Il corsaro ebreo, Domitilla Calamai – Marco Calamai de Mesa

Il Corsaro ebreo, Domitilla Calamai – Marco Calamai De Mesa. La lepre edizioni.

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“Un mondo diviso tra imperi è destinato alla guerra?”

Il corsaro ebreo chiude la trilogia che ripercorre le origini della famiglia De Mesa, vissuti in un contesto storico difficile con ruoli talvolta di rilievo negli eventi stessi.

Dopo la “Mantella Rossa”, ambientato alla fine del Quattrocento quando i Re Cattolici scacciano dalla penisola iberica tutti gli abitanti arabi e in seguito costringono gli ebrei a convertirsi o lasciare il paese per sempre. Nel 1492 Colombo scopre l’America. In questo contesto storico nasce l’amore tra Diego De Mesa e Clara Fonseca perfettamente in linea con gli eventi del tempo, essendo la giovane figlia di un medico ebreo costretto alla conversione per evitare l’Inquisizione. Diego era un valente militare e partecipa vivamente nella conquista di Tenerife e l’eccidio dei nativi.

Nel secondo romanzo “La Gatta della Regina” con un salto temporale fino ai primi anni Venti del Cinquecento pone all’attenzione la vita dei tre figli di Diego e Clara: Juan, Ines e Alvaro, nati a Tenerife rappresentano la prima generazione di castigliani nati in loco.

E così arriviamo al Corsaro ebreo che inizia nel 1535 e segue le vicissitudini di Alvaro, sposato con Camilla Delfino, donna genovese in ottimi rapporti di amicizia con Andrea Doria.

Il mediterraneo diventa terreno di scontro tra l’imperatore Carlo V e Solimano il Magnifico, quest’ultimo utilizza la pirateria per combattere l’imperatore cattolico. E proprio in questo contesto nasce il rapimento di Alvaro da una nave pirata, comandata da Ulrich, appunto il corsaro ebreo, un uomo amareggiato dalla cacciata dalla Spagna perché ebreo insieme alla sua famiglia, con nel cuore il seme della vendetta, proprio per questo si unisce al Barbarossa e alla flotta araba. Ulrich non è mai riuscito a superare il sopruso dell’imposizione all’abiura della propria fede religiosa, ma non solo, chi si convertiva era comunque tenuto d’occhio e non considerato spagnolo a tutti gli effetti.

 Alvaro e Camilla si preparano al ritorno a Genova per prendere in mano gli affari di Francesco Parodi, padre adottivo di Alvaro che ormai invecchiando sta perdendo la vista. Mentre Camilla è presa nella ristrutturazione della casa di Genova, Alvaro parte per mare per seguire gli affari di famiglia in Sicilia, dove non arriverà in quanto la sua nave sarà assalita dai pirati di Barbarossa.

“A tutto pensava di essere preparato Alvaro, ma non a quel che sotto i suoi occhi stava accadendo. Certo, aveva sempre messo in conto i rischi che ogni viaggio comportava, quasi fossero però remote ipotesi che in fondo non lo riguardavano. Per questo aveva ottenuto dalla vita cose che altrimenti non gli sarebbero state concesse, raggiungendo traguardi in teoria impossibili”

Invece, tutto ciò stava accadendo, la nave in cui viaggia è attaccata dai pirati e lui insieme all’equipaggio viene preso in ostaggio. Solo la consapevolezza di avere in tasca una lettera lasciapassare firmata da Andrea Doria e la forza insita in lui, in fondo apparteneva ad una famiglia di conquistadores, anche se luì aveva sempre preferito la via degli affari, gli dà la forza di decidere che avrebbe combattuto con tutto se stesso per tornare alla sua famiglia.

Le varie vicissitudini storiche e personali che vive Alvaro si intrecciano con quello che nel frattempo avviene a Genova, quando Camilla viene a conoscenza di quello che accaduto si rivolge ad Andrea Doria per cercare di pagare il riscatto che ormai Ulrich ha chiesto per rilasciare l’ostaggio. Ma era un periodo difficile per Genova, fermenti covavano sotto la cenere, pagare il riscatto non voleva dire riuscire a liberare gli ostaggi. Era guerra dichiarata ormai tra Cattolici e Islamici, e si sa che in guerra niente è sicuro, tutto può diventare il contrario di tutto.

