Un insolito trio, Elena Basile. La Lepre edizioni
Elena Basile è un’ambasciatrice oltre ad essere una “scrittrice”, il virgolettato ha senso, considerando il mondo sconfinato di scrittori e scrittrici che popolano il nostrano mondo editoriale. Scrittrice perché leggendo le sue pagine ho ritrovato il senso della letteratura, il senso stesso della scrittura e forse il senso stesso della lettura.
Non è fondamentale in una recensione mettere in risalto la professione di chi scrive, ma in questo caso si. Elena Basile ambienta il suo romanzo nell’ambiente diplomatico della Farnesina, nelle nomine all’estero nel rappresentare il nostro Paese.
Tre personaggi, tre protagonisti, un’amicizia insolita tra persone che provengono da mondi completamente diversi e che trovano un porto sicuro in quelle amicizie che durano una vita. Certo vederli insieme, immaginarli più che altro insieme, ti sembra strano, quasi uno stridore, tanto possono apparire diversi uno dall’altro, ma riescono a vivere quelle amicizie che sono un po’ come l’amore: incontri fortunati, doni che la vita ti offre.
Tre generazioni a confronto, tre mondi diversi che si intersecano fino a creare l’innesto perfetto, nonostante gli scheletri negli armadi, nonostante le tante cose taciute, l’autrice riesce a creare una storia avvincente, in cui la vera protagonista è la vita, dove quasi tutto non è come sembra, i tormenti dell’anima, l’accettazione di se stessi.
Serafini, ambasciatore sessantenne punito con un inutile incarico alla Farnesina per non essere stato capace di chiudere gli occhi davanti alla corruzione, al futuro rubato ai giovani dei paesi in via di sviluppo.
Giancarlo, un quarantenne omosessuale, con un’anima poetica e complessa, piena di chiaroscuri, ha lavorato in Africa con Serafini e torna con lui in Italia alla Farnesina.
Infine, Giulia la più giovane del trio, entrata alla Farnesina per caso e assegnata alla segreteria di Serafini, trova sin da subito nell’anziano ambasciatore un punto di riferimento importante per lei, ragazza timida che non riesce a adeguarsi pienamente al mondo che la circonda. A 25 anni è pervasa di una tristezza dell’anima. E proprio questo, forse la avvicinerà a Serafini che riconosce in lei la sua tristezza, una impercettibile linea di unione che attraversano le loro anime. Giancarlo la terza parte del trio nasconde invece dietro la sua ironia, le sue battute un disagio profondo e un dolore dell’anima che lo annienta fin nelle fondamenta. Anche quest’ultimo ha una forte legame con Giulia, che forse rappresenta quello che vorrebbe, la storia d’amore impossibile per lui, ed ecco che va in scena quel finto corteggiamento a cui Giulia sa che deve sottrarsi.
Il loro rapporto nato nel luminoso ufficio di Serafini, la prigione dorata che la Farnesina regalava a chi veniva tolto un incarico importante, e si cementava ogni giorno nel rito del caffè delle undici e delle 17 nel bar della Farnesina.
Giulia è diversa, non si riconosce in quei giovani rampanti in completo blu, sicuramente sono le migliori intelligenze delle università italiani, appartenenti a famiglie borghesi, pronti ad utilizzare la cultura solo come mezzo di successo e sopraffazione e annichilimento della verità.
Questo è l’umanità che abita la Farnesina, insieme a quei contorti personaggi che si inventano un vocabolario per affermare il nulla, per rendere arzigogolati concetti semplicissimi.
Uno spaccato di vita, un osservare con occhio ironico e scanzonato il mondo politico del nostro paese attraverso la vita dei tre protagonisti.
