Anatomia della gaffe di Giuseppe Manfridi

Anatomia della gaffe di Giuseppe Manfridi, La Lepre edizioni

Anatomia della gaffe

Ogni tanto faccio una grossa gaffe, una gaffona…”

Antonio De Curtis

Uno dei più autorevoli dizionari della lingua italiana riporta la parola gaffe come:

“Atto, comportamento, espressione e sim., commessi o detti per goffaggine, inesperienza o anche semplice distrazione, che creano comunque imbarazzo negli altri”.

E tutti, indistintamente, siamo stati protagonisti di momenti che hanno creato imbarazzo o risate a crepapelle. Circostanze divenute quasi memorabili, delle quali spesso si ricordano i dettagli anche a distanza di anni. Situazioni quasi sempre ilari, che non vanno confuse con le classiche battute di spirito.

“L’equivoco consiste nell’accingersi all’ascolto di una gaffe o alla sua propalazione come se si trattasse di una barzelletta. Non lo è. La spettacolarità di una gaffe non è mai trasmissibile attraverso il resoconto che se ne fa. Come un terremoto: viverlo è una cosa, sentirlo descrivere un’altra. Le peripezie connesse a una gaffe sono troppo intime per essere restituite da un terzo a qualcun altro. Malgrado ciò, la divulgazione di una gaffe è parte sostanziale nella storia di quella gaffe.”

Anche per riportare una gaffe ci vuole tecnica, coinvolgimento interpretativo e linguaggio appropriato. Non è per tutti!

“Come le barzellette, le gaffe fanno repertorio. Ma ogni repertorio è roba da specialisti.”

Per riuscire a sdrammatizzare, per poter smorzare quel momento di irrimediabilità rispetto a una frase detta o a un’azione commessa, c’è probabilmente un unico, esclusivo rimedio: ridere e riderne.

“Ridere implica un cambio di scenario capace di disinnescare nell’immediato il grado di mortifera serietà che quasi sempre si abbatte sui protagonisti coinvolti in una gaffe. Ma per ridere bisogna essere o sentirsi, in quegli istanti almeno, degli spiriti liberi, non condizionati.”

La bravura di Manfridi nella disquisizione di questo argomento apparentemente superficiale ma che paradossalmente può assumere tratti deleteri, è straordinaria. Analizzandone le varie sfaccettature, l’autore accompagna il lettore in uno studio quasi antropologico, ricercandone le possibili origini storiche e riportando aneddoti di personaggi dello spettacolo, di politici, di storici e letterati come Wilde, Manzoni, Camus e Shakespeare, solo per citarne qualcuno.

Con un linguaggio forbito e sapientemente arricchito di particolari e di relativi commenti, traccia, in maniera mirabile, l’evoluzione di questo fenomeno che in un modo o nell’altro, può diventare facilmente il denominatore comune della società civile, che altro non può fare se non accettare e arrendersi a questo tipo di evenienza.

Una bella lettura, leggera e piacevole, che strappa sorrisi e riflessioni.

“Premetto che ho una gattina che abbiamo chiamato Patatina. La simpatica bestiola adora giocare nelle scatole di cartone, con i sacchetti di plastica e il polistirolo.

Scena: ufficio open space abitato in quel momento da almeno una quindicina di colleghi (di cui solo una donna). Era da poco che lavoravo lì, quindi non avevo molta confidenza con nessuno. Erano arrivati dei nuovi prodotti hardware e in giro c’erano le solite scatole di cartone contenenti le linguette di polistirolo (molto simili alle Chipster). Un collega burlone girava offrendo a tutti dalla scatola di cartone questo polistirolo e dicendo: “Qualcuno gradisce una patatina?” E io prontamente pensando alla mia gatta rispondo: “Mi piacerebbe tanto metterci dentro la mia!!!!” Quando mi sono accorta di quello che avevo detto c’era tutto l’ufficio cappottato dalle risate e il mio collega violaceo!!! Urgh!”

Chi di noi non ha mai commesso una gaffe? Chi non ne è mai stato vittima? Non c’è contesto mondano o circostanza che possano metterci al riparo dall’esplodere di una gaffe. In un salotto, tra pochi intimi, a tavola, a letto, in televisione: non c’è più nulla che possa fare da argine al virus della gaffe. Generalmente, raccontando le gaffes altrui le trattiamo come barzellette, ma quando ci andiamo di mezzo noi le consideriamo una sciagura per la nostra reputazione. Questo libro indaga i meccanismi connessi alla gaffe attraverso esempi ripresi sia dall’aneddotica personale che da quella altrui, ma anche spaziando da Wilde a Dostoevskij, da Camus a Proust, da Wittgenstein a Shakespeare. Tante volte si ride, tante altre ci si interroga.

Autore: Giuseppe Manfridi
Editore: La Lepre Edizioni
Collana: Il giullare
Anno edizione: 2016
In commercio dal: 25 aprile 2016
Pagine: 160 p., Brossura
EAN: 9788899389093

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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