L’amico ritrovato di Fred Uhlman

 

Tutti noi nella vita abbiamo un amico che ci sostiene nel momenti più bui, quindi se credete nell’amicizia e pensate che che sia un bene dal valore inestimabile dovete leggere questo romanzo.
Ci sono dei legami che né il tempo né la distanza né la rabbia né il rancore possono scalfire. Uno di questi legami si chiama: Amicizia.
Nell’età dell’adolescenza la famiglia la si vede come un qualcosa distante anni luce da sé e l’amore è ancora qualcosa di irraggiungibile. All’età di 15 anni c’è solo una persona a cui si riesce a donare il proprio cuore e la propria anima: il migliore amico.
Non solo si è pronti a dare tutta la propria vita all’altra persona ma si desidera ardentemente che l’altra persona faccia altrettanto. La vita è fatta di sogni fragili soprattutto per gli adolescenti, ed il fatto di poterli condividere con un’altra persona, fortifica il proprio “io” e gli fornisce un senso di completezza.
Ecco su cosa si basa la storia di Hans e Konardin i due protagonisti di questo bellissimo romanzo: sulla nascita della loro amicizia sotto lo sfondo della seconda guerra mondiale. Con l’avvento del nazismo, l’odio cresceva e si diffondeva tra la gente, eppure delle anime immacolate e pure superavano anzi, ignoravano gli eventi che sovrastavano il cielo europeo. La loro amicizia aveva reso possibile che il cuore andasse oltre i pregiudizi, oltre l’odio, oltre il colore della pelle, ma soprattutto, oltre la razza.
Hans ebreo e Konardin di razza ariana non potevano essere più che diversi, eppure allo stesso tempo, più che uguali ed affiatati. All’inizio ognuno dei due aveva paura di non essere all’altezza delle aspettative dell’altro, quando in realtà, entrambi rappresentavano l’uno per l’altro la primavera per il presente, e la speranza per il futuro.
Una storia che oserei dire commovente e semplice allo stesso tempo, con un finale che fa restare letteralmente “a bocca aperta” e fa capire che l’amicizia, per quante discussioni e diversità di opinioni possa incontrare, se è vera, vive in eterno. L’amicizia di Hans e Konardin fa capire che anche nel buio infernale del nazismo, una luce di speranza mossa dalla caparbietà di cuori puri e dalla forza di volontà, porta alla vittoria del bene ed alla sconfitta del male. Soprattutto ci ricorda che, un amico non lo si perde mai: si è destinati sempre e comunque a ritrovarlo, anche se solo nel nostro cuore.
Buona lettura

Grace Di Mauro

Titolo : L’amico ritrovato

Autore : Fred Uhlman

Editore : Feltrinelli

Collana : Feltrinelli economica

EAN : 9788807880735

Traduttore : M. Castagnone

Prezzo : € 7 

Fred Uhlman non era uno scrittore di professione, in quanto faceva l’avvocato ed era pittore.
Ha lasciato ai posteri pochi esperimenti letterari fra cui il celebre romanzo breve “L’amico ritrovato”, l’unico realmente destinato alla pubblicazione.
Uhlman nasce nel 1901 a Stoccarda, città in cui frequenta il prestigioso liceo classico della città: l’Eberhard-Ludwigs-Gymnasium.
In seguito, dopo la prima guerra mondiale, intraprende gli studi in legge a Friburgo, Monaco di Baviera e Tubinga e, nel 1925, si laurea in legge. Tuttavia, a causa dell’insediamento nazista, non solo non può più esercitare la professione d’avvocato in patria, in quanto democratico ed ebreo, ma nel 1933 è costretto ad abbandonare per sempre il suo lavoro in legge.
Così a causa del crescente antisemitismo, Uhlman prende la decisione di fuggire dalla Germania e si trasferisce in Francia, dove prova a guadagnarsi da vivere come pittore, cercando di ammortizzare le spese facendo il mercante d’arte e il commerciante di pesci d’acquario.
Nel 1935, in Spagna, incontra la sua futura moglie, la studentessa inglese Diana Croft, figlia di un barone.
Nel frattempo, da autodidatta cerca di perfezionare la sua tecnica di pittura, cercando ispirazione nel fermento artistico parigino.
Nel 1936 si trasferisce in Inghilterra, dove si stabilisce con Diana.
Nel giugno del 1940, circa nove mesi dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Uhlman, insieme a migliaia di stranieri originari di paesi nemici, è confinato dal governo britannico sull’Isola di Man. Rilasciato sei mesi dopo, si riesce a ricongiungere con la moglie Diana Croft e la loro figlia, nata durante l’internamento.

Uhlman dopo la sua prima mostra personale a Parigi presso la Galerie Le Niveau nel 1935, a Londra, comincia a esporre alla Zwemmer Gallery nel 1938, cosa che segnerà l’inizio del suo successo artistico e lo porterà ad esporre regolarmente le sue opere in mostre personali e collettive in tutta la Gran Bretagna. Molto celebrata è la mostra presentata al Leighton House Museum di Londra nel 1968. Il suo lavoro è presente in molte importanti gallerie pubbliche, tra cui il Fitzwilliam Museum di Cambridge e il Victoria & Albert Museum di Londra.

Nel 1971 pubblica la sua opera più famosa di scrittore: il romanzo breve L’amico ritrovato (tit. orig. Reunion). Inizia così la cosiddetta “Trilogia del ritorno”, che comprende anche Un’anima non vile e Niente resurrezioni, per favore. Pubblica infine l’opera autobiografica Storia di un uomo ( tit. orig. The Making of an Englishman).

Decidendo di non fare mai più ritorno in patria, trascorre gli ultimi anni della sua vita a Londra.

La descrizione del libro

Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L’uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un’amicizia del cuore, un’intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. “L’amico ritrovato” è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. Introduzione di Arthur Koestler.

 

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