“I santi erano pochi, i perdenti tanti, tutti i deboli. La maggioranza era intenta a sopravvivere, a conformarsi: Sembravano tutti privi di vere aspirazioni. Pronti a vendere ciò che poteva sembrare sacro per ottenere un piccolo vantaggio. Calpestare la verità era lo sport preferito a cui le maggiori energie venivano dedicate:”
Giulia comincia a viaggiare con Serafini, non trascurando tuttavia il rapporto con Giancarlo, entrambi sono diventati importanti per lei. Ma il ministero non è un posto per lei, lei non conosce i sotterfugi che consentono di sopravvivere in quella giungla, ed ecco che l’amicizia di Serafini e di Giancarlo diventa fondamentale per lei, per la sua anima, per vincere la sua innata timidezza e insicurezza.
Il loro rapporto diventa sempre più un gioco di specchi, un ritrovarsi l’uno nell’altro da subito e sulla distanza. La loro amicizia dura una vita, sopravvive alle distanze, ai dolori, alla vita stessa.
La storia della loro amicizia è raccontata dal triplice punto di vista di entrambi, che a turno diventano narratori, ed ecco apparire l’idea che ognuno di loro ha dell’altro. E ti accorgi quanto si specchiano l’uno nell’altro, un riconoscersi anime affini nonostante le loro profonde diversità.
Un romanzo da leggere racconta con ironia un mondo dorato che non ha nulla di dorato, dove gli uomini si perdono e perdono il controllo di se stessi e della loro anima, in una corsa al potere senza senso. Racconta di uomini e donne che si uniscono, si riconoscono, sanno di essere diversi.
Una storia con il sapore dei bei romanzi del Novecento, per intenderci quelli che ancora oggi dopo anni ci portiamo nel cuore. Ogni personaggio ci fa venire alla mente tante persone che abitano la vita pubblica del nostro paese. Serafini ci appare un moderno Don Chisciotte, Giulia una ragazza colta e di valore in un mondo che non le appartiene. Giancarlo un uomo che vive la sua omosessualità con dolore, un’anima poetica costretta a scontrarsi con la sua realtà. La loro amicizia li rende unici e più forti.
Due uomini e una donna, tre generazioni a confronto, tre diplomatici molto particolari, che per motivi diversi fanno fatica a integrarsi con il mondo chiuso del Ministero. I tre si incontrano e danno vita a un’amicizia simile ad una musica struggente e consolatoria, quasi fossero gli elementi complementari di una sonata di Beethoven. Serafini, Ambasciatore sessantenne, vede troncata la sua carriera in Africa per aver ascoltato la propria coscienza: si è accorto della corruzione che affligge la Cooperazione allo sviluppo e vi si è opposto. Giulia, una giovane donna entrata alla Farnesina quasi casualmente, incapace di vivere adeguandosi al mondo circostante, timida e speciale, suscita nel vecchio Ambasciatore un affetto difficile da definire. Giancarlo, un quarantenne omosessuale, un poeta, trova un punto di riferimento nell’Ambasciatore, con cui ha lavorato in Africa, e nutre un sentimento astratto e doloroso per Giulia, che per lui rappresenta il miraggio di una vita che non potrà mai appartenergli. Una critica sottile e pungente della burocrazia ministeriale, che si fonde con il racconto delle vicende di tre teneri, irresistibili personaggi. Una scrittura leggera e piena di chiaroscuri, raffinata nlla sua semplicità, capace di svelare al lettore l’essenza dell’anima dei tre protagonisti.
ELENA BASILE
E’ nata a Napoli. Ha vissuto per motivi di lavoro in Madagascar, Canada, Ungheria e Portogallo. È stata Ambasciatrice di Italia in Svezia (dal 2013 al 2017) e in Belgio (dal 2017 al 2021). Tra i suoi libri ricordiamo Una vita altrove (2014) finalista al premio Roma, la raccolta di racconti Miraggi (2018) tradotta in Belgio, il romanzo In famiglia (2022), premio internazionale Firenze per la narrativa.
Autore: Elena Basile
Editore: La Lepre Edizioni
Collana: Visioni
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 5 giugno 2023
Pagine: 210 p., Brossura
EAN: 9791280961167
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