Morire ti fa bella, Stefania Crepaldi. Salani edizioni
Fortunata ha una grande passione: la pasticceria, si perde tra il profumo di vaniglia, si rilassa negli impasti, si sente viva tra profumi e fragranze nel laboratorio dell’amico pasticciere Mario, dove di nascosto scappa appena può. Questo è il lavoro dei suoi sogni.
Poi c’è il lavoro che il destino ti costringe a fare, e Fortunata lo fa piuttosto bene: la tanatoesteta nell’agenzia di pompe funebri di suo padre che non riesce a concepire che sua figlia non desideri continuare l’attività di famiglia. La sua vera passione Fortunata è costretta a tenerla segreta, quasi fosse una terribile colpa. Ebbene sì, impasta dolci in gran segreto.
Credete che basti? No per nulla si ritrova anche ad indagare su uno strano suicidio, su indicazione dell’amico di famiglia: il Colonnello Dante Braghin che le chiede di darle una mano.
E l’amore direte voi? Non c’è nella vita di Fortunata? Anche quello fa capolino inaspettatamente nella sua vita.
In una Chioggia sempre suggestiva, Stefania Crepaldi costruisce una piacevolissima storia che va dal black humour al giallo. La morte e la vita viaggiano sullo stesso binario. Del resto, la morte non fa parte della vita?
Fortunata è uno dei pochi tanatoesteti esistenti, una professione semi sconosciuta ai più, in cui lei è bravissima, cerca di ridare dignità ai morti nel momento della presentazione ai parenti per la veglia funebre. Il tanato esteta trucca e rende presentabili i defunti, anche se morti di morte violenta. Fortunata cerca sempre di capire chi era la persona su cui sta lavorando per renderla più vicina possibile alla sua vera essenza.
“La morte lascia segno difficili da cancellare. Se è violenta, sgrana gli occhi e spalanca la bocca. Se è improvvisa, lascia delle rughe attorno allo sguardo, lo stupore di chi proprio non se lo aspettava un finale simile. Se è lieta, lascia un sorriso lieve, una curvatura verso l’alto che sembra un ossimoro: lasciare la vita sorridendo? Per cancellare o mitigare queste tracce interviene la Tano esteta, che poi sarei io.”
Il concetto di morte considerato come parte della vita, come un passaggio imprescindibile, ma ovviamente la figura del tanoesteta e dell’impresario di pompe funebri è legato indissolubilmente alla perdita di una persona cara.
Ma il suo è un lavoro che subisce quasi, il profumo dei dolci la attira in maniera irrefrenabile, come la passione per il giallo.
Una storia piacevole e leggera, intrisa di humour, nonostante la morte sia presente in tutte le sue forme nella storia.
Fortunata non si sente a suo agio nella sua cittadina, sogna di andare via e non essere più additata come la signora morte, colei che si occupa della cura dei morti, e quindi un po’ porta male, e proprio durante il palio medievale dove travestita gira gioiosa per la città incontra l’amore.
“Fortunata. Un nome, un destino. Non so se sia una fortuna lavorare con i morti da quando hai quindici anni e n3ssuno ti vuole nel suo gruppo perché ‘porti sfiga’ e sei ‘la figlia del becchino’, ma tant’è. Immagino che avere un padre che ti ricopre di regali perché la sua attività non conosce crisi si auna qualche forma fi fortuna. Le persone inorridiscono al pensiero che le mie dita sfiorino al morte di continui, abbellendone i contorni.”
Una storia che regala relax e sorrisi. Da leggere, regala qualche ora di relax. L’ironia bella che ti lascia sorridente.
Esiste il lavoro dei sogni, e poi esiste il lavoro che il destino decide per te. Fortunata vorrebbe fare la pasticciera e, quando può, si rifugia nel laboratorio di Mario, un amico che le insegna l’arte dei dolci. Suo padre Emilio, però, è il titolare di un’agenzia di pompe funebri, e per mandarla avanti ha bisogno di lei, del suo talento nella preparazione dei defunti. Sempre a contatto con la morte, di cui si prende cura nel migliore dei modi, Fortunata insegue la vita e non chiede altro che essere libera di scegliere il proprio futuro. Ma cosa succede quando il destino si mette di traverso? Il rampollo di una dinastia di gioiellieri precipita da un palazzo veneziano. Un suicidio, o forse un tragico incidente. Il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin ha più di un dubbio e chiede a Fortunata di esaminare il cadavere: il suo occhio sa notare dettagli che potrebbero sfuggire anche al miglior anatomopatologo. Suo malgrado, la ragazza verrà così coinvolta in un’indagine pericolosa, quando l’unica cosa che vorrebbe è creare torte e portare dolcezza nella vita delle persone. Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour, dando vita a una serie di personaggi difficili da dimenticare.
Stefania Crepaldi è editor di narrativa e consulente editoriale.Dirige l’agenzia editoriale Editor Romanzi e ha seguito autori che hanno pubblicato con varie case editrici, tra cui Mondadori,Fanucci, Giunti, Sperling&Kupfer, Bollati Boringhieri,Newton Compton. Nel 2020 ha pubblicato Lezioni di narrativa.Regole e tecniche per scrivere un romanzo per Dino AudinoEditore. Questo è il suo romanzo d’esordio.
Autore: Stefania Crepaldi
Editore: Salani
Collana: Le stanze
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 13 giugno 2023
Pagine: 272 p., Brossura
EAN: 9788831016957
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