Tulipani, Francesco Nicolò

Tulipani

Tulipani, racconto breve di Francesco Nicolò.

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“Non so cosa t’aspetti da questa storia, ma non ci sono sparatorie, inseguimenti, niente. Sono solo io. Ciccione, vergine a trent’anni e stanco di ripeterselo allo specchio.”

Sono le parole di nonno Lorenzo al nipote Federico, nel bel mezzo della storia che ha scelto di narrargli per intrattenerlo e che ha conquistato subito anche me, a dispetto della copertina e del titolo che invece non mi avevano fornito alcun indizio sulla bella sorpresa che il libro stava per riservarmi.

Un romanzo breve? Per chi ama definire e distinguere i generi narrativi. Per me soltanto un bel romanzo, da leggere senza interruzioni di sorta, per vedere come andrà a finire nell’arco di qualche ora, a partire dall’arrivo di Federico a casa del nonno.

“Sospirò di nuovo, il tonfo del portone dietro di sé a suggellare la sua sepoltura nella nave. Seguì con lo sguardo la sedia a rotelle del nonno finché non girò l’angolo”.

Si respira già la noia della costrizione, del tempo da dedicare all’anziano in sostituzione della badante e dei propri genitori, ma l’incontro tra i due, nonno e nipote, diventa presto interessante. È una storia dei nostri tempi, che si affaccia sui ricordi del passato per toccare con leggerezza tanti temi importanti:

“Solitudine – distacco – anziani, famiglie, doveri – badanti -assistenza – gioventù – inibizione – obesità – relazioni – ricchezza – prostituzione – ricerca d’affetto e d’attenzione.”

Come può l’anziano nonno, intrappolato su una sedia dai movimenti limitati e con il pannolone addosso, riuscire a comunicare con il ragazzo, a destare il suo interesse, sconfiggendo per qualche ora social e tv?  Quale espediente può usare?

“Ho perso la verginità con una escort” annuncia e l’attenzione gli spetta di diritto, tutti gli avversari sono sbaragliati.

Lorenzo parla di sé, ricco ciccione, delle difficoltà giovanili a vivere la prima esperienza sessuale, e della decisione di rivolgersi ad un’agenzia di escort. La sua vita segreta, i ricordi intimi, la serie di incontri con Cristina, fanno conoscere a Federico il nonno da giovane, come non avrebbe mai potuto immaginarlo “senza l’immancabile sedia a rotelle alimentata dal ribattere scorbutico.”

“Quei fessi a dieci minuti di tram”, come ripete parlando dei genitori di Federico, che si limitano ad un saluto fugace, perché presi dai loro impegni e dalla gestione del proprio tempo libero, quanto conoscono veramente Lorenzo? Di sicuro resterebbero sconvolti conoscendo tutta la storia, compresa l’ultima parte cui Federico è costretto a rinunciare per l’arrivo del padre.

La narrazione è coinvolgente, divertente, mai banale e se tutto ruota intorno alla “comunicazione” e ai rapporti umani c’è proprio tanto su cui riflettere.

“Una fettina di felicità, un tulipano per volta.”

Alla fine, anche i tulipani avranno una loro ragione di esistere e di occupare la copertina, ma lasciamo al lettore il piacere di scoprirlo.

Unica riserva, l’età del nipote. Almeno un paio d’anni in più per renderlo partecipe della storia del nonno.

In definitiva, un romanzo d’esordio meritevole d’attenzione, una promessa per il futuro. Dopo averlo letto tanti saranno in attesa delle nuove pubblicazioni dell’autore.

“Senilità che s’imbianca da sola in case vuote, dove non c’è nessuno a cui raccontare:”

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Costretto dai genitori a trascorrere un’intera giornata con il nonno, il giovane Federico sbuffa e si deprime. Non gli è mai stato troppo simpatico, quell’anziano e malato parente, sempre così taciturno, triste o distratto. Ma al nonno, quel giorno, va di chiacchierare: vuole raccontare a Federico della sua lontana giovinezza, e per coinvolgerlo è anche disposto a rispolverare memorie intime del suo tumultuoso passato sentimentale. Una donna affascinante, professionista dell’amore, è la destinataria di romantici sospiri di nostalgia. Attraverso quei muffiti e scollacciati ricordi, nonno e nipote confrontano le loro opposte vite, separate da due generazioni, e si riconoscono come esseri umani.
Tulipani è un romanzo breve, un po’ rosa e un po’ nero, ricco di ironia e di malinconiche riflessioni sull’ineluttabilità dei sentimenti.

Mi chiamo Francesco. Studio medicina, ma scrivo da sempre, col sogno neanche troppo segreto di inventare storie per lavoro. Non ditelo ai miei genitori, però. Ho 25 anni e studio, vivo e scrivo a Ferrara, in Emilia.

Come tutti di questi tempi, ho un blog, si chiama Peristalsi Narrativa.

Titolo: Tulipani

Autore: Francesco Nicolò

Editore: Amazon self-publishing

Pagine: 104


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Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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