al quale non riesce a rinunciare, tollerandone tradimenti e offese.
“I suoi genitori attori perfetti di un matrimonio fallito”
“Scappa, Amalia, scappa.”
Si ripete spesso la giovane, consapevole del modello sbagliato che la madre le offre, e di quanto sia importante rifiutarlo per crescere.
La volontà di Amalia deve fare però i conti con una realtà che continuerà a riservarle delusioni a catena e i condizionamenti familiari continueranno ad avere un certo peso.
Il suo rapporto con gli uomini metterà a dura prova più volte la sua voglia di guardare avanti e di ricominciare. Il Paride bello, divertente, pieno di vita e con un sorriso fantastico, costretta a sposare perché aspetta un figlio da lui, si rivela possessivo e violento, e quel “solito odore” che Amalia gli sente addosso, ne è la causa. Un alcolista, uno dei tanti che, come assistente sociale, si ritrova a fronteggiare per aiutare le donne che si affidano a lei.
La vita però ci consente di fare tanti incontri fortunati, che diventano tasselli importanti per la nostra crescita. Per Amalia lo è quello con la signora Moioli, che da subito diventa per lei un punto di riferimento, con lei si sente a proprio agio, si confida, affidandole i propri segreti, da lei riceve lo sprone per andare avanti:
“Impara a essere orgogliosa di ciò che sei, il giudizio non ti deve ferire ma spronare a diventare migliore.”
Sono parole che aiutano, ben diversamente dai comportamenti e dalle delusioni che per Amalia arriveranno proprio da tutti coloro che conosce.
Il mondo in cui vive continuerà a contenere tradimenti, violenza, accettazione passiva di un ruolo femminile succube, percezione distorta della donna, ridotta a mero oggetto sessuale.
“Divertiti, fatti due giri di giostra e poi lascia perdere.”
Anche la famiglia del nuovo compagno, Silvio, un uomo premuroso e attento, è una delusione!
Lungo l’intera narrazione c’è la quercia, presenza costante nella vita di Amalia fin da bambina, un albero i cui semi daranno vita a una nuova pianta che le farà compagnia in età matura e che rappresenta l’amica fidata, la forza da ritrovare, l’energia.
“La quercia si alzava, si allargava, prosperava e si arricchiva, anno dopo anno, incurante del mondo intorno a lei.
Quante storie aveva visto quell’albero che dava sollievo e compagnia.”
La quercia, ciò che siamo o che dobbiamo diventare per vivere bene in ogni relazione, consapevoli del nostro valore.
“La quercia nel mio giardino” è una lettura scorrevole che coinvolge nell’analisi-riflessione dei rapporti umani: un guazzabuglio di relazioni, sentimenti, emozioni, comportamenti che si annidano nelle famiglie e nella società e che appaiono come un nodo inestricabile che può sfociare in una spirale di violenza.
“Il passato ti insegue fino a che non trovi il coraggio di lasciarlo alle spalle.”
“Ho imparato da te ciò che non voglio essere.”
Maria Teresa Lezzi Fiorentino
Il passato ti insegue, finché non trovi il coraggio di lasciarlo alle spalle.” Amalia è una donna vivace ed energica. Malgrado abbia vissuto la sua infanzia in una famiglia che non la considerava, ha sempre affrontato la vita con indosso la maschera del sorriso e una gran faccia tosta. Da adulta si vede costretta dalle circostanze a sposare un uomo violento ossessionato dall’alcol. Diventa assistente sociale, vuole aiutare le donne vittime di maltrattamenti che fanno cornice a tutta la storia. Sua figlia diventa la principale ragione per vivere e un grande punto di forza. Anche quando incontra Silvio, un uomo rispettoso e tranquillo, non riesce a superare le sue paure e alla fine dovrà fare i conti con il passato che torna a tormentarla. Scritto in terza persona il romanzo tratta l’emancipazione della donna dagli anni Cinquanta a oggi. Maltrattamenti e violenza sulle donne è il tema principale arricchito con storie di vita vera come la crescita e l’approccio con i figli, il confronto alla malattia e l’accettazione della morte di alcuni personaggi. Amalia si identifica, nei punti salienti, alla quercia simbolo della forza e dell’audacia femminile.
Odri Koglot
Nasce nel 1973 in Slovenia. Si trasferisce a Trieste da adolescente dove vive tuttora. Il cancro al seno nel 2014 è il motivo per cui inizia a scrivere. Nel 2019 esordisce con il romanzo “Non potevo scegliere” pubblicato da Amazon, per dare un messaggio positivo alle donne operate al seno.
“La quercia nel mio giardino”, il suo secondo romanzo, è il suo modo per dare coraggio e forza alle donne maltrattate.
Nulla è impossibile è il suo motto. Estremamente vivace e caparbia, cerca di ottenere sempre ciò in cui crede. Ama la vita in tutte le sue sfaccettature e la condivide con la sua famiglia. Insegna grinta, rispetto e dolcezza a suo figlio, un giorno uomo.
TITOLO: LA QUERCIA NEL MIO GIARDINO
AUTORE: ODRI KOGLOT
EBOOK 2,99
CARTACEO 18,00
PAGINE 418
USCITA 23 GIUGNO 2023
EDITORE: COLLANA MILOS (PUBME)
GENERE: NARRATIVA MODERNA /ROMANZO SOCIOLOGICO
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