Cristo si è fermato a Shingo – La tomba di Gesù in Giappone e altre storie incredibili dell’Oriente Estremo.
“ All’età di 21 anni Gesù Cristo venne in Giappone per intraprendere studi divinatori che perseguì per 12 anni. Tornò in Giudea all’età di 33 anni dove iniziò la sua missione. Tuttavia, a quel tempo, la gente in Giudea non accettava la predicazione di Cristo. Piuttosto venne arrestato e quasi crocifisso su una croce. Suo fratello minore Isukiri, prese casualmente il posto di Cristo e finì la sua vita sulla croce. Cristo, sfuggito alla crocifissione, dopo un lungo viaggio tornò nuovamente in Giappone. Si stabilì proprio qui, in quello che ora è chiamato il villaggio di Herai, e vi morì all’età di 106 anni. Su questa terra santa, un tumulo è dedicato alla memoria e alla venerazione di Cristo e uno a Isukiri”. (Tratto da un Testamento di Gesù Cristo)
Il testo su citato è riportato su un cartello che spiega la leggenda della tomba di Cristo, che si troverebbe all’interno del villaggio di Shingo, località della parte centro-meridionale della Regione Giapponese di Tohoku ad Est del lago Towada. Parte da qui, da questa leggenda, l’ultimo lavoro letterario di Marco Lupis.
Opera un po’ diversa dalle precedenti pur continuando a trasportare il lettore in quella parte di mondo che appare fantastica da un lato ma che nasconde tante realtà che, la stragrande maggioranza tra il popolo occidentale, ignora. L’opera non si discosta dall’impronta giornalistica, raccoglie infatti una serie di reportage scritti nei primi anni 2000 in quell’Oriente che oggi probabilmente è del tutto cambiato.
Inviato speciale all’epoca, ha svolto un lavoro certosino di “raccolta dati” senza fretta, mettendo insieme una serie di storie incredibili, tanto quanto affascinanti, appartenenti a un mondo che sembra essere da noi lontano anni luce, e non solo geograficamente parlando, ma anche e soprattutto, dal punto di vista culturale. Una parte di mondo che solo negli ultimi decenni è entrata a gamba tesa nelle nostre vite e nella nostra quotidianità.
Lupis racconta storie che sembrano partorite da una mente brillante e dotata di una fervida immaginazione, ma chi ha seguito la sua scrittura e i suoi racconti può facilmente rendersi conto che esistono pezzi di “un universo” che non conosciamo neanche per sentito dire e che alcune vicissitudini sembrano impossibili… eppure, pur apparentemente collocate in un periodo lontanissimo nel tempo, sono di fatto esperienze dirette dell’autore che in quei posti ha vissuto per un quarto di secolo.
Marco ci regala frammenti di “vita locale” spaziando dal mondo delle Geishe e dall’errata interpretazione della loro esistenza e del loro ruolo, alla piaga della prostituzione minorile. Dai lottatori di Sumo al finto benessere australiano, all’eunuco dell’imperatore, fino alle vittime del massacro in Cambogia; ci porta per mano passando dai morti in discarica delle Filippine ai morti di fame in Corea del nord, ma si viaggia anche tra le Hawaii e il Laos, dalla Thailandia all’India fino all’Antartide… ma non solo. Il suo non è l’intento di chi voglia semplicemente informare il lettore in merito ad accadimenti più meno passati, non siamo di fronte a trafiletti culturali su testate giornalistiche , al contrario, il suo è il preciso obiettivo di chi ama quei luoghi e ha il desiderio di farli conoscere in toto, nel bene e nel male, senza edulcorare, senza celare, senza far finta che alcune cose non appartengano o non siano mai appartenute a un continente la cui storia andrebbe, per certi versi, completamente riscritta e fatta studiare. E’ solo comprendendo il passato che si può migliorare il futuro delle nuove generazioni evitando gli errori e gli orrori di cui l’umanità si è troppo spesso macchiata.
Un romanzo di vita reale la cui lettura aiuta a varcare i confini non solo geografici ma soprattutto mentali e che andrebbe adottato come testo narrativo dagli istituti di scuola media superiore.
Lettura assolutamente consigliata.
Teresa Anania
DESCRIZIONE
Agli albori di questo millennio, tra l’inverno dell’anno 2000 e l’estate dell’anno successivo, l’autore intraprese un viaggio itinerante attraverso l’Oriente, che lo portò da Hong Kong, dove viveva, ad attraversare molti paesi di quell’area: dall’India al Giappone, dalla Tailandia al Laos, dal Vietnam a Macao, dalle remote isole Kurili al sud delle Filippine. Fino al confine estremo, che non appartiene più a nessun luogo geografico, ma rappresenta egli stesso un nuovo continente, il sesto, l’Antartide. Un viaggio condotto senza particolare fretta, mandando regolarmente articoli e reportage ai giornali per i quali lavorava. Di tanto in tanto, però si imbatteva in alcune brevi storie fantastiche, al limite del credibile, che erano reali, certo, ma parevano uscite da un racconto di Kipling, da una storia cupa di Conrad o dall’immaginazione sfrenata di Emilio Salgari: dalla tomba di Gesù alle nuove geishe, dai lottatori di Sumo alla prostituzione minorile, dai mezzi di trasporto alle spie, dai canguri all’ultimo eunuco dell’imperatore. Erano frammenti di un Oriente fantastico, storie che raccontavano un mondo che ormai, a tanti anni di distanza, è irrimediabilmente scomparso ma che ci viene riproposto con fedeltà ed incanto allo stesso tempo. Un libro sull’Asia che prosegue e consolida la figura di Lupis – ormai in buona parte acclarata dalla critica e dai lettori – come il “nuovo Tiziano Terzani”, come ha più volte sostenuto pubblicamente la vedova del grande scrittore e giornalista scomparso nel 2004.
AUTORE: Marco Lupis
TITOLO: Cristo si è fermato a Shingo
EDITORE: MARLIN
COLLANA: La camera del fuoco
USCITA : 27 gennaio 2023
Pagg: 176 – Brossura
EAN:9788860431844
PREZZO : €.17,00
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