Play, William Bavone

Play, William Bavone

Dante scrisse “Galeotto il libro e chi lo scrisse…” nel caso di play si potrebbe dire galeotta la consolle giochi che a seguito di un guasto, porta Davide, un ragazzo di diciotto anni, protagonista di questo romanzo, a chiedere aiuto all’anziano vicino di casa. “Il Vecchio”.

Da quest’incontro il ragazzo si renderà conto che la sua vita, fatta di obblighi reali come la scuola e lo studio, di virtualità, come i social network, non è tutto.

Il mondo che incontra, creando un rapporto di amicizia con questo vicino di casa, è un mondo che il giovane non conosce, il mondo della musica, fatta di grandi artisti, di personaggi illustri che hanno solcato le scene della più bella musica di tutti i tempi.

Ad ogni sfogliare di pagina, si entra sempre più nei personaggi, da una parte un diciottenne, dall’altra un settantenne, uno con una vita da vivere che però è legata al virtuale, l’altro con una vita reale vissuta. Il connubio tra i due è una play list.

L’autore disegna intorno al vecchio un alone di mistero, non ne rivela mai il nome, lascia a chi legge la possibilità di immaginarsi un nome e anche il tipo di persona, a me ha dato l’immagine di un Francesco Guccini, citato dall’autore con uno dei suoi brani più intensi, La Locomotiva.

La scrittura è fluida, intensa e magistrale, un romanzo che si legge in un pomeriggio, una pagina tira l’altra e quando si arriva alla fine, il velo di nebbia del mondo virtuale viene squarciato, il ragazzo si ritrova a scegliere di vivere nel reale, si ritrova appassionato di un genere musicale che riesce a condividere con i genitori che, durante tutta la narrazione sono figure marginali, disegnate in modo quasi superficiale. Stracciata la cortina di nebbia, il mondo reale diviene un miglior compagno di questo giovane protagonista.

Daniela Grigetti

Titolo: Play 

Autore : William Bavone

Editore : Bertoni editore

Prezzo : € 16

William Bavone

Laureato in Economia Aziendale presso l’Università del Sannio-Benevento, ha collaborato con diverse riviste di geopolitica italiane e straniere, tra le quali «Eurasia», «Africana», «Reconciliando Mundos» e «Equilibrium Global». Membro del Comitato Scientifico di «Scenari Internazionali» e analista per «L’Indro» e «Millennials Press», è autore di Le rivolte gattopardiane (Anteo Edizioni – 2012), vincitore del Premio Nabokov 2014 – sezione Saggi Editi; Sulle tracce di Simón Bolívar (Anteo Edizioni – 2014); Appunti di geopolitica (Arduino Sacco Editore – 2014); Eurosisma (Castelvecchi Editore – 2016).

La trama

Due generazioni lontanissime che si ritrovano su un divano per un caffè. Un confronto che vive tra i ricordi del passato e la tecnologia del presente. Vissuti opposti che discutono tra loro quasi a voler costruire insieme il futuro. Un uomo sulla settantina ed un ragazzo di diciott’anni si incontrano per caso in quel che appare un qualsiasi sabato pomeriggio e la casualità non è altro che un’esperienza indelebile per la memoria dei due. Il più classico dei confronti romanzati si ripropone a noi in chiave moderna e con ricorrenti pause musicali che scandiscono il ritmo di un racconto che, tra una curiosità e l’altra, diventa vivida espressione del pensiero umano. Le contraddizioni di un mondo che corre e si fa sempre più social, incontrano l’attimo ideale per riflettere su cosa realmente possa avere un valore.

 

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