Vera e le vite degli altri, Riccardo De Benedetti

Vera e le vite degli altri, Riccardo De Benedetti. Porto Seguro editore.

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Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi.

(Charles Evans Hughes)

La diversità da sempre fa paura, un essere umano diverso da noi ci fa paura e lo rifiutiamo. Tutti gli esseri umani sono unici, questa è la frase con cui tutti ci riempiamo la bocca con convinzione, ma poi quando sulla tua strada arriva qualcuno che non corrisponde ai modelli imposti dalla società, reagiamo sostanzialmente in due modi: li rifiutiamo o li attacchiamo in vari modi.

Riccardo De Benedetti in questo romanzo esplora la diversità a 360°, in tutte le sue sfaccettature. Il diverso perché disabile, il diverso perché cresciuto male con traumi, il diverso perché è un’anima libera che trascende da ogni regola sociale.

Vera è una ragazza di vent’anni con un quoziente intellettivo di una bambina di 8 anni: ha la sindrome di Williams, una malattia genetica rara che mina lo sviluppo e soprattutto non le garantisce una vita lunga, la vena aorta va ricostruita man mano che cresce.

Sara, sua madre dopo il primo momento di disperazione quando Vera ha pochi mesi, ha votato la sua vita alla cura della sua donna-bambina. Vive separata in casa con Mirko, suo marito e padre di Vera, un uomo gretto, senza cultura e senza anima. Ma anche lui è vittima di un padre ricco, ma gretto che gli ha negato persino l’amore di una madre.

Mirko parcheggia sua moglie e sua figlia in una località toscana: Etruvia, con una particolarità, ha una spiaggia tutta nera e una tranquillità fasulla, sembra un posto ameno turistico, invece nascondi segreti, delitti, e personaggi di spicco del paese che non sono quello che appaiono.

Vera e Sara arrivano ad Etruvia insieme alle amiche di sempre di Sara e a Giulietta amica del cuore di Vera, tutto procede in maniera tranquilla finché Vera non si perde e in poche ore incontra chi può fargli del bene e chi può fargli molto male, e dimostra al mondo che anche con la sindrome di Williams si può essere forti e decidere aldilà di ogni ragionevole dubbio che la vita vuole giocarsela, non vuole operarsi con una possibilità di sopravvivenza del 10 %, vuole vivere con tutti i rischi che appartengono alla sua condizione di ragazza nata con la Sindrome di Williams, e con i rischi che tutti gli esseri umani corriamo quando decidiamo di volercela vivere questa vita.

“Durante quello sfogo, Benedetto non aveva mai smesso di fissare Sara con il proprio sorriso. Poi disse: «Quando Vera si è perduta giorni fa. Ha creduto che sarebbe morta lontana da te. Ma, in seguito, ha imparato a prendere tutto come un gioco. Sopravvivere a quei momenti, le ha insegnato a crescere un minuto per volta. Ha superato molti limiti della sua malattia e già da tempo non è più una bambina. Il tuo errore è stato credere che a una cosa imperfetta se ne possa sostituire un’altra non meno imperfetta, ma credendo che sia perfetta! Perciò ti dico: smetti di cercare l’imperfezione o la perfezione, sappi che non esiste né l’una né l’altra cosa. Non devi correggere le tue fortune, Sara. Ma accetta chi sei e non sottovalutare più la mente e il cuore di tua figlia».”

Una storia intensa, forte, che tocca temi forti che fanno molto male, ma che fanno riflettere profondamente. Chi siamo noi per decidere cosa è diverso, e soprattutto cosa è accettabile dalla società?

La pedofilia, il bullismo, l’ingiustizia, terribili accuse sulle spalle di un uomo, Benedetto vuole solo essere libero e girare il mondo con la sua fisarmonica con cui riesce a creare magie che i bambini, i più puri, riescono a cogliere ed esserne affascinati, un uomo innamorato della musica e della libertà, è accusato ingiustamente dell’omicidio di un bambino di 4 anni.

Alfredo, un pedofilo, un uomo che è stato cresciuto in maniera malsana, che necessita di cure psicologiche.

Mirko che finisce di pagare in prima persona la grettezza paterna.

Virginia il maresciallo dei carabinieri che riesce a ristabilire la verità e la pace. Anche Virginia ha un’anima complessa e sofferente e un passato da dimenticare. Virginia è risoluta a riportare la verità e la pace ad Etruvia, la cittadina con la spiaggia nera dovuta a due grandi ciminiere di una fabbrica.

I personaggi notabili del paese che sono il vero cancro della piccola e ridente cittadina di mare.  

