The stand -L’ombra dello scorpione, Stephen King

L'ombra dello Scorpione

The stand -L’ombra dello scorpione, Stephen King. Un classico pubblicato nella prima volta nel 1978, ripubblicato da Bompiani nel 2021.

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“Considerando il male ed il bene, stimando l’uno e l’altro come variabile e consistente in moto, mutazione e vicissitudine (di sorte ch’il fine d’un contrario è principio dell’altro, e l’estremo dell’uno è cominciamento dell’altro).

Giordano Bruno

L’essere umano è una creatura spesso geniale, acuta, ingegnosa, a volte quasi divina. Il progresso è frutto della sua potente intelligenza, della sua costanza, della sua perseveranza. Ma a volte queste notevoli attitudini possono assumere altri aspetti, che mutano e possono trasformarsi in catastrofi di portata inenarrabile, rischiando di dar vita ad un altro processo, infausto e inaspettato. E può essere l’inizio della fine…

È notte. Charlie sveglia Sally nel pieno del suo sonno. Devono sbrigarsi, prendere Baby LaVon e scappare via il prima possibile. Qualcosa non è andato come doveva, il quadrante da verde è passato al rosso; il pericolo è imminente. Più o meno in quel frangente, alcuni amici sono seduti a un tavolo a bere birra. Uno di loro guarda fuori, quasi assorto, e si accorge che una vecchia Chevy sta risalendo la strada sbandando. L’auto arresta la sua corsa andando a sbattere contro le pompe di un distributore della Texaco, appartenente ad Hap, uno degli amici della combriccola. In un attimo si fiondano all’esterno per vedere cosa è accaduto.

“Hap aprì la portiera dalla parte del conducente e l’uomo al volante ne traboccò come un vecchio sacco di biancheria sporca (…). Del fetore usciva dall’automobile. Un puzzo malsano, misto di sangue, materia fecale, vomito e putrefazione. Era un fetore orrendo, di malattia e di morte (…). Sul sedile anteriore, dal lato del passeggero c’era una giovane donna, con il vestito a camiciole sollevato sopra le cosce. Appoggiato a lei, c’era un bambino, o una bambina, di circa tre anni. Erano morti tutti e due. Avevano il collo gonfio come una camera d’aria e la carne era di un nero violaceo, del colore dei lividi (…). Gli occhi sporgevano ciechi dalle orbite (…). Un nugolo di mosche gli ronzava attorno, posandosi sul muco, zampettando dentro e fuori le bocche aperte (…). L’uomo sul pavimento emise un gemito roco, e tutti abbassarono lo sguardo su di lui (…). Qualsiasi cosa fosse accaduta alla donna e alla sua creatura nella macchina, stava certamente capitando anche all’uomo (…). Le dimensioni del collo erano spropositate e la carne si era come dilatata a formare due pappagorge. L’uomo aveva la febbre molto alta: standogli vicino, era come trovarsi accovacciati vicino ai carboni ardenti di un grande falò acceso per cuocere la carne (…). Il respiro gli entrava e usciva dai polmoni in uno spesso, molle rantolo (…). Il conducente della Chevrolet morì una trentina di chilometri prima di arrivare in ospedale. Emise un ultimo rantolo affannoso, esalò un respiro, ebbe come un breve singulto e smise di respirare.”

Ma cos’è successo? Nel giro di poco tempo si diffonde la voce che si tratta di una strana influenza, estremamente contagiosa e letale, dovuta a un virus creato in laboratorio. Ben presto gli amici che si erano radunati intorno a quel tavolo, risultano essere stati infettati. Tutti tranne uno…

“Campion, sua moglie e la bambina erano stati colpiti da qualche brutta malattia. Una malattia che ti aggrediva come un’influenza o un raffreddore estivo, solo che andava via via peggiorando, presumibilmente finché si moriva strangolati dal proprio catarro o stroncati dalla febbre. Era un’affezione molto contagiosa. Erano venuti a prenderlo il pomeriggio del diciassette, due giorni prima. Quattro militari e un medico. Cortesi, ma decisi. Non era neppure il caso di rifiutarsi: i quattro militari erano armati. Ed era stato allora che Stu Redman aveva cominciato a spaventarsi sul serio (…). Stu immaginava che avessero rastrellato tutti quelli che si erano trovati alla stazione di servizio e tutti quelli con cui gli uomini presenti alla stazione di servizio dicevano di aver parlato dopo che Campion era andato a sbattere contro le pompe di benzina. Alla periferia della città avevano trovato due camion militari che bloccavano la strada. Stu immaginò che anche le altre strade di accesso ad Arnette fossero bloccate. Stavano stendendo il filo spinato e probabilmente, quando avessero isolato la città, avrebbero appostato delle sentinelle. Quindi era una cosa seria. Terribilmente seria…”

La percentuale delle vittime è altissima, e tende a crescere sempre di più. È probabile che ci sia stato un errore umano, maturato nel sottosuolo del deserto californiano, peraltro con i soldi dei contribuenti. Nelle alte sfere dirigenziali si paventa l’idea di insabbiare l’accaduto, di prendere delle serie contromisure segrete di emergenza.

