Zia Mame, prima di diventare il successo mondiale che è stato, ha una vicenda editoriale piuttosto complicata, che vale la pena di raccontare. In origine è una raccolta di racconti e, come tale, viene rifiutata da ben 19 editori, in quanto giudicata invendibile. Successivamente il Vanguard Press l’affida ad un brillante editor che attraverso un’escamotage ne fa un romanzo. Sotto questa forma finalmente il libro vede la luce nel 1955 e diventa subito uno dei dieci libri più venduti secondo la classifica del New York Times; classifica nella quale si manterrà per 112 settimane, vale a dire, oltre due anni. Le entusiastiche recensioni che seguono e gli adattamenti teatrali di gran successo la dicono lunga sul fiuto editoriale in genere.
Il titolo del libro coincide con il nome della protagonista. Mame è infatti la zia di Patrick, ragazzino di 11 anni, orfano di madre, che vive a Chicago con un padre freddo e distante. Suo padre, però, alla terza pagina del romanzo esce di scena, morendo nella sauna del suo club di golf e facendo così la fortuna di Patrick, che per testamento viene affidato alla tutela dell’unica sorella del padre, Mame appunto.
Patrick è la voce narrante del romanzo, che conduce il lettore per mano attraverso il racconto dei suoi anni di bambino prima, di adolescente poi e di giovane infine accanto alla zia.
Patrick Dennis, uno dei numerosi pseudonimi con cui l’autore ha firmato le sue opere, con il personaggio di Mame consegna alla letteratura pagine di una bellezza rara, di un’eleganza indescrivibile e di una leggerezza arguta che forniscono al lettore continue occasioni di divertimento.
Mame è una milionaria eccentrica, stralunata e leggermente equivoca che vive a New York nei ruggenti anni 20. Le sue feste sono leggendarie, le sue frequentazioni originali, le sue abitudini discutibili. Eppure zia Mame, apparentemente la persona meno adatta ad allevare un bambino, ha un gran cuore, è una persona di straordinaria generosità e si rivela, pur con tutte le sue stramberie, capace di intessere con questo nipote venuto dal nulla un legame di solido affetto, il primo nella vita del bambino.
Il nipote Patrick narra delle sue gesta, perché tali possono senz’altro definirsi le vicende che vedono Mame protagonista, con un’ammirazione senza limiti, che prova nei suoi confronti chiunque la incontri.
Mame, che è dotata di una vitalità e di un’energia inesauribile, si butta a capofitto in ogni nuova avventura che la vita le mette davanti, entra ed esce dalle vite altrui e in tutto coinvolge suo nipote. Passa con disinvoltura dalla ricchezza e dal lusso più sfrenati all’improvvisa indigenza a causa del crollo della Borsa del 29, ma non si perde d’animo e, grazie al suo entusiasmo, alla sua classe e alle amicizie di cui gode negli ambienti che contano, riesce a rimettersi in piedi, attraversando una dopo l’altra più vite. In un crescendo inarrestabile diventa arredatrice per il jet set, scrittrice, perfetta moglie del sud di un milionario incontrato per caso mentre era l’impacciata commessa di un negozio di giocattoli, salvatrice di fanciulle offese e abbandonate e di orfani di guerra.
Irresistibile, impavida, capace di rialzarsi da ogni fallimento e da ogni delusione con rinnovata energia, Mame costituisce un personaggio indimenticabile nella storia della letteratura.
E, quando il libro volge al termine, dispiace doverlo abbandonare. Mame, che si lancia in una nuova avventura nelle ultime pagine, dopo aver mietuto con il suo fascino un’altra vittima innocente, riesce ancora a farsi amare da tutti quelli che incrocia sul suo cammino, lettori compresi.
Da leggere assolutamente.
Titolo : Zia Mame
Autore : Patrick Dennis
Editore : Adelphi
Collana : Fabula
Traduttore :M. Codignola
Prezzo : € 19,50
Patrick Dennis è uno degli pseudonimi di Edward Everett Tanner III, nato a Evanston (Illinois), nel 1921. Durante la seconda guerra mondiale entrò nell’American Field Service, come autista di ambulanze nelle battaglie di Montecassino, ma venne poi dimesso dall’esercito per una grave depressione. Alla fine degli anni Quaranta si trasferì a New York. Dopo aver scritto come «ghost writer» alcuni libri usciti a nome di giornalisti e diplomatici di buona fama, Tanner cominciò a pubblicare in proprio con lo pseudonimo di Virginia Rowans. Come Patrick Dennis firmò nel 1955 Zia Mame, vendendo più di due milioni di copie e nel 1956 Guestward, Ho! (Gli ospiti), da cui venne tratta una serie televisiva. In pochi anni pubblicò una serie di bestseller e ben presto la doppia identità dell’autore venne svelata dal settimanale Life.
Nel 1961 un nuovo libro, a firma Dennis, ottenne un successo pari Zia Mame: Little Me. Le memorie intime di Belle Poitrine, intelligente parodia del mondo hollywoodiano e del nascente culto delle celebrità, accompagnata da centinaia di fotografie di Chris Alexander. Divenne, come Zia Mame, un musical e in seguito un film. Nel 1962 Edward Tanner tentò il suicidio, per un amore omosessuale infelice, e fu ricoverato in ospedale psichiatrico. Da questa crisi non si riprese né umanamente né come scrittore . Morì di cancro al pancreas nel 1976, ormai sconosciuto, nonostante i suoi libri continuassero ad alimentare sceneggiature e soggetti cinematografici. Una parte dei suoi manoscritti è a tutt’oggi conservata presso gli archivi dell’Università di Yale, un’altra a Boston.
La trama
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica “Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!”, e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.