Un‘indagine che intrecciata alla vita degli altri esplora la diversità in tutte le sue forme, il dolore, la mancanza di accettazione anche di se stessi.

Un romanzo che narra le vicissitudini di vita che hanno portato ognuno di loro ad essere quello che sono, l’incontro di tutti loro con l’innocenza di Vera sarà una svolta, per alcuni in positivo, per altri in negativo, per qualcuno con l’unica soluzione possibile: la morte.

Riccardo De Benedetti riesce ad entrare in tutti i conflitti, in tutti i perché che spingono un essere umano a compiere alcune azioni, senza dare semplici assoluzioni, ma riuscendo a creare un finale veritiero e credibile per ogni storia che racconta.

Non è la prima volta che leggo Riccardo, e questo libro conferma il suo talento e la sua grande sensibilità nel creare personaggi forti, credibili che ti rimangono nel cuore a lungo. Vera l’ho amata tantissimo, ma ho amato anche Sara, Benedetto, Virginia. Riccardo riesce a raggiungere il lettore in quel posto del cuore in cui la tenerezza, la comprensione, l’empatia hanno il posto d’onore.

Ogni diversità ha dietro la sua storia, Riccardo ci invita a guardare sempre dietro l’immagine che appare all’esterno.

Un libro da leggere, una lettura scorrevole e fortemente emozionale.

Io lo consiglio vivamente! Investite in emozioni.

Vera ha vent’anni e la Sindrome di Williams, una rara patologia genetica che la sottopone a frequenti cardiopatie e un ritardo nell’apprendimento, fino a rimanere per sempre una bambina. Un giorno, accompagnata dai genitori e da un gruppo di amiche, Vera parte per le vacanze al mare in una cittadina della Toscana dotata di una spiaggia tutta nera dove la ragazza finisce per perdersi, ritrovandosi sola con la sua malattia e in balia del mondo ignoto che la circonda.
Ed è qua che entrano in gioco gli altri. Sara e Mirco, i genitori di Vera. Giulietta, Marika e Mila, le sue amiche. Poi Virginia e Gerardo, due carabinieri che indagano sulla sua scomparsa, Benedetto, un musicista girovago indagato per il suo rapimento e Alfredo, un pedofilo a piede libero. Il dottor Volpe e l’avvocato Felino, due loschi imprenditori locali responsabili del nero che colora la spiaggia e infine Zanni, un cane abbandonato in autostrada dai suoi padroni.
Ognuno di loro entra in contatto con la vita di Vera per offrirle del bene o del male. Di ognuno si narrano le vicende passate e le vicissitudini che li hanno resi anormali poiché ciascuno – come Vera – vive la propria diversità in un mondo che si comporta in maniera normale, con l’obbiettivo di dare un senso più profondo all’esistenza, oppure di convertire l’esistenza in morte. Le loro storie finiscono per incontrare quella della protagonista, come tante vie che si intrecciano e danno seguito a una strada sola. Quando Vera avrà ritrovato la strada di casa, sopravvivendo alla fragilità del suo cuore e alla sua ingenuità di bambina, anche le vite degli altri conosceranno un nuovo significato o una fine. E tutto sarà vissuto come dentro a una favola.

RICCARDO DE BENEDETTI nasce a Monza nel 1979. Svolge la professione di teatrante, è poeta, autore drammaturgo e insegnante di drammaturgia. Ha scritto cinque pièce teatrali e un’opera di poesia. Vera e le vite degli altri è il suo primo romanzo con Porto Seguro editore.

Titolo: Vera e le vite degli altri

Autore: Riccardo De Benedetti

Editore: Porto Seguro Editore

Pagine: 378

ISBN 9791254928271

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

2 Risposte a “Vera e le vite degli altri, Riccardo De Benedetti”

  1. Gentile Elisa (Santucci? Parente del Luigi di “Orfeo in paradiso”?), mi sembra che tu abbia ben estrapolato, esprimendolo quindi nella tua recensione, lo spirito-ispiratore di “Vera e le vite degli altri”. Mi compiaccio dell’esistenza di un blog sì culturale, ma femminino com’è il vostro: materno, dunque, per l’amore con cui considerate quei libri figli di autori che, oltre il genere maschio-femmina, ne sono padri e madri all’unisono. La concezione per partenogenesi di un romanzo, del resto, è per lo sgravarsi con la maieutica di Calliope…

  2. no, non sono parente di Luigi Santucci e grazie per le sue riflessioni e soprattutto grazie per l’attenzione dedicata

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