Io, mio padre e le formiche – Lettera ai ragazzi sui desideri e sul domani, Rosella Postorino, Salani editori
Il potere salvifico della conoscenza, il privilegio di poter accedere alla scelta del proprio futuro attraverso la formazione.
Quando ho avuto tra le mani questo piccolo grande libro, sfogliandolo a caso, come faccio sempre quando una casa editrice mi manda un libro, ho intuito subito di avere davanti poche pagine ma dense di vita.
Rosella Postorino riporta il suo discorso di qualche anno fa al graduation day dell’università di Siena, la stessa università dove è nata la Rosella di oggi. Il luogo in cui la conoscenza e lo studio ha permesso di realizzare i suoi sogni.
Invitata dal Rettore a tenere un discorso nella cerimonia di laurea di tanti ragazzi, in cui forse lei stessa si rivedeva, Rosella scusate se la chiamo per nome, ma lei è una di quell scrittrici che si portano oltre al rapporto io scrivo – tu compri e mi leggi. No, lei ha la capacità di creare empatia a distanza, per me leggere i suoi scritti è come entrare un pochino nel suo mondo interiore.
In questo libro, forse anche un po’ di più di un romanzo, in cui devi cercarlo l’autore, e soprattutto devi saper cercare… Qui no, qui c’è l’autrice con tutti i suoi percorsi di vita, il rapporto con suo padre, con la sua terra d’origine, ma soprattutto il suo rapporto con il sapere, la conoscenza.
La prima domanda che ti poni quando ti accingi a leggere questo libro è riuscire a capire la scelta del titolo ” Io, mio padre e le formiche”, la capisci dopo poche pagine nel racconto di una ricerca sulle formiche scritta da suo padre, quando andava a scuola, solo osservandole. Il rapporto con suo padre, il suo sostenerla senza troppe parole e complimenti. Ma Rosella, capisce subito che il diritto allo studio è un privilegio, la più grande possibilità di scelta del proprio futuro, e non è affatto scontato essere un privilegiato. Basta pensare ragazzi che nascono già senza opportunità, parlo dei paesi in cui le donne non possono accedere all’istruzione e alla scelta del proprio futuro.
Questo e tanto altro Rosella sottolinea nel suo discorso ai ragazzi appena laureati con un prima e un dopo, un pensiero ai ragazzi che hanno dovuto studiare durante la pandemia.
I ragazzi hanno perso il diritto di frequentare i luoghi del sapere, di confrontarsi, di vivere insieme gli anni più formativi della vita. Quegli anni in cui stai decidendo come trascorrerai la maggior parte della tua vita. Sì, perché a rifletterci la maggior parte della nostra giornata si vive fuori casa, al lavoro. Negli anni della pandemia la naturale paura nel futuro propria di giovani si è decuplicata, il senso di solitudine è stato più profondo per loro, i ragazzi sono stati defraudati del bene più importante per loro: lo stare insieme ai coetanei, il confrontarsi, studiare insieme, uscire la sera a divertirsi.
Rosella conclude questo libro denso di vita con queste parole a mio avviso bellissime e veritiere: “Non abbiate troppa paura della paura, io ne ho avuta e ne ho ancora tanta. Ma se proprio non riuscite a non averne, allora usatela, la vostra paura. Usatela tutta”.
Come concludere questa mia recensione fiume, devo fermarmi, avrei ancora tante cose da scrivere, ma ne voglio dire una sola. Rosella Postorino dice di legittimare sempre i desideri, io aggiungo abbiate fiducia in essi, solo così riuscirete a realizzarli.
Leggetelo questo libro, a me lasciato tanto e mi ha reso felice, mentre leggevo mi spuntava un sorriso inconsapevole.
«Il 15 giugno di tre anni fa, in una piazza del Campo affollatissima, da un palco lessi il mio discorso d’augurio ai neolaureati dell’Università di Siena, in qualità di ex studentessa dell’ateneo. Quando nel 1996 ero partita con mio padre per immatricolarmi, e in macchina avevamo cantato insieme Lucio Dalla, mai avrei immaginato che sarei tornata lì, anni dopo, per raccontare la mia storia a migliaia di ragazzi sulla soglia del futuro». In quell’occasione Rosella Postorino ha detto loro quale privilegio fosse stato per lei la possibilità di studiare, e di permettersi di sognare di fare la scrittrice. Li ha pregati di rifuggire dalla semplificazione, di provare a indossare i panni degli altri, di sentirsi sempre in difetto di conoscenza, ma soprattutto di non aver paura di inseguire i propri talenti. Quasi tre anni dopo, quel discorso si amplia, si arricchisce: idealmente si rivolge di nuovo a quei ragazzi, e in modo indiretto agli adulti che vivono accanto a loro. Parla di fragilità e di forza, della ricerca maldestra della felicità, e anche dell’amore. Delle domande cui, forse, non c’è risposta. Ma che non dovremmo mai smettere di farci.
Autore: Rosella Postorino
Editore: Salani
Anno edizione:2022
In commercio dal:28 aprile 2022
Pagine:112 p., Rilegato
EAN:9788831012928
Rosella Postorino è una scrittrice italiana. Cresciuta a San Lorenzo al mare (IM), vive a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula (Ragazze che dovresti conoscere, Einaudi Stile libero 2004), ha poi pubblicato alcuni racconti e un saggio di critica letteraria, Malati di intelligenza (nell’antologia Duras mon amour 3, Lindau 2003). Il suo primo romanzo, La stanza di sopra, uscito a febbraio 2007 per Neri Pozza Bloom, è entrato nella rosa dei tredici finalisti del Premio Strega e ha vinto il Premio Rapallo Carige Opera Prima e il Premio Città di Santa Marinella. Tra le sue collaborazioni: la Repubblica e Rolling Stone. Ha pubblicato inoltre L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009; Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare…
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