“Signori, si è verificato un increscioso incidente. E quando si verifica un increscioso incidente che coinvolge un qualsiasi ramo delle Forze armate degli Stati Uniti, noi non ci interroghiamo sulle radici di quell’incidente ma piuttosto su come vadano potati i rami nel miglior modo possibile per noi. Il servizio è come la madre e il padre. E se voi trovate vostra madre violentata o vostro padre picchiato, rapinato e spogliato, prima di chiamare la polizia o iniziare le indagini, coprite la loro nudità. Perché li amate.”

In molti, prima di contagiarsi, vedono morire i propri cari, costretti a rimanere inermi e impotenti dinanzi a un evento inaspettato e ormai ingestibile. Il delirio impazza in qualsiasi settore e in qualsiasi posto degli USA: nessuno conosce con certezza la provenienza e la causa di questa superinfluenza o A-Prime o anche Captain Trips, ma tutti sono costretti a viverne le terribili conseguenze. Anche negli ospedali non c’è posto né cura…

“Le corsie del Boston General Hospital erano gremite. C’erano pazienti stesi a terra. I corridoi erano pieni; le infermiere, molte delle quali esse stesse ammalate, entravano e uscivano; alcune di loro singhiozzavano istericamente. Altre erano sconvolte, quasi in stato comatoso (…). L’immagine sgranata di un camice che percorreva avanti e indietro un molo affacciato sul porto di Boston, un grande camion dell’esercito color verde oliva. Sotto il molo, malferma, c’era una chiatta coperta di teloni. Due soldati, rugosi e alieni nelle loro maschere antigas, saltavano giù dalla cabina del camion. La ripresa si fece mossa, sobbalzò, per tornare ferma mentre i due aprivano i teloni del retro del camion. Poi vi saltavano dentro e i cadaveri cominciavano a ricadere sulla chiatta: donne, vecchi, bambini, poliziotti, infermieri; un fiume che sembrava non finire più. A un certo punto del filmato, si vedeva che i soldati stavano usando dei forconi per buttare fuori i corpi.”

Le poche scene che girano sono apocalittiche. Eppure, qualcuno, pur essendo stato a stretto contatto con coloro che si sono contagiati e hanno perso terribilmente la vita, sono risultati immuni. Ma questo non è l’unico aspetto che li accomuna: i sopravvissuti sognano, tutte le notti, e tutti in quei sogni vedono le stesse cose, quelle stesse cose che li spinge a partire, a seguire una sorta di stella cometa, un qualcosa di molto più grande e inspiegabile, che li conduce tutti in un unico posto.

“Ogni volta che si verifica qualcosa di palesemente paranormale, l’unica spiegazione che funziona bene e mantiene la sua logica interna è quella teologica. È per questo che religione e poteri psichici sono sempre andati a braccetto, dalle origini fino ai guaritori dei giorni nostri (…). La mia sensazione viscerale è che chiunque possiede dei poteri psichici…e si tratta di una parte di noi così interiorizzata che raramente ce ne accorgiamo. È un talento che potrebbe essere in larga misura represso e anche questo ci impedisce di notarlo.”

Come giustificare e spiegare tutto ciò che sta accadendo? È un sogno? Un incubo? È davvero frutto di un Dio che intende punire gli uomini, è magia, o cos’altro?

“Il bello della mania religiosa è che ha la capacità di spiegare tutto. Una volta che Dio (o Satana) sia accettato come causa prima di tutto ciò che accade nel mondo dei mortali, nulla viene lasciato al caso…o al mutamento. Una volta che ci si sia impadroniti per bene di formule magiche quali “ora noi vediamo come in uno specchio, in maniera confusa” e “misteriose sono le vie che Egli sceglie per porre in atto le Sue meraviglie”, si può buttare allegramente la logica dalla finestra. La mania religiosa è uno dei pochi metodi infallibili per reagire ai ghiribizzi del mondo, perché elimina totalmente il puro caso. Per il perfetto maniaco religioso, tutto ha un suo scopo.”