Tra Alvaro e Ulrich si crea uno strano rapporto tra carnefice e ostaggio, conoscere cose ed eventi narrati dal pirata, già vissute dalla nonna di cui nessuno conosce nulla del prima della costrizione all’abiura della propria fede, lo rende stranamente vicino al suo carnefice. Lui sa cosa potrebbe accadergli, conosce perfettamente il mare e le sue regole, sa bene che la pirateria è una forma di guerra, sa di rischiare di non tornare alla sua famiglia, ma sente dentro di sé la forza per lottare fino all’ultimo respiro. Erano uomini forti i De Mesa.

Un amabile amarcord nella storia familiare che però non strizza l’occhio alla giustificazione dei gesti dei propri avi, che mette proprio in evidenza la storia dell’epoca. In quel periodo oltre alla guerra violenta verso il diverso, verso chi ha un altro credo religioso, una delle fonti di reddito più proficue dei paesi cosiddetti civilizzati è la tratta degli esseri umani. Senza nessuna pietà si vanno a prelevare dai loro paesi gli schiavi di colore o indios per farne merce umana. La mercificazione dell’essere umano, la schiavitù, una cosa intollerabile, allora e sempre. Come l’antica lotta di potere attraverso l’uso del credo religioso. Eventi e argomenti antichi nel tempo, ma sempre attuali nella sostanza. Le divisioni non possono che continuare a generare guerre.

Un percorso amabilissimo da seguire, la vita dei giovani De Mesa in un contesto storico molto preciso e circostanziato. Come nei precedenti libri della saga, Domitilla Calami e suo padre Marco Calamai De Mesa non deludono le aspettative, anzi riescono a chiudere un cerchio che racconta particolari eventi di quel periodo storico che i libri di storia non citano.

Una lettura più che appassionante che consiglio vivamente.

Il Corsaro ebreo chiude la trilogia della famiglia Mesa, ma può essere letto del tutto indipendentemente dai primi due capitoli, La mantella rossa e La gatta della regina. Nel febbrile contesto degli anni Trenta del Cinquecento, le vicende dei tre fratelli Álvaro, Inés e Juan si dipanano tra Europa, Canarie e Nuovo Mondo. I loro destini vengono attraversati non solo dal conflitto tra gli imperatori Carlo V e Solimano il Magnifico, ma anche dal fenomeno della pirateria, che si intensifica nel Mediterraneo. Tra rapimenti, guerre religiose, battaglie navali, amori, matrimoni e lutti, incontriamo alcuni tra i più illustri personaggi dell’epoca. Una trama ricca di colpi di scena e di protagonisti capaci di plasmare con coraggio la propria realtà attraverso cambiamenti epocali. Narrando le drammatiche conseguenze della contrapposizione tra Imperi, il romanzo genera una sorprendente risonanza con il mondo attuale.

Domitilla Calamai

Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica con Andrea Camilleri e Luca Ronconi. Si è occupata di comunicazione per cinema, televisione e cultura. Imprenditrice agricola, produce olio biologico. Ha scritto e pubblicato saggi, racconti e romanzi, tra cui Vado via (Baldini Castoldi Dalai), Tutta colpa di Fidel (La Tartaruga/Baldini Castoldi Dalai, pubblicato anche in francese da Actes Sud) da cui è stato tratto il film La Faute a Fidel di Julie Gavras con Stefano Accorsi e Julie Depardieu

Marco Calamai De Mesa

Ingegnere, dirigente sindacale, giornalista presso diverse testate, italiane e spagnole, funzionario Onu in America latina e Medio Oriente. Consigliere speciale della Coalition Provisional Authority in Iraq (Nassiriya), si è dimesso in aperta polemica con l’occupazione americana. Ha pubblicato saggi e libri su Spagna, America latina, Kosovo, Iraq. In particolare: Diario da Nassiriya da cui è stata tratta la miniserie televisiva Nassiriya (regia di Michele Soavi con Raul Bova) e l’autobiografia Contromano. È stato decorato per meriti civili dal Re di Spagna.

Autore: Domitilla Calamai – Marco Calamai De Mesa

Editore: La Lepre Edizioni

Collana: Visioni

Anno edizione: 2023

In commercio dal: 21 aprile 2023

Pagine: 160 p., Brossura

EAN: 9791280961105

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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