Le sabbie di Gallipoli, Kenji Albani

Le sabbie di Gallipoli, Kenji albani. Delos Digital

Via al libro

“Seppure la notte fosse luminosa davanti, a Diavolaccio la spiaggia di Gallipoli sembrò la lingua di una lucertola mostruosa.”

Quando il blog mi annuncia un nuovo libro da leggere è il titolo a sollecitare subito la mia curiosità, prima ancora di accostarlo alla sua copertina e scoprirne il contenuto.

“Le sabbie di Gallipoli” perciò in prima battuta hanno evocato immagini del mio Salento ed è alle distese sabbiose che ho pensato e al piacevole tempo libero da trascorrervi in ogni stagione.

Quanto mi sbagliavo! Non ho neppure bisogno di leggere che si tratta di un breve romanzo storico, mi basta osservare la copertina con i due giovanissimi militari che incedono in una nube di polvere per capire che le sabbie appartengono all’omonima città turca.

È lì infatti che nel 1915 si combatte la Grande Guerra, o meglio, è il luogo d’azione che seguiamo in questa narrazione.

Incontriamo subito i due gemelli O’ Donnelly, Zachary e Michael, sbarcati in Turchia con il corpo di spedizione australiano e neozelandese (gli ANZAC). I due si sono arruolati per desiderio di avventura, ma sono stati assegnati a due diversi plotoni.

“Erano fratelli gemelli, ma Michael era più robusto, forse per questo era più predisposto a fare a botte. Zachary sembrava sempre deciso a emanciparsi dall’ombrello protettivo del gemello.”

Il vero protagonista della storia è Michael, detto il Diavolaccio per il suo carattere rissoso. È lui, con quel ribollire di emozioni che fatica a tenere sotto controllo, quella rabbia che lo fa impazzire, a trainarci nella lettura, a coinvolgerci con la sua determinazione e la sua astuzia, per seguirlo nella ricerca affannosa del fratello disperso.

Eppure prima della guerra la vita per Michael era soltanto lavorare o tutt’al più sbronzarsi e fare a botte. Non era pronto a vivere tutto quel dolore … e a provocarlo.

“Diavolaccio strabuzzò gli occhi per l’odio e vedendo un ottomano iniziare a tirarsi in piedi e mettere mano alla baionetta, lo bloccò trafiggendolo con la propria lama.”

Si può essere disposti a tutto pur di ritrovare il proprio fratello?  

Come può prevalere il proprio sentimento in territorio nemico?

“Si guardò intorno desiderando essere un magnete per poter ritrovare Zachary al più presto.”

Se nella narrazione la guerra fa da sfondo ai rapporti umani, ponendo in risalto l’amore fraterno, è anche vero che il ritmo è incalzante (“era l’inferno – era la guerra – era la vita” mitragliatrici – turchi – nemici”) e le operazioni militari scorrono in rapida successione.  

Il romanzo è breve, di gradevole e interessante lettura.

Mi lascia incerta soltanto la lettera finale. Perché scriverla con l’uso errato delle doppie? Che Diavolaccio non amasse scrivere non implica che non sapesse farlo, ma questa è una scelta dell’autore e va bene così.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Gallipoli, 1915. La Grande Guerra si combatte anche nel Mediterraneo. Il corpo di spedizione australiano e neozelandese è appena sbarcato in Turchia: sono gli ANZAC. Fra loro c’è Michael “Diavolaccio” O’Donnelly, e Zachary suo fratello gemello. I due sono molto diversi: Diavolaccio è rissoso, e questo soprannome, che è tutto un programma, se lo è guadagnato durante l’addestramento in Egitto. Zachary invece è più tranquillo. Durante un attacco alle alture presidiate dagli ottomani, Zachary scompare in una nube di polvere sollevata da decine di scarponi, mentre Diavolaccio accusa uno strano malore: coincidenza sensoriale? Quella di cui si favoleggia, tipica dei gemelli? A ogni modo, ha un brutto presentimento. Quando poi scopre che suo fratello è disperso, fa di tutto per ritrovarlo, anche a costo di cambiare uniforme. Dopo una pericolosa e affannosa ricerca, Diavolaccio scoprirà la verità. Sua unica consolazione: l’avere riportato a casa la pellaccia, perché si sa, i diavoli sono duri a morire.

Kenji Albani è nato a Varese il 13 novembre 1990 (è italiano nonostante il nome giapponese). Segnalato al concorso Giulio Perrone Editore nel 2008, ha ha pubblicato racconti brevi sulla rivista Writers Magazine Italia, Brakhu e Racconticon, pubblica inoltre con frequenza racconti brevi sul magazine online L’Undici e la piattaforma per scrittori Edizioni Open. Inoltre, ha pubblicato una quindicina di articoli di vario genere (dallo sportivo al culturale, passando per la paleontologia) su siti e riviste specializzati. Nel settembre 2018 ha pubblicato per i tipi di Delos Digital l’ebook nella collana Imperium Il serpente che si morde la coda, nel gennaio 2019 l’ebook Il grande attacco per la collana History Crime e nel marzo 2019, di nuovo nella collana ImperiumDare vita, dare morte. Infine, nel maggio 2020 ha pubblicato un racconto nell’antologia Dark Graffiti che ha curato per la collana Odissea di Delos Digital. Nell’ottobre 2020 esce il saggio sulla Guerra Iran-Iraq intitolato La primissima Guerra del Golfo per la collana I nodi della storia. Nel luglio 2020 si è laureato all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, facoltà scienze della comunicazione, e nel settembre 2018 si è diplomato come sceneggiatore di fumetti alla Scuola del Fumetto di Milano. Lavora come sceneggiatore per Ilmiofumetto e sempre per L’Undici ha ideato e sceneggia le strisce satiriche di Fratello – Il dittatorello di Còndoria le quali sono disegnate dalla fumettista Amelia.

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.