Il sangue di Giuda, Gabriele Cantella

Il sangue di Giuda, Gabriele Cantella . Mursia editore.

Tutti abbiamo una scelta? In una Gela osservante e dissacrante Giovanni Alma cerca una risposta.

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“Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.”

Paolo Giordano

Giovanni Alma è un investigatore privato, solitario e molto chiuso in se stesso, soprattutto da quando sua moglie Marella, dieci anni prima, lo ha lasciato, portata via da un male che non le ha lasciato scampo. E in un giorno della settimana santa, nei pressi della chiesa del Carmine, vede due volanti della polizia e un’auto blu con il lampeggiante acceso. Decide di entrare, e la scoperta è agghiacciante: proprio lì, in quel luogo sacro, è stato commesso un terribile omicidio.

“Nell’angolo in fondo a destra, sotto alla bacheca delle attività della parrocchia, il corpo senza vita di un uomo sui quaranta, gli occhi ancora aperti, ma spenti, le labbra livide, appena schiuse a lasciar intravedere i denti incatramati da decenni di sigarette, caffè e igiene orale latitante. Non doveva averci messo troppo a crepare, povero cristiano, ma abbastanza comunque per accorgersene: la ferita visibile sul petto, in corrispondenza del cuore, parlava chiaro. Il coltello, o qualunque altra cosa fosse, doveva essere penetrato fino al muscolo cardiaco, lacerandolo. Il sangue sparato fuori dall’arteria recisa aveva inondato il marmo della pavimentazione, disegnandovi sopra mille rivoli rossastri, che s’allargavano in ogni direzione come i tentacoli d’una piovra. Un omicidio insolito, commesso nel mezzo di una messa, in una chiesa piena di gente e quindi di potenziali testimoni, nella settimana di Pasqua, e per questo ancora più inquietante (…). Accanto alla vittima, all’altezza del fianco sinistro, trenta pezzi d’argento in lingotti da cinquanta grammi e un Santino raffigurante la Prima Stazione della Via Crucis.”

Chi ha potuto compiere un simile atto? E cosa stanno ad indicare quegli oggetti ritrovati vicino al cadavere? Per Alma si tratta di un omicidio a sfondo religioso, ma Calogero Smecca, assegnatario del caso, lo crede improbabile, al punto da arrestare un sospettato. Dopo due giorni dall’omicidio, però, un altro delitto viene consumato in un’altra chiesa, stavolta quella dei Cappuccini, ai danni di un’anziana e magra donna. Il modus operandi è il medesimo.

“Accanto al corpo, anche stavolta, trenta pezzi d’argento in lingotti da cinquanta grammi e un Santino raffigurante la Terza Stazione della Via Crucis.”

Tra le due vittime non c’è alcun legame e nessun collegamento. Allora cosa vuole dimostrare l’assassino? Il caso assume sempre più la connotazione di un vero e proprio rompicapo, e la paura dilaga…

“Gli omicidi costituivano un mezzo per diffondere un messaggio e dimostrare qualcosa. Questo faceva di lui un assassino seriale, missionario, che attraverso il riferimento a Giuda, intendeva impartire un insegnamento alla società.”

Attraverso queste vicende delittuose, l’autore ci accompagna nei teatri meandri della mente umana, evidenziando quanto possano essere deleteri gli avvenimenti che si succedono nella vita di ogni individuo, e che non sempre vengono accettati e risolti. L’odio, la rabbia, la delusione, le frustrazioni possono incidere in maniera esponenziale su ognuno di noi e, agendo in modo subdolo, possono addirittura tramutarci in potenziali assassini.

Una lettura scorrevole che, senza troppi fronzoli, ci mostra tante debolezze e mancanze tipicamente umane, con risvolti talvolta impensabili e tossici.

“Gli uomini conoscono un’unica lingua universale: la morte e la paura che essa incute (…). Di fronte alla morte, tutti prestano attenzione e ricevono in messaggio. Non un messaggio di morte, ma un messaggio di verità. La morte è soltanto il mezzo attraverso cui diffondere una verità (…). Accade ogni giorno. Ogni giorno c’è qualcuno, che, facendo la propria scelta, la toglie a qualcun altro. Ci sono centinaia, migliaia, milioni di Giuda ogni giorno al mondo. Vittime inconsapevoli delle scelte di qualcuno che in molti casi neppure conoscono. Troncare una vita con mano ferma e ferma volontà di farlo è una scelta come un’altra, ma chi sceglie di uccidere toglie ogni scelta alla sua vittima. Vittima, come Giuda, della scelta di un altro. Vittima, come me, della scelta di un altro.”

Sotto una pioggia fitta e ostinata, che in aprile a Gela non s’era mai vista, un serial killer invisibile e spietato semina la sua scia di morte e terrore. I delitti del misterioso assassino appaiono ancor più inquietanti perché compiuti in chiesa, durante la Santa Messa, nella Settimana di Pasqua. Accanto ai corpi senza vita delle vittime, trenta pezzi d’argento e un santino raffigurante una delle stazioni della Via Crucis. Mentre la Polizia insegue un fantasma al quale non riesce a dare un nome e un volto, l’investigatore privato Giovanni Alma indaga parallelamente alla ricerca del colpevole e delle ragioni che hanno armato la sua mano. L’indagine sui delitti del serial killer della Via Crucis, così lo ha ribattezzato la stampa, diverrà per Giovanni Alma un’indagine su sé stesso, un’occasione per ritrovare quel senso che nella sua vita sembra ormai perduto da quando lei se n’è andata. La morte ha spezzato la vita di Marella e interrotto quella di Giovanni Alma, che si è condannato all’esilio dal mondo dei vivi, vagando senza titolo in quello dei morti, alla ricerca di un’ombra muta e invisibile.

Gabriele Cantella, siciliano, ma da anni a Milano per studio, lavoro e scelta di vita, si occupa di comunicazione. Ha studiato Legge, ma poi cede a quella che era sempre stata la sua prima e più genuina passione: la scrittura. Così diventa giornalista a tempo pieno e scrittore nel tempo che rimane. In un’altra vita, forse, avrebbe fatto il detective e, chissà, magari anche da questo desiderio mai realizzato nascono i suoi personaggi e le loro storie nella cornice di un giallo forse un po’ atipico, dalle atmosfere Hard Boiled, rivisitate in una chiave più intima e personale, e trasferite nella Sicilia di oggi.

Titolo: Il sangue di Giuda

Autore: Gabriele Cantella

Editore: Mursia

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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