Larry, Nick, Frannie, Stu ed altri si ritrovano insieme nella cittadina patria di Abagail Freemantle, un’anziana donna di cento otto anni, anch’ella con una fervente attività onirica. Presto la donna diventa il fulcro per tutti, rivela segreti, prepara gli animi e il terreno per quelle che diventeranno due fazioni opposte: il bene e il male, elementi onnipresenti in ogni individuo, non tarderanno a scontrarsi nuovamente, a mettere in campo tutte le loro energie, a mostrarsi nella loro completa potenza, spingendosi oltre ogni ragionevole logica…

Un classico pubblicato per la prima volta nel 1978 e ambientato in un futuro prossimo (ormai presente) nel quale l’umanità è martoriata da una epidemia globale senza precedenti.

«Mentre lavoravo a L’ombra dello scorpione in sentimento che mi ha guidato di più nella scrittura è stato il brivido di immaginare un intero, radicato ordine sociale distrutto in un sol colpo» – Stephen KingLa visione apocalittica di Stephen King ci restituisce un mondo completamente trasformato dal virus, con città vuote e spettrali percorse da poche persone allo sbando. L’ombra dello scorpione è ancor più affascinante e spaventoso oggi di quando è stato pubblicato per la prima volta. È il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio a seminare morte in tutto il mondo: il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all’apocalittica epidemia. I pochi sopravvissuti si trovano intrappolati in uno scontro più grande di loro, quella lotta eterna tra forze della natura nella quale si può solo decidere di perseguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, o seguire le orme dello spaventoso Randall Flagg, il Senza Volto, il Signore delle Tenebre. L’umanità di fronte alla pandemia sbanda tra paura e voglia di sopravvivere a qualsiasi costo: emergono i lati più oscuri dell’animo umano ma anche il coraggio di affrontare le tenebre.

Stephen King è autore di romanzi e racconti best seller che attingono ai filoni dell’orrore, del fantastico e della fantascienza, ed è considerato un maestro nel trasformare le normali situazioni conflittuali della vita – rivalità fra coetanei, tensioni e infedeltà coniugali – in momenti di terrore. Quando è ancora piccolo, sua madre deve far fronte a grandi difficoltà, perché il padre uscito di casa per fare una passeggiata non fa più ritorno. Nel 1962 inizia a frequentare la Lisbon High School e comincia a spedire i suoi racconti a vari editori di riviste, senza però alcun successo concreto. Conclusi gli studi superiori entra all’Università del Maine ad Orono, dove gestisce per un paio d’anni una rubrica all’interno del giornale universitario. Nel 1967 termina un primo racconto breve a cui fa seguito, qualche mese dopo, il romanzo La lunga marcia che riceve giudizi lusinghieri. Sottopone Carrie alla casa editrice Doubleday e ottiene un assegno di 2500 dollari come anticipo per la pubblicazione del romanzo.
A maggio arriva la notizia che la Doubleday ha venduto i diritti dell’opera alla New American Library per 400.000 dollari, metà dei quali spettano di diritto all’autore. Così, a ventisei anni, Stephen King lascia l’insegnamento per dedicarsi alla professione di scrittore. Da quel momento la sua carriera non avrà più interruzioni. Nel 1971 si sposerà con Tabitha, conosciuta due anni prima lavorando nella biblioteca dell’Università. Con un’operazione innovativa, il 14 marzo 2000 diffonderà esclusivamente su Internet il racconto Riding the Bullet. Nell’autunno dello stesso anno pubblicherà On writing: autobiografia di un mestiere, un’autobiografia e una serie di riflessioni su come nasca la scrittura. Tra i suoi libri più noti si ricordano Shining (1976; il film, del 1980, venne diretto da Stanley Kubrick); La zona morta (1979; versione cinematografica del 1983, per la regia di David Cronenberg); Christine la macchina infernale (1983; il film, dello stesso anno, è di John Carpenter); It (1986, il film è del 1990); Misery (1987; noto in Italia con il titolo Misery non deve morire, la pellicola è stata realizzata da Rob Reiner nel 1990), Mr Mercedes (2014). Tra gli altri ricordiamo: Cuori in Atlantide (2000), La casa del buio (2002), Notte buia, niente stelle (2010), Chi perde paga (2015), Fine turno (2016), The Outsider (2018), Elevation (2019), L’istituto (2019), Later (2021) e Fairy Tale (2022). È del 2016 la nuova edizione aggiornata di Danse macabre, pubblicato da Frassinelli con l’introduzione e cura di Giovanni Arduino. A Stephen King è stata assegnata nel 2003 la National Book Foundation Medal per il contributo alla letteratura americana, e nel 2007 l’Associazione Mystery Writers of America gli ha conferito il Grand Master Award.

Autore: Stephen King
Traduttore: Bruno Amato, Adriana Dell’Orto
Editore: Bompiani
Collana: Narrativa straniera
In commercio dal: 13 gennaio 2021
Pagine: 1148 p., Brossura
EAN: 9788830103924

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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