Il delitto di via Etnea, Roberta Castelli. F.lli Frilli editore
“Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.”
Socrate
Catania. Città meravigliosa e dannata, che pulsa di tradizioni e di malesseri, di sogni e delusioni, di speranze e disincanti. Come una donna bella e ribelle, è intrisa di uno straordinario fascino, ma le insidie e il degrado sono sempre dietro l’angolo. E qui, in questa terra incantevole e difficile, due persone coltivano un’amicizia intensa e sincera: Manfredi, ex poliziotto, a cui la vita ha tolto il bene più prezioso, lasciandolo come un relitto in mezzo al mare, e Mariolina, abbandonata sull’altare il giorno delle nozze, evento devastante che ha messo in serio pericolo la sua sanità mentale.
“All’inizio degli anni Cinquanta, Catania pareva destinata a diventare davvero la Milano del Sud, ma un piano di recupero mal gestito ha trasformato il sogno in utopia. Un intero quartiere nel cuore della città è stato letteralmente sventrato e poi abbandonato. La chiusura delle case di tolleranza prima e una retata dopo, hanno lasciato senza dimora le donne che con quell’attività avevano da campare. Come se non bastasse, in un tessuto già povero e decadente, si sono aggiunti i tanti immigrati clandestini provenienti dall’Africa in cerca di una vita migliore e i numerosi senzatetto locali che in nessuna maniera riescono a essere ricollocati (…). All’insegna dell’abusivismo sfrenato, ogni persona dimenticata dallo Stato ha deciso di occupare appartamenti vuoti, anche se fatiscenti e pericolanti (…). A pochi passi dal Duomo, meravigliosa espressione del barocco siciliano con vocazione all’immortalità, c’è la miseria più nera, il degrado più totale e tutto davanti agli occhi assuefatti degli abitanti della città.”
Una sera come tante, Manfredi vaga per la città quasi ubriaco, quando a un certo punto, da una stradina, sbuca un uomo ferito gravemente, che spirerà in pochi secondi tra le sue braccia. La vittima è un senegalese, al secolo Momar Faye, da tutti conosciuto come Beppe bello, dedito alla vendita di cd contraffatti. Quarantatré anni, in Italia dal 2007 e senza permesso di soggiorno, è stato ammazzato con tre coltellate, una delle quali ha reciso la trachea e non gli ha lasciato scampo. I due amici, che conoscevano il giovane, decidono di sommare le forze, per far chiarezza sull’accaduto e contribuire alla ricerca della verità e della giustizia, interrogandosi senza sosta su come possano accadere delitti così efferati.
“L’umanità, a volte, sembra fare a pugni con istinti che nemmeno gli animali sarebbero disposti a seguire. Degrado che alimenta degrado, odio che genera odio, disuguaglianze che allargano i propri confini tracimando nel pozzo nero che fagocita i buoni propositi.”
L’alleanza tra Mariolina e Manfredi, si basa non solo su una grande stima e su un incommensurabile rispetto, ma anche, probabilmente, sulla necessità di esorcizzare quel dolore che si è stabilito in pianta stabile nell’anima di ciascuno, lasciandoli esistere senza più vivere.
“A volte, serve un’anima ferita per guarirne un’altra e la sofferenza riporta le persone su uno stesso livello di umanità.”
Non solo: i due hanno un altro elemento importante che li accomuna, una sorta di segreto, quasi impossibile da rivelare. Entrambi fanno sogni strani, hanno visioni ed hanno la percezione pressoché nitida di presenze eteree, che scandiscono le loro giornate, disturbano il loro sonno e popolano i loro sogni. Ma perché?
“Non c’è una regola, ragazzo…non c’è nemmeno scienza che abbia fino a oggi dimostrato perché avvengano certi eventi. Accadono spesso, più di quanto si possa credere, ma siete tutti troppo razionali per ammetterlo e, puntualmente, date la colpa alla follia. Cercate le risposte utilizzando gli strumenti che il vostro raziocinio vi mette a disposizione, seguendo i binari mentali che la società vi impone dalla nascita. È tutto normale, lo capisco. A volte, però, come nel tuo caso capita che i segnali recepiti siano maggiori, invadenti, quasi tangibili, e non è più possibile fingere indifferenza e voltarsi dall’altra parte. Vale lo stesso per te, Mariolina. Giovanni si presenta ancora, lo so, ed è di quelle presenze fastidiose che hanno il solo intento di disturbare, alienare.”
Le indagini, ufficiali e parallele, proseguono incessanti, aprendo ulteriori varchi su abissi profondi e inimmaginabili. La brutalità, i pregiudizi, il rancore maturato all’ombra di speranze disattese lasceranno tutti sgomenti, compresi i lettori.
Un bellissimo romanzo, intenso e appassionante, che lascia emergere, con grande maestria, le infinite debolezze e le notevoli risorse che ogni individuo custodisce nella mente e nel cuore.
“Il furto peggiore che un essere umano possa compiere? Privare un’altra persona di un pezzo della sua anima, macchiando quella che resta con un senso di infelicità che non andrà mai via.”
Manfredi era un brillante poliziotto ma ha lasciato il lavoro quando il destino, con un tiro mancino, gli ha tolto ciò che di più prezioso aveva. Mariolina invece, rimasta per sempre promes- sa sposa, ha solo sfiorato una felicità che non ha fatto in tempo ad afferrare, perdendo l’unica cosa che le rimaneva: il senno. Diventati amici per caso, mentre erano alla ricerca di risposte difficili da scovare, hanno trovato conforto in un’amicizia che li sostiene ancora oggi. Oltre alla passione per i casi da risolvere, in comune hanno la capacità di vedere e sentire cose che altri non riescono a percepire. In questa strana e ufficiosa indagine, i due si muovono tra le vie del malfamato quartiere Bottegaccia, cercando di capire chi possa avere ucciso Momar, il senegalese che vendeva cd in via Etnea. Ad aiutarli, l’ex collega e amico di Manfredi, l’ispettore Nicola Romano. Catania è la principale protagonista di questo romanzo, con le sue tante ferite ancora aperte e una storia che sembra volerla condannare all’eterna infelicità.
Roberta Castelli (classe ’78) è un’autrice siciliana che vive in Toscana. La scrittura è da sempre la sua grande passione e nel 2019, dopo una lunga esperienza come blogger, scrive due racconti che le fanno vincere una menzione speciale e una pubblicazione. Nel 2020 vede la luce il suo primo romanzo, La traccia del pescatore, edito da Golem edizioni, finalista a EtnaBook 2021. Nel febbraio 2021 il racconto Mandorlo d’autunno viene scelto e pubblicato sul quotidiano ‟la Repubblica” di Parma. Successivamente ha pubblicato il racconto Asia (Odio e Amore in noir, Fratelli Frilli Editori, 2021), La bambina di cera (Golem Edizioni, 2022, semifinalista a EtnaBook 2022), Alla ricerca di Turi testa grossa (Quei sorrisi noir, Fratelli Frilli Editori, 2022), Eternità, con incipit di Carlo Lucarelli (Meraviglia, Bacchilega Editore, 2023, finalista Turno di Notte).
Autore: Roberta Castelli
Editore: Frilli
Collana: Supernoir bross
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 26 giugno 2023
Pagine: 208 p., Brossura
EAN: 9788869